Il silenzio degli innocenti: gli orchi di Bibbiano

«Tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i BAMBINI». (Dante Alighieri)

Dopo la diffusione virale della notizia dei molti bambini strappati illecitamente alle loro famiglie da operatori dei servizi sociali emiliani, adesso “tutto tace”. In un Paese come l’Italia, rinomato all’estero per la qualità del proprio sistema socio-assistenziale minorile, diviene obbligo morale approfondire un argomento così scottante. La gravità risiede, soprattutto, nell’azione di manipolazione psicologica e coercizione che non ha coinvolto soltanto creature fragili e innocenti, ma ha minacciato l’essenziale matrice dell’equilibrio sociale: la famiglia. Proprio a causa di questa vicenda nuclei familiari fragili, in carico ai servizi sociali, hanno perso la potestà genitoriale dei propri figli. Ma, attenzione, un dato emerge subito: un bambino su nove è stato affidato a coppie gay del territorio.

L’inchiesta “Angeli e Demoni”, guidata dalla Procura di Reggio Emilia, vede indagati psicologi, operatori socio-sanitari ed esponenti del Partito Democratico. La notizia ha rievocato lo scandalo fatto emergere da Pablo Trincia con “Veleno”, vicenda giudiziaria della Bassa Modenese risalente alla fine degli anni Novanta: ben sedici bambini furono allontanati dai loro genitori, accusati di essere adepti di una setta di satanisti pedofili. L’indagine, focalizzandosi sul ruolo negativo svolto da assistenti sociali, psicologi e ginecologi, ha individuato come tali figure provenissero tutte dalla Onlus “Hansel e Gretel” di Torino, diretta da Claudio Foti. Dai filmati pubblicati da “Veleno” si constata come i colloqui psicologici delle supposte vittime siano stati condotti, o meglio indotti, attraverso modalità manipolative. In un breve arco temporale, rispetto alla prassi nazionale, numerosi bambini sono stati allontanati dalle loro famiglie facendo riaffiorare una realtà sconcertante: documenti falsi, relazioni fittizie e disegni modificati con l’intento di delineare genitori inadeguati e abusi sessuali.

Nel business illecito di centinaia di migliaia di euro, i reati contestati sono molto gravi: abuso d’ufficio, maltrattamento, depistaggio, peculato, lesioni e violenza privata. Intanto, il sindaco Andrea Carletti, esponente del PD, è stato arrestato per abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico. Egli, conoscendo il coinvolgimento degli psicologi forniva anche “copertura politica”, attraverso comunicati pubblici e audizioni alla Camera dei Deputati. Altri esponenti dello stesso partito risultano implicati: Federica Anghinolfi, rappresentante dei servizio sociale di Bibbiano e paladina delle “famiglie arcobaleno” e Roberta Mori, Presidente della Commissione Parità della regione. La Mori, prima relatrice della proposta di legge regionale contro l’omotransnegatività e, addirittura, relatrice nel 2016 a un convegno sugli abusi sessuali e maltattamenti minorili, si è scoperto aver anche coadiuvato il sistema di affido di una bambina alla coppia omosessuale costituita da Daniela Bedogni e Fadia Bassmaji. Entrambe inchiodate da intercettazioni che testimoniano le violenze psicologiche e i maltrattamenti sulla bambina assegnata: prigioniera delle loro continue pressioni e restrizioni, alla bambina era vietato tassativamente di lasciare i capelli sciolti e di avvicinarsi ai maschi. Come in un gioco perverso è stato appurato, non soltanto il grave squilibrio psichico della Bedogni, ma anche il fatto che la Bassmaji avrebbe avuto in passato una relazione con la Anghinolfi.

L’allontanamento dei minorenni dalle loro famiglie dovrebbe avvenire soltanto qualora sia a rischio il loro benessere, mentre la valutazione diagnostica e prognostica, fondata su strumenti e i protocolli scientifici, deve essere multidimensionale: incentrata sulle caratteristiche individuali del bambino, i fattori relazionali, sociali e ambientali. Per un bambino, staccarsi dal nucleo familiare richiede un’immane sforzo adattivo; innanzitutto, nella strutturazione di un’identità ben definita e nell’approccio relazionale.

Risulta deplorevole l’impiego di strumenti clinici per fini personali, a discapito di categorie indifese, senza tralasciare i rilevanti danni psicologici correlati all’allontanamento dal proprio nucleo familiare in età evolutiva. Suggestionare un bambino non è difficile, soprattutto se a farlo è uno psicologo che capovolge lo schema d’interazione nel colloquio, introducendo domande con modalità induttive per condizionarne le risposte. E’ chiaro che occorrerebbe rivedere e monitorare accuratamente il sistema nazionale degli affidi, attraverso un’accurata selezione del personale (anche in Italia sarebbe il caso di somministrare periodicamente test psico-attitudinali a tutte le categorie professionali operanti coi minori), mentre ci si auspica un duro e celere intervento della magistratura per tutti coloro che hanno usato il pretesto della tutela del minore per meri interessi personali.

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2 Commenti

  1. …sensazione di orrore ed impotenza, quando poi i servizi sociali ed il tribunale dei minori vengono usati per intimidire le famiglie….ma questo è un altro capitolo.

    • Penso che tutti noi abbiamo provato, orrore, sgomento incredulità, dobbiamo comprendere come prevenire, come fare per evitare di rivivere queste sensazioni

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