Aumenti tariffe gas e rischio di crisi politica

Continua il boicottaggio degli USa, Ucraina e Polonia verso il Nord Stream 2

Posa pipeline gas Nord Stream

di Stella Khorosheva

L’Europa corre forte rischi di rimanere senza riscaldamento o di pagare prezzi esorbitanti per i combustibili se il prossimo inverno si rivelerà freddo come l’ultimo. Cresce, infatti, la probabilità di una carenza di gas o di un suo ulteriore aumento dei prezzi nella regione. Gli europei devono “ringraziare”, per questo, USA, Ucraina e Polonia (un paese, quest’ultimo, che non manca del proprio Quisling di turno).

Usa, Ucraina e Polonia continuano a boicottare la costruzione del Nord Stream 2, senza alcun risultato, tuttavia, il completamento del gasdotto è stato ritardato di quasi due anni. Ora, anche se sarà pronto entro la fine di questa estate, ci vorranno 3-4 mesi per testarlo, certificarlo e portarlo a pieno regime. Non sarà più in grado di influenzare in modo particolare il riempimento, in Europa, di impianti di stoccaggio di gas sotterranei oggi semivuoti (UGS). Inoltre, la capacità del Nord Stream 2 per Gazprom, unico esportatore di gasdotto dalla Russia, è limitata della metà dalla direttiva UE sul gas (27,5 su 55 miliardi di metri cubi all’anno).
La ciliegina sulla torta degli sforzi per contrastare la “minaccia russa” tra i prezzi record del gas in Europa è stata la vittoria di Pirro della Polonia riportata a luglio, che ha ottenuto il rigetto, da parte della Corte di Giustizia dell’UE, dell’appello della Germania finalizzato a limitare l’accesso di Gazprom al gasdotto OPAL: l’estensione terrestre del Nord Stream che, attraversando la Germania, giunge fino al confine con la Repubblica Ceca. Ora l’azienda russa può riversare solo la metà (18 su 36 miliardi di metri cubi all’anno). La situazione nel mercato europeo è tesa, ha affermato Alexei Grivach, vice capo del fondo nazionale per la sicurezza energetica. Da un lato cresce la domanda di gas sullo sfondo dell’abbandono del carbone e del nucleare, dall’altro si registra un deflusso di gas naturale liquefatto (GNL) verso altri mercati (Asia e Sud America). Inoltre, il boicottaggio alle aziende che stanno costruendo il Nord Stream e le sanzioni europee contro la Russia persistono ancora oggi, come, sempre da parte di alcui paesi europei, l’appoggio militare ed economico all’Ucraina, a quella parte nera nazista, denunciata anche dai francesi, quindi è sempre più difficile trovare una mediazione e degli accordi possibili. Ciò ha comportato l’aumento dei prezzi del gas in loco e bassi tassi di riempimento di gas negli impianti UGS, svuotati dopo l’ultimo freddo inverno. A suo avviso, se il Nord Stream 2 non verrà lanciato nei prossimi mