Il popolo è plebaglia?

Cosa credevate che l'euro fosse stato fatto per la vostra felicità?

di Anna Rossi
La Francia borghese è incredibilmente come quella italiana: arresa e sempre più compromissoria per la paura di perdere
Aveva la ricchezza reale e l’ha barattata con carta straccia, finanza, appalti, servilismo economico
perderà
SARKOSY, HOLLANDE E MACRON (?)
MONTI, LETTA, RENZI
Stessa regia
Ma andiamo al punto. C’è una frase attribuita a Jacques Attali (già consigliere speciale di Mitterand dal 1981 , amico di Monti e europeista istituzionale attivo)
Ecco la frase -peraltro Paolo Barnard la tuonò durante la sua partecipazione alla trasmissione #LAGABBIA ma non ci furono grandi reazioni- :
“Ma cosa credeva la plebaglia europea che l’euro fosse stato fatto per la loro felicità?”
Plebaglia la chiama Attali…dunque il popolo è plebaglia
Non è plebe, peggio!
Non è neppure contemplabile la plebaglia in classi sociali
È scarto
Eppure in un’ottica mondialista apolide è addirittura comprensibile la definizione
Comprenderne la sua essenza sarebbe di estrema utilità a quelle categorie di benpensanti col dito puntato o di intellettuali sterili o di sciacalli arricchiti o di ignoranti “tuttologi” o di fanatici questurini che fanno la moina al potere pur di sopravvivere
Verranno spazzati via per mano e lingua della “plebaglia” mentre la plebaglia si azzannera’ e azzannera’
Il resto del programma è scritto in un FUTURO segnato da numeri e date e cadenzato da progetti in cui l’evoluzione delle masse non è contemplata
Ma il male non sono gli “Attali” della storia
Il male è l’analfabetismo fatale dell’individuo sempre più cinico e impoverito moralmente
In una società dove la critica disturba, dove il dialogo si improvvisa, dove i mantra del marketing politico sono ossessionanti, dove la libertà di cadere non contempla quella di rialzarsi, dove la menzogna passa per unica verità, dove gli atti di fede non hanno interlocutori, dove la banalità riempie il tempo e la bestialità ne arresta il corso, dove chi controlla non è soggetto a contromisure…in questa società decadente c’è la chiave per uscire dal nuovo medioevo
Noi siamo i nuovi barbari
Così ci hanno trasformato
Ci guardiamo in cagnesco davanti al “cibo”
Difendiamo solo la ciotola
Chi ha tradito la Costituzione se non chi non ha mai preteso che fosse attuata?
Inquietante
Dal suo sito uno stralcio che mi ha fatto molto meditare…non solo perché un banchiere/economista ebreo è sempre più informato e convinto delle tesi che porta avanti più di un qualsiasi banchiere/economista senza patria né dio ma anche perché nell’esatta visione del controllo globali è così generoso, Attali, da dare spiegazioni, segni e vantaggi.
Ciò significa che il contesto in cui opera da sempre è fortemente solido e coeso e non potrebbe essere altrimenti davanti al deterioramento dell’onestà intellettuale e la buonafede delle masse instupidite dai media e da una controinformazione funzionale al potere stesso perché figlia di quel potere
Nelle parole a seguire, c’è il disegno di una spartizione in grande stile di un continente, c’è un campo di battaglia, c’è la considerazione che il mondo non debba appartenere ai popoli .
Di fatto non gli appartiene
…”Ensuite, le monde sera plus instable qu’il ne l’a jamais été dans les 50 dernières années. Les désordres climatiques seront de plus en plus presents en particulier en Afrique, entraînant de grandes migrations vers les cotes et vers l’Europe. Les risques de guerre vont aller croissant au Moyen Orient, en mer de Chine et en Europe Orientale. Les actes de terrorisme prendront une ampleur plus terrifiante, utilisant les techniques expérimentées en ce moment même sur les théâtres d’opération irakien et syrien.
L’Europe ne pourra plus rester dans son ambiguïté actuelle : elle devra affronter le risque d’une terrible crise financière, économique et politique sur son flanc sud, avec une Italie qui appellera au secours, pour des montants sans commune mesure avec ceux dont on a eu besoin pour la Grèce et elle devra se donner les moyens de sa sécurité, sans plus compter sur l’Amérique.
Partout sans le monde, et en particulier en France, les écarts de revenus seront, plus encore qu’aujourd’hui, obscènes, intolérables, et chaque cas particulier, chaque drame personnel, sera un signe de plus d’une société déloyale, injuste, juxtaposition de cynisme”.
P.s. Studenti di economia e filosofia unitevi c’è da lavorare!
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8 Commenti

  1. «In futuro si tratterà di trovare un modo per ridurre la popolazione.

    Inizieremo dal vecchio, perché non appena supera i 60-65 anni, l’uomo vive più a lungo di quanto produce e costa caro alla società. Poi i deboli e poi gli inutili che non portano nulla alla società perché ce ne saranno sempre di più, e soprattutto finalmente gli stupidi.

    Ce ne sbarazzeremo facendo credere loro che sia per il loro bene.

    Non saremo in grado di superare i test di intelligenza su milioni e milioni di persone, puoi immaginare!

    Troveremo qualcosa o lo causeremo, una pandemia che colpisce certe persone, una vera crisi economica o meno, un virus che colpirà il vecchio o il grande, non importa, i deboli soccomberanno, i timorosi e gli stupidi ci crederanno e chiederanno di essere curati.

    Avremo avuto cura di pianificare il trattamento, un trattamento che sarà la soluzione.

    La selezione degli idioti sarà così fatta da sola: andranno al macello da soli».

