L’Ultimo Uomo

Dalla sperimentazione eugenetica sui feti a quella dei vaccini anti-Covid

William Blake, "The Ancient of Days", disegno ad acquerello, 1794, British Museum, Londra.

di Giusy Calabrò

“Il Male è l’esercizio del potere sugli altri in una situazione in cui non ci si sente responsabili delle proprie azioni”.

Foto – William Blake, “The Ancient of Days”, disegno ad acquerello, 1794, British Museum, Londra

Pensando all’invidia ancestrale di Lucifero nei confronti della superiorità di Dio potremo certamente attribuirla al dono divino più difficile da emulare nella sua perfezione: quello della Creazione. Oggi, grazie allo sviluppo tecno-scientifico, L’Uomo è riuscito a creare un mondo virtuale come il cyberspazio e a creare organismi tramite il materiale genetico, ma il suo primo vizio capitale biblico non è stato estinto: la superbia di magnati, pseudo-scienziati e filantropi si sta arrogando il diritto di decidere della vita e salute altrui, acquistando, selezionando, vendendo e modificando embrioni in base a propri interessi più che in relazione a reali necessità.

Purtroppo “Genomic Prediction” è già realtà: start-up sorta nel New Jersey che effettua il test genetico con la finalità di selezionare tra vari embrioni quello che soddisfino requisiti di alto standard (eliminazione di malattie e canoni estetici, intellettivi e di prestazione del nascituro). Le future generazioni non saranno soltanto il risultato di una fecondazione conseguente la combinazione casuale tra patrimonio genetico paterno e materno, ma potranno essere il frutto della scelta fra diversi embrioni per selezionarne “il migliore”.

Il servizio che la Genomic Prediction offre è un test genetico in grado di discriminare fra diversi embrioni e selezionarne quello a minor rischio di alcune malattie, ma anche di poter escludere embrioni che non soddisfano alcuni requisiti. Andando a scavare oltre la patina di eccitazione acritica per il progresso, siamo evidentemente nel campo dell’eugenetica. Appare quantomeno paradossale che nella società occidentale iperbuonista e “politicamente corretta” in cui si starnazza quotidianamente contro l’allarme fascismo e semitismo, si acclamino o si rendano possibili tecniche che rimandano all’eugenetica nazista.

Si tratta di un atto abominevole di selezione naturale finalizzato alla creazione di individui perfetti con scarto su misura delle imperfezioni e, come se non bastasse, tale istanza adesso viene spacciata come necessità per la diffusione ascientifica di vaccini. Già dalla fine dagli anni Settanta, sono stati diffusi vaccini a RNA modificato e di matrice fetale e mai testati. Come in una realtà tecnodistopica, similare a quella rappresentata nel film biopunk “Gattaca”, le lobbies stanno impiantando una società divisa in due caste: i “validi”, ossia esseri dal corredo genetico perfetto scelti per rivestire ruoli sociali di comando e prestigio e i “non validi”, ovvero le persone nate con genomi naturali, destinati allo svolgimento dei lavori più umili, relegati ed emarginati: vita sociale rigida e asettica basata sull’eugenetica in cui il divario fra ricchi e poveri si farà sempre più marcato. Il periodo post Covid ha evidenziato la tendenza a farsi manipolare facilmente dal mainstreim in un esperimento eugenetico collettivo, in modo acritico, irrazionale e distante dai valori etici cristiani e da quelli concernenti la dignità umana che potrebbe divenire irreversibile.

Nella realtà attuale è chiaro come chi detenga il potere mediatico globale abbia affinato subdolamente le tecniche di manipolazione delle masse per plagiare coloro che si immoleranno nella sperimentazione, ma è molto grave come le capacità intellettive e critiche delle future “cavie” si siano assopite a tal punto da rimuoverne i valori fondamentali dell’esistenza umana quali il diritto alla salute, alla libertà e alla vita.

