“Abbiamo bisogno di poche cose”

Abbiamo bisogno di poche cose in realtà.
Energia, cibo, un tetto, e poi affetti, amicizie, letture, interessi, esser riconosciuti e apprezzati, l’amore.
— Le cose importanti per lo più non sono cose.
E questi sono i bisogni veri.
Poi ci sono quelli indotti, dalla pubblicità.

Vediamo una bella macchina, con quei cruscotti di radica…e, come la metti in moto, sei in mezzo a cavalli selvaggi, canyon e donne bellissime.
Facciamo i debiti per comprarla e poi ci ritroviamo sulla tangenziale la mattina, bloccati nel traffico, di canyon e belle donne neanche l’ombra, i debiti si, quelli ci sono…

Oppure quegli aperitivi magici dove sei circondato da amici bellissimi e ridenti. Tu vuoi quegi amici, allora prendi l’aperitivo ma sei da solo, in un baretto un po’ triste….in periferia…..ma come ?

I bisogni indotti hanno due caratteristiche peculiari.

Non saziano.
Non saziano perché ti promettevano tutt’altro, e ti rimane quel senso di truffa, quell’amaro in bocca. L’insoddisfazione semmai è aumentata.

Inquinano.
Buffo questo. Eppure è così. Fateci caso.
I bisogni veri, quelli naturali, che ho elencato sopra, arrivano, danno appagamento, e non producono scarti, se non pochi, e raramente: Un tetto, cibo, energia, libri, affetti, amore, amicizie, che scarti producono ?
Invece le cose che riescono a farci comprare con la promessa di una vita smagliante e di lusso, sarà per l’inganno che vi soggiace, per il dominio dell’apparenza sulla sostanza, per gli imballi sfarzosi, fatto sta che poco dopo quella cosa è rifiuto, non smaltibile, non riciclabile.
Inutile e dannoso, per comprarlo abbiamo sacrificato un pezzo di vita: il tempo, cosa davvero preziosa.
La più preziosa che avevamo. Molto spesso è così.

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5 Commenti

    • Ciao
      continuiamo con le nostre analisi. Altri altricoli arriveranno.
      Grazie per il tuo aiuto, dai… dai… aiutaci a diffondere

  1. “Sono un pubblicitario: ebbene sì, io sono quello che vi vende tutta quella merda, quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Io vi drogo di novità e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma”, Frédéric Beigbeder

    Complimenti per l’articolo!

    Cordiali saluti.

    TheTruthSeeker

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