di Carlo Grossi
Ritengo sia giunto il momento di congiungere i punti, come nei giochi di certe riviste enigmistiche e verificare il quadro d’insieme.
Intendo ripercorrere le tappe salienti dell’allarme che tuttora blocca il paese e ci rende ostaggi di assurdi divieti.
L’ ALLARME TRASCURATO.
Nei primi giorni dell’anno 2020 iniziarono a circolare le prime voci riguardanti un’infezione, appartenente alla famiglia dei Coronavirus, che dalla Cina stava spostandosi verso occidente. La notizia non fu presa in seria considerazione, tant’è che Zingaretti e altri politici buonisti e bempensanti invitavano gli italiani ad abbracciare i “fratelli” cinesi, a non privarsi di uscire, a non disdegnare cene, aperitivi, happy hours…eloquente la foto del rubicondo governatore che brinda sorridente seduto in compagnia al tavolo di un locale sui Navigli di Milano.
Evidentemente gli accordi, che formeranno l’impalcatura della pseudo pandemia, non erano stati ancora perfezionati, le indicazioni non diramate per via gerarchica, le indicibili negoziazioni tra schieramenti diversi non attivate.
SALE LA PAURA INIZIA IL LOCK-DOWN.
Indimenticabile fu il mese di gennaio 2020, caratterizzato da notiziari nei quali si mostravano cinesi in strada che cadevano a terra come mosche, filmati dei due mercati di Wuhan caratterizzati da un’allarmante promiscuità tra uomini, pennuti, pesci.
Si inizia a parlare di un errore umano, di un virus il Sars-Cov2 misteriosamente sfuggito al controllo dei ricercatori, di rischio pandemico globale. La grancassa mediatica inizia a battere i primi colpi, i notiziari a sciorinare bollettini di morte, la paura a farsi strada. I primi due mesi del 2020 divennero velocemente gli incubatori del terrore.
TUTTI IN CASA PER IL BENE COMUNE.
Prima settimana di marzo, i decessi si moltiplicano, in Italia scoppiano i casi di Brescia e Bergamo, iniziano i bollettini di morte sulle reti generaliste, si susseguono immagini di ambulanze a sirene spiegate verso i pronto soccorsi congestionati, terapie intensive sature, la morte è palpabile supportata da immagini che la evocano con crudezza.
Molti anziani non riuscirono a superare la fase critica, fu detto, nonostante la ventilazione meccanica unica terapia disponibile limitatamente alle poche macchine in uso agli ospedali. Scarso il personale medico e paramedico, insufficienti le attrezzature, i posti letto, assente un protocollo terapeutico efficace. Furono richiamati in servizio medici in pensione, alcuni dei quali, immediatamente contagiati, pagarono con la vita la loro disponibilità. Una menzione particolare spetta agli improvvisati ospedali da campo allestiti nelle aree antistanti gli ospedali, immagine plastica della precarietà e della provvisorieta’ elevata a soluzione. Nella confusione che solo la paura può generare ai adottarono scelte a dir poco avventate quali trasferire i pazienti anziani in Rsa, strutture inadeguate a contenere il contagio e arginare un’epidemia che nel frattempo mieteva vittime a ritmo serrato. Il ministero della salute raccomandava tachipirina e vigile attesa ai primi sintomi senza rendersi conto che contenere la febbre limitava le difese dell’organismo con le inevitabili conseguenti trombosi interstiziali bilaterali che, sopratutto a causa della ventilazione forzata di ossigeno, favorivano la formazione dei trombi principale causa dei decessi . Nessuna autopsia venne autorizzata, fu addirittura sconsigliato il ricorso a questo tipo di indagine. Dobbiamo alla trasgressione di alcuni medici coraggiosi, che attraverso esame autoptico individuarono la causa delle morti e approntarono una terapia semplice, con farmaci economici e di facile reperibilità che argino’ la tragedia in corso, seguiti da uno sparuto gruppo di medici di famiglia che iniziarono a curare a domicilio i propri pazienti e ad ottenere risultati inattesi. Dove hanno fallito politica, comitato tecnico scientifico, medici da salotto televisivo hanno trionfato l’intuito e l’etica professionale di alcuni scrupolosi sanitari, i quali anziché avere riconosciuti i giusti meriti furono oggetto di aspre critiche, minacce di radiazione dall’albo ed esposizione al pubblico ludibrio mediatico…il massimo disprezzo possibile in una società in cui il mezzo televisivo determina fortune o disgrazie, secondo le convenienze del momento. Fu subito sospesa dal commercio l’idrossiclirochina, farmaco a cui dobbiamo I primi risultati positivi ottenuti, le giacenze presso gli ospedali italiani furono sequestrate da personale della protezione civile e dei carabinieri del Nas, fu prontamente decretato il divieto di vendita e di utilizzo. Il governo, sulla scorta degli accadimenti, non intese modificare le procedure, continuando a chiedere al popolo italiano ulteriori rinunce e sacrifici in cambio di promesse…”andrà tutto bene” era il mantra del momento mentre sinistri camion miiitari incolonnati conducevano nottetempo le salme delle vittime verso gli inceneritori, impedendo alle famiglie dei poveretti di rendere l’estremo saluto ai propri cari. Da lì a qualche giorno gli stessi si sarebbero visti recapitare la nota spese della cremazione effettuata, informazione omessa dai media mainstream ma urlata a piena voce dagli increduli destinatari della grottesca richiesta.