In un prossimo futuro gli esseri umani potrebbero nascere con un preciso corredo genetico, selezionato dai genitori su un gruppo di cellule embrionali controllate. Tramite l’intervento dell’eugenetica, si possono scegliere e prevedere in anticipo le future condizioni fisiche e di salute dei nascituri generati senza imperfezioni. Entro cinque anni gli scienziati dell’Università Tecnologica di Eindhoven (Paesi Bassi) metteranno a punto un prototipo funzionante di utero artificiale: una super incubatrice che, secondo quanto scrive il “The Guardian”, dovrebbe offrire risultati rivoluzionari per i bambini prematuri (5 mesi e mezzo). Ma come si è potuti giungere fino a tale livello di degenerazione morale e scientifico?

La teoria psico-situazionista di mente estesa, sperimentata da Ph. Zimbardo e denominata “Effetto Lucifero”, potrebbe farci comprendere la causa. Essa statuisce come una certa situazione socio-cognitivo (autonoma rispetto all’Io) possa condurre l’individuo ad agire in modo radicalmente difforme dai suoi valori e percorsi neurali. Il “ruolo assegnato” (ad esempio imposto dall’alto durante un periodo di crisi ed “emergenza” come quello vigente) potrebbe creare un’alienazione neurale a favore del sistema cognitivo situazionale e meta-individuale in cui il soggetto si trova ad agire. Le conseguenze sarebbero la deumanizzazione, il conformismo, l’obbedienza e la diffusione delle responsabilità (perdita della propria biologia etico-cognitiva a favore di quella del gruppo). L’esperimento di Zimbardo ha certificato come un sistema cognitivo a cui l’Io biologico ceda sovranità possa divenire causa di compressione della propria libertà d’azione a favore del gruppo.

Proprio la situazione dell’emergenza epidemica sembrerebbe idonea per creare un Great Reset che, inevitabilmente, coinvolgerebbe anche la sfera dei valori etico-sociali e il conseguente atteggiamento umano nei confronti di un’imposizione eugenetica nell’utilizzo di feti per scopi di business sanitario e farmaceutico. D’altronde già negli USA era abbastanza diffuso l’abominevole moda “kinky”: moda di concepire un figlio per abortire. In tale mercimonio gli organi già formati vengono prelevati alla ventesima settimana. Dapprima i consultori familiari americani come il Planned Parenthood Institute aiutano le donne a interrompere la gravidanza e, poi, a porte semichiuse inizia l’iter redditizio: fegato, reni, timo e pelle vengono venduti. In un video “undercover” girato dall’organizzazione pro life Center for Medical Progress al Planned Parenthood appare anche il listino prezzi dell’impresa intermediaria Da Vinci Biosciences di tessuti fetali: 750 dollari per il cervello, 500 per le ghiandole linfatiche, 350 per rene e fegato. Proprio da questo proficuo mercato è sorto il vaccino Oxford anti-Covid. Il Dr. Jörg C. Gerlach, chirurgo sperimentale dell’Università di Pittsburgh, ha sviluppato una tecnica apposita per prelevare fegati incontaminati dai feti partoriti vivi a seguito degli aborti. Il cosiddetto “protocollo” di Gerlach per la raccolta del fegato è utilizzato per i trapianti sperimentali di cellule staminali secondo le “Current Good Manufacturing Practice” (CGMP), linee guida sviluppate dalla U.S. Food and Drug Administration (FDA): altro ramo della HHS (Dipartimento della Salute e dei Servizi umani degli Stati Uniti). Le pubblicazioni mediche riportano come le procedure di vivisezione si svolgono nell’Università di Pittsburgh e sono finanziate dall’Istituto Nazionale Sanitario’ (NIH) con ben 2 milioni di dollari dal 2011.

Ecco il vergognoso elenco delle aziende coinvolte nella proficua vendita di feti che vengono immessi su un mercato alquanto redditizio (dati Commissione Giustizia del Senato americano): StemExpress, Advanced Bioscience Resources, Novogenix Laboratories, Planned Parenthood Mar Monte, Planned Parenthood Los Angeles, Planned Parenthood Northern California, Planned Parenthood of the Pacific Southwest Da oltre mezzo secolo ricercatori di ogni parte del mondo lavorano alacremente per tenere in vita cellule fetali che serviranno a Glaxo, Sanofi e Merck per la produzione di vaccini. Per riprodurre il virus indebolito occorre sviluppare l’effetto immunizzante su catene cellulari vive per replicarlo. Per far questo vengono usate cellule di feti umani vivi che, poi, vengono riprodotte in laboratorio.

