I disastri globali e nazionali prodotti dal neoliberismo tanto caro a Salvini

L’attacco alla vita del pianeta, che sta avendo le sue spaventose manifestazioni negli enormi incendi che stanno devastando la Siberia e nelle distruzioni ambientali che si verificano ogni giorno in moltissimi luoghi, hanno le loro radici, come più volte abbiamo ripetuto, nel pensiero distruttivo e predatorio del neoliberista, il quale pone come obiettivo di qualsiasi azione politica il profitto, anche se distruttivo della vita umana e della Terra.

Ricordiamo in particolare che la legge russa che consente alle regioni siberiane di non spegnere gli incendi, ha prodotto una catastrofe ambientale di enormi proporzioni, poiché questi ultimi, non spenti immediatamente, sono divampati su un’area ampia come la Grecia, coperta da foreste e abitata da una grande quantità di animali selvatici.

Le ultime notizie ci dicono che questi incendi sono inarrestabili e che qualche timido tentativo di spegnerli non riesce a dominare la situazione.

Gli effetti di questo disastro non riguarda solo la Siberia, ma tutto il mondo, poiché contribuiscono in modo diretto a fare innalzare la temperatura anche sulla calotta polare, che già sta attraversando una crisi mai verificatasi in passato, con la fusione giornaliera di miliardi di tonnellate di ghiaccio.

L’assurdo è che nessun governo del mondo, e neppure l’Unesco, si sono mossi.

Per quanto riguarda l’Italia è da ricordare che il più grande attuatore dei principi neoliberisti, Matteo Salvini, pare abbia assunto una posizione dominante nel governo attraverso l’utilizzo di maggioranze variabili.

Ieri i 5 stelle sono rimasti in minoranza e la Tav è stata approvata con i voti di Lega, Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Sembra che il governo sia soltanto nelle mani di Salvini e che per suo mezzo le forze neoliberiste stiano perseguendo obiettivi finora mai raggiunti.

Di positivo c’è il fatto che la compagnia aerea Alitalia ha dimostrato di aver avuto notevoli profitti in questi ultimi tempi, sicché la sua nazionalizzazione consisterebbe nella riacquisizione alla proprietà pubblica e  collettiva del popolo sovrano (art. 42 Cost.) di una crescente fonte di produzione di ricchezza nazionale. Ma mister Salvini non vuole le nazionalizzazioni, preferendo le privatizzazioni, le quali, insieme con l’attuazione delle autonomie differenziate, disgregheranno lo Stato-Comunità del quale il popolo è sovrano.

Molto negativo è il fatto che stiamo subendo l’arroganza della società Franco-Indiana Arcelor Mittal, che ha impugnato il provvedimento governativo del Ministro dell’ambiente Costa, il quale, in vista dell’approvazione di un nuovo piano di risanamento ambientale, ha chiesto a detta società di far conoscere quali siano stati gli effetti negativi finora verificatisi del funzionamento dell’Ilva sulla salute dei cittadini e degli operai.

Arcelor Mittal ha avuto la baldanza di affermare che la sua impugnazione non è un atto ostile, ma mira a far valere i propri diritti.

In questo caso, aggiungiamo noi, si tratta del diritto di violare la salute e la vita di chi abita e lavora a Taranto.

Tutto questo è inaccettabile. Ma Salvini si astiene da qualsiasi commento, essendo da tempo sostenitore di questa impresa.

Di fronte a questo enorme disastro nazionale i mezzi di comunicazione si astengono dall’insistere sull’argomento e si rende sempre più impellente la necessità che tutti i cittadini italiani levino alta la loro voce per fare in modo che davvero si attui il principio “prima gli italiani”. Innanzitutto nei confronti dei presunti diritti di questa società Franco-Indiana.

D’altro canto forte, dopo quanto abbiamo affermato, dovrebbe essere la reazione popolare difronte all’inerzia degli Stati sul disastro ambientale che sta distruggendo il nostro pianeta.