    Riferimento cartaceo: “Il futuro della vita”, Jacques Attali, 1981

    Riferimenti online:

    https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/eliminare-la-vita-sara-costosa-jacques-attali-eminenza-grigia-macron-63371/

    https://www.informazioneconsapevole.com/2014/05/jacques-attali-e-il-nuovo-ordine.html

  2. A proposito di frasi agghiaccianti, una di tanto tempo fa molto più agghiacciante di quella di Jacques Attali.

    Uno dei paladini dell’ideologia del controllo demografico fu anche Brock Chisholm, direttore della Organizzazione Sanitaria Mondiale dal 1948 al 1953, organismo sul quale è stata poi modellata l’Oms e successivamente presidente della Federazione Mondiale di Salute Mentale il quale diceva: “Per arrivare a governare il mondo bisogna rimuovere dalle menti il rispetto delle tradizioni familiari, il patriottismo nazionale e i dogmi religiosi”, qualcosa che suona molto contemporaneo.

    Riferimento e proseguimento:

    https://ilsimplicissimus2.com/2021/04/09/il-salutare-massacro-secondo-i-ricchi/

  3. Montanelli: un Cilindro col doppiofondo
    Le smanie golpiste di Cini, Clare Boothe Luce e “il lacchè”

    Scheda tratta dalla sezione sull’Italia

    Nella galleria degli intellettuali italiani che hanno fatto parte dell’Associazione per la Libertà della Cultura non poteva mancare il principe dei giornalisti anticomunisti, Indro Montanelli. Nato da una famiglia fiorentina dedita alle ebbrezze del futurismo (da cui il nome, Cilindro, poi abbreviato in Indro), Montanelli fu legatissimo a due figure chiave del CCF: l’ambasciatrice Clare Boothe Luce, moglie del magnate americano grande sostenitore di Mussolini (a Henry Luce il dossier dedica un ampio articolo) e l’ufficiale inglese Michael Noble, diretto superiore di Hubert Howard nel Psychological Warfare Branch britannico. Noble fu colui che riorganizzò l’intera vita culturale italiana nelle città liberate, stilando tra l’altro il Press Plan for Northern Italy, che confermò la proprietà dei grandi quotidiani nelle mani di chi l’aveva avuta durante il fascismo.
    Di Clare Boothe Luce, Montanelli rivendicava addirittura il lancio della carriera e di averla così segnalata al futuro marito. “Era una giornalista di taglio cultural-mondano… Stavamo molto spesso insieme a New York. Poi lei venne in Italia, dove dapprima scrisse, sotto mia dettatura, qualche cronaca politica, che la fece notare agli occhi del grande magnate Henry Luce, proprietario ed editore di Time e di Life, che la sposò. Perché lei era anche una bella donna… Così sposò Luce e Luce appoggiò con tutte le sue forze Eisenhower, che – quando diventerà presidente – nominerà la moglie ambasciatrice in Italia”.
    Queste frasi sono tratte da un’intervista che Montanelli concesse con grande imbarazzo nel 1998 al direttore della rivista Storia Contemporanea, a corredo e spiegazione di un carteggio in cui egli e l’allora ambasciatrice USA in Italia discutono la preparazione di un golpe. L’epistolario documenta come nel 1954 Montanelli abbia convinto la Luce a sedurre il conte Vittorio Cini per fargli finanziare il piano, che sarebbe servito a “Preparare una forza come fu Gladio, che nacque due anni dopo e alla quale spero di aver dato un mio contributo”, spiega Montanelli 44 anni dopo.
    Nella prima delle tre lettere pubblicate da Storia Contemporanea, Montanelli si rivolge così alla Luce:
    “Noi dobbiamo creare questa forza. Quale? Non si può sbagliare, guardando la storia del nostro Paese, che è quella di un sopruso imposto da una minoranza di centomila bastonatori. Le maggioranze in Italia non hanno mai contato: sono sempre state al rimorchio di questo pugno d’uomini che ha fatto tutto con la violenza: l’unità d’Italia, le sue guerre e le sue rivoluzioni. Questa minoranza esiste ancora e non è comunista. È l’unica nostra fortuna. Bisogna ricercarla individuo per individuo, darle una bandiera, una organizzazione terroristica e segreta.. e un capo.”
    Con Cini organizzatore dei finanziamenti e l’ex ambasciatore fascista Dino Grandi responsabile dei rapporti diplomatici, “il movimento sarebbe destinato ad entrare in azione (azione armata) solo il giorno in cui, elettoralmente, la battaglia fosse definitivamente persa. … difendere la democrazia fino ad accettare, per essa, la morte dell’Italia: o difendere l’Italia fino ad accettare, o anche affrettare, la morte della democrazia? La mia scelta è fatta…”

    Proseguimento:

    https://www.movisol.org/ccf.htm

    Commento.

    Indro Montanelli disprezzava il popolo italiano e invece amava il potere dei potenti di turno e infatti sull’euro tutto tronfio nel 1998 diceva:

    “quello che io considero il vero, grande vantaggio dell’euro: una volta dentro, non potremo tornare all’allegra finanza pubblica d’un tempo.”

    Insomma, è evidente che il disprezzo di Jacques Attali per i popoli europei aveva già un ambiente fertile in certe elites “intellettuali” europee di TV e giornaloni, il caso riportato di Montanelli nè è un esempio emblematico, e guarda caso, che strana coincidenza…, i suoi allievi prediletti, Marco Travaglio e Beppe Severgnini, sono pure loro dei cani da riporto delle oligarchie dominanti, that’s it!!

    Cordiali saluti e buona giornata.

    Fabrice

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