In questa fase storica l’obbligo vaccinale è il principale tema biopolitico inteso come rapporto fra cittadino e potere, tra soggetto e Stato (M. Focault). Tale frontiera non concepisce più il controllo dei sudditi attraverso la coercizione legittima o illegittima e condizionamenti culturali, morali e mediatici, ma con la soluzione dei possibili problemi di instabilità (e la messa in discussione dello stesso potere) direttamente alla fonte.

La storia si muove quando un gruppo di soggetti decide che la propria sopravvivenza è meno importante rispetto alla qualità della propria esistenza, tanto da sentire l’urgenza di agire anche mettendo in pericolo la prima. Oggi il regime instauratosi (oligarchia finanziaria) a seguito dell’emergenza (Covid 19) propone alla massa come risoluzione del problema (pianificato) la limitazione del ventaglio di possibilità che il soggetto può scorgere e considerare. Gli oligarchi indirizzano tale status proprio per farlo percepire come inevitabile, giusto, sacro, inviolabile mentre il suo contrario come tabù, barbarie e illusione. L’iter per raggiungere il loro dominio risiede nel minare la possibilità di pensare (quindi anche linguisticamente) in modo che il popolo si abitui a considerare il sopruso come la norma. In tale contesto nessuna arma è più letale, anche dal punto di vista socio-politico: dal tremendo sopruso che conduce alla perdita di sovranità sul proprio corpo, ormai, percepito come un dovere nel nome della “comunità”. Superata tale soglia il potere non avrà più limiti nella diffusione della bioingegneria del futuro, pertanto appare chiaro come la questione vaccinale sia cardine del progetto di instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale incentrata anche sulla sostituzione etnica e la creazione di un cittadino sradicato e imbelle. D’altronde basterebbe scorgere sul sito AIFA la motivazione all’obbligo vaccinale: “proteggersi” da malattie anche eradicate, poiché il progetto di trasferimento dei popoli potrebbe condurre alla loro ricomparsa.”

Una realtà analoga al mondo ingiusto e distopico immaginato da Aldous Huxley nel 1932 ne “Il Mondo Nuovo” suddivisa in due caste (ricchi e poveri) in cui nascituri del futuro saranno selezionati in provetta, nasceranno in uteri artificiali e, infine, saranno spersonalizzati per farcire i loro corpi della propaganda del potere. In tale piano luciferino neanche la procreazione si sottrarrà al processo: si nascerà in uteri artificiali senza condividere le emozioni precipue del rapporto viscerale con la propria madre. Un regresso in atto in cui l’Uomo è spinto verso una pseudo-evoluzione tecnologica ed eugenetica, tra i cui protagonisti emerge la famiglia Gates: fu proprio il nonno di Bill, Frederick Taylor Gates (1853-1929), coazionista della Standard Oil a creare nel 1913 la “Rockefeller Foundation”: primo strumento in cui sotto la voce charity i miliardari americani attuavano forme di “ingegneria sociale” e politica da imporre ai governi per finanziare l’eugenetica: la selezione scientifica dei “migliori” (in senso darwiniano) e la sterilizzazione dei “peggiori”, notoriamente già praticata in USA molto prima che nella Germania nazista. Nel 1909 almeno tre Stati (fra cui la California) imposero leggi per la sterilizzazione di elementi “inadatti” delle classi subalterne. La Carnegie Institution, la Rockefeller Foundation e la famiglia Harriman (ferrovie) finanziavano sistematicamente le cattedre di “scienza eugenetica” a Stanford, Yale, Harvard e Princeton. Fin dal 1926 la “Rockefeller Foundation” finanziò ampiamente il Kaiser Wilhelm Institute of Anthropology, Human Heredity ed Eugenics di Berlino che, fino al 1939, ispirò e condusse esperimenti di eugenetici nel Terzo Reich. Insomma, eugenetica e malthusianesimo sono l’essenza dello scopo filantropico della famiglia Gates.

Proprio William Gates, padre di Bill, è stato a lungo nel consiglio direttivo della Planned Parenthood, “filantropica” fondazione promotrice della legislazione sull’aborto, oggi fabbrica di aborti e delle vendite del materiale estratto per produrre vaccini.

 

 

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