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2 Commenti

  1. Quando vi chiamano andate in TV e fatte sentire le Vostre ragioni ricordate ai conduttori di non fare sempre le solite domande x avere sempre le stesse risposte

  2. Il mondo è oggi governato da interessi economici e finanziari che prevalgono su altre considerazioni per esempio di ordine umanistico. La deriva del primato della finanza assomiglia sempre di più alla storia di Creso e credo che in breve tempo arriveremo anche nell’epoca che viviamo alla conclusione di questo famoso racconto in cui i grandi ricchi si accorgeranno che tutte le loro inutili ricchezze nulla gioveranno loro in un mondo dove hanno sacrificato il semplice piacere di bere acqua pulita e mangiare cibi privi di contaminanti e ancor di più di avere amici veri. Le deformazioni comportano sempre una reazione uguale e contraria. Mi sto preparando e sono curioso di assistere.
    Non carichiamo poi troppe aspettative su singole persone anche se si chiamano Salvini e le loro azioni hanno giocoforza un’eco più ampia. Piuttosto di criticare il concetto di neoliberismo (sfido chiunque a specificare di cosa si tratti esattamente) è meglio che ognuno di noi si sforzi ad attuare in proprio comportamenti un pò più virtuosi . Io per esempio mi rifiuto di prepararmi un caffè con le capsule. Il caffè era rimasto uno dei preparati meno confezionati in assoluto ed ora pur conoscendo l’impatto delle confezioni di plastica sull’ambiente, è diventata una moda diffusa l’uso di queste confezioni superflue grazie solo a qualche decina di milioni di pubblicità pagate a george clooney
    Non compro nulla tramite Amazon. Modello efficiente sotto tutti i profili ma a discapito dell’economia di tutta la filiera. Un modello che vede da una parte un nuovo megamiliardario “smart” di nome Bezos e dall’altra una filiera di tanti pseudoschiavi moderni totalmente invisibili che lavorano nelle industrie cinesi o nelle logistiche dei paesi dove i prodotti vengono comprati con salari di sussistenza. Il quadro assomiglia molto alla storia di Babbo Natale con i suoi Elfi laboriosi … con le renne di colore che pedalano in bicicletta per recapitare gli ordini …
    Recentemente, in quanto membro del gotha dei consulenti finanziari che seguono clienti HNWI (tranquilli si tratta solo di persone un pò ricche), sono stato invitato alla presentazione, da parte di una importante società di gestione, dell’ultima frontiera del supermarket elaborato da un importante studio di architettura con sedi in tutto il mondo . Studio dichiaratamente progressista (anche qui un concetto che vorrei che qualcuno mi spiegasse). Mi è apparso un ambiente completamente asettico tipo laboratorio di ricerca farmaceutica e totalmente digitalizzato. Lì si poteva fare la spesa di tutti i giorni in reparti ultramoderni dove schermi che si attivavano autonomamente, non appena l’avventore prendeva in mano un prodotto, descrivevano tutte le caratteristiche del bene tramite filmati audio digitali. L’unico elemento palesemente mancante in tutto ciò erano le persone. Intendo, assistenti nei vari reparti, cassiere, commessi vari. Un mondo perfetto senza più l’esigenza dell’intervento umano. Alla fine un sacco di applausi. E poi la mia domanda (l’unica per la verità in una platea di circa duecento persone): – tutto bellissimo però, chiesi: dove sono le persone? Si perchè funziona tutto ma con quali soldi verrebbero pagate le merci se eliminiamo i salari di commessi, cassieri e impiegati? Dopo un attimo di imbarazzo l’interlocutore mi rispose: ….. si ha ragione, è anche per questo che stà nascendo un dibattito politico sull’opportunità di creare redditi di cittadinanza ….. in quell’epoca, circa metà del 2018, il nostro amico Bill Gates, parlando del processo della robotizzazione in atto stava lanciando timidamente l’idea di creare una tassa sui robot per finanziare redditi di cittadinanza tenuto conto degli effetti nefasti della stessa sui salari ….
    Non so perchè, uscendo mi sono venute in mente le immagini del film degli anni 80 “blade runner” ambientato nel 2019 e un certo senso di disagio ……

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