LA PRIMAVERA MITIGA IL VIRUS.
Con l’avvento della bella stagione la carica virale inizia a rallentare la sua corsa, le previsioni del prof. Giulio Tarro e dei più alti esperti di fama internazionale si rivelano ancora una volta esatte. Pur con gli immancabili divieti e prescrizioni il decorso del virus sembra invertire la tendenza. Si riaprono gli esercizi commerciali tenuti chiusi, con prescrizioni spesso bizzarre e contraddittorie che hanno imposto discutibili investimenti a imprenditori già provati dai tre mesi di inattività forzata supportate da promesse di sostegni economici, cassa integrazione, ammortizzatori sociali. Gli esercenti, tenuti a schedare i clienti per renderli reperibili in caso di rilevazione di casi positivi all’interno del locale, debbono invitare gli avventori a fare uso del gel disinfettante sulle mani, un presidio indispensabile per procurarsi irritazioni cutanee e dermatiti a causa dell’uso intensivo. Come se non bastasse vengono ideati curiosi separé trasparenti per tavoli di bar e ristoranti che non garantiscono distanziamento di almeno un metro tra i commensali, gli sportelli aperti al pubblico debbono obbligatoriamente dotarsi di analoghe barriere…é il trionfo della divisione sociale, della paura da contatto, della psicosi da contagio! In questo bailamme di rimedi e provvedimenti si moltiplicano tamponi Pcr presso farmacie, parafarmacie, sanitarie, aree all’aperto…la caccia al virus raggiunge un livello tale da reputare infetto persino chi privo di sintomi risulti positivo a causa di una carica virale bassa o fisiologica, saranno il tempo e gli illustri pareri di medici non allineati alla vulgata pandemica a rivelarci che un tampone, già dichiarato inadeguato come strumento di diagnosi dallo stesso ideatore, se amplificato oltre misura perde ogni attendibilità residua. Ecco il motivo delle tante quarantenne comminate agli asintomatici positivi diagnosticati attraverso tamponi amplificati una volta e mezzo oltre la soglia consentita e spesso ripetuti alle stesse persone che in tal modo venivano censiti “n” volte come casi a sé stanti.
È la scienza dogmatica voluta dal pensiero unico avallato dalla politica asservita ai poteri sovranazionali, l’obiettivo puntano è la distruzione della società civile,dell’ordinamento costituzionale, del diritto naturale.
ESTATE POVERA MA LIBERATORIA.
Scampato il rischio di trovarci in spiaggia confinati tra barriere in plexiglass, l’estate prende il via tra minacce di controlli a tappeto sui litorali italiani per verificare il distanziamento, l’obbligo di mascherina in spiaggia, bagni turnificati per evitare assembramenti in acqua. In realtà tutto scorrerà senza fatti eclatanti, l’aria di crisi percepita è mitigata dal piacere della riconquistata libertà. Gli stabilimenti balneari porteranno a termine una stagione magra sotto il profilo dei ricavi ma bastevole date le premesse. Il peggio arriverà a ottobre quando i tamponi ampllificati iniziarono a dare i frutti del loro utilizzo massivo. L’incoscienza di molti italiani, così venne definita la vacanza liberatoria delle angosce accumulate, venne stigmatizzata quale causa del rialzo della curva del contagio, l’indice mediatico viene inesorabilmente puntato sugli incoscienti vacanzieri, la divisione sociale dilaga più del virus, si preannuncia un inverno di limitazioni e così purtroppo sarà.
CAMBIA L’ORCHESTRA MA LA MUSICA È LA STESSA.
L’Italia inizia a colorarsi di bianco, giallo, arancio, rosso…una girandola di colori collegati a soglie di divieto. É il canto del cigno del governo Conte, lo stesso che ha avviato la dittatura sanitaria attraverso gli ormai noti e incostituzionali Dpcm, gli stessi che inflliggeranno il colpo di grazia all’economia nazionale attraverso divieti reiterati. Si cercano pretesti per introdurre uno pseudo obbligo vaccinale per fascia d’età, per condizioni di salute (nasce la categoria dei “fragili”), per categoria professionale.
I risultati non soddisfano i committenti, i numeri non supportano le previsioni, l’anno si conclude con una crisi di governo nell’aria.
Le festività natalizie sono deturpate anch’esse da divieti a colori per regioni e coprifuoco dalle 22 in tempo di pace.
TECNOCRAZIA FA RIMA CON DEMOCRAZIA, MA È BEN ALTRO.
Gennaio 2021 si apre con la crisi del governo Conte. Nonostante i desiderata oligarchici le vaccinazioni vanno a rilento, il vaccino di punta (Pfizer-BionTech) scarseggia a causa di un offerta di acquisto a rialzo effettuata da Israele, il malcontento cresce e il premier damerino é costretto alle dimissioni, con buona pace delle sue adulanti “bimbe”. È in questa fase che il piano delle oligarchie finanziarie alza la cloche: Mattarella individua Draghi come possibile successore, le consultazioni procedono, le trattative sulle poltrone anche…a febbraio si raggiunge l’accordo. I ministeri nevralgici (salute, esteri, interni) restano saldamente nelle mani di Speranza, Di Maio, Lamorgese si operano sostituzioni di ministri incommentabili e di dubbia fama, si affidano a mani amiche Finanze e Tesoro, irrinunciabili baluardi di controllo e di gestione delle sorti economiche e finanziarie del paese. Ci sono contratti blindati in parte secretati da onorare, con le big-pharma é consigliabile non scherzare, e un programma di “global reset” da completare.
OLIGARCHIE SOVRANAZIONALI E POLITICA LOCALE.
In un contesto con larghi orizzonti globali le politiche nazionali perdono il loro peso peraltro irrilevante, le istituzioni nazionali sono ridotte ad organi esecutivi privi di prerogative. Nel caso europeo é la Commissione presieduta da Ursula Von der Leyen a smistare le priorità…”ubi major minor cessat” questo è il principio. Inutile quindi far affidamento alle lodate doti taumaturgiche di Mario Draghi, é un semplice terminale di una lunga catena di comando, tuttavia questo non lo solleva dalle responsabilità passate, presenti e future. S’insasprisconto le limitazioni e finalmente iniziano le prime proteste di piazza numericamente rilevanti. Si chiede la riapertura di tutte le attività commerciali, si combatte il tentativo di obbligo terapeutico che, iniziando dagli ordini professionali più esposti al contagio, rischiano di essere estesi all’intera popolazione in barba al disposto costituzionale, ai trattati di Oviedo e sui diritti dell’uomo. La partita è pesante sul fronte dell’autodeterminazione e delle libertà personali, non è sufficiente un economista esperto, cinico e ben spalleggiato per portare a termine il disegno ordito. Si inizia a respirare la brezza del cambiamento portata avanti da movimenti di alcune categorie particolarmente penalizzate quali partite Iva, ristoratori, gestori di palestre, centri estetici, operatori turistici.
CONCLUDENDO.
Ho intitolato l’articolo “Odi et Amo” riferendomi al carme di Catullo nel quale la dicotomia tra odio e amore viene indicata come causa di tormento interiore. L’oggetto del tormento non è la figura femminile, nel caso specifico , ma sono i comportamenti pubblici e privati che rilevo. Finché daremo ascolto a figure ambigue, residuati della vecchia politica, parvenues usciti dalla scatola mediatica e dal torbido mondo della finanza non ne usciremo, sono chimere, illusioni ottiche, cavalli di Troia. Abbiamo pagato e continueremo a pagare per non molto ancora, almeno spero, la nostra indolenza, la pazienza di accettare passivamente scandali, segreti di Stato, verità filtrate dalla politica, dai media, da una stampa che ha perso la propria credibilità, dobbiamo alzare la guardia, partecipare con lucidità critica alla protesta, studiando attentamente organizzatori, contenuti e finalità.
I centri di potere occulto si sono rafforzati, hanno infiltrato tutti i campi della vita, dobbiamo avere ben chiari gli obiettivi non negoziabili che restano la libertà, il diritto naturale, la Costituzione italiana…il resto sono artifici dialettici e costruzioni politiche allo scopo di mantenere la poltrona. I nemici sono coloro che non hanno saputo difendere i valori e i principi contenuti in quei preziosi ed inviolabili contenitori di pace e benessere sociale, tutto ciò che di diverso viene proposto è illusorio, fallace, eversivo. Mettiamo al bando i provvedimenti che intendono intaccare la vita democratica e la libertà, agiamo con gli strumenti di legge disponibili verso chi impone terapie sperimentali, obbligo di mascherine, limitazioni di libertà, campi di isolamento e blocca navi-cargo allo scopo di esasperare il disastro economico in corso, sono criminali comuni non figure istituzionali degne di fiducia, rappresentano un pericolo latente, sono loro i nostri aguzzini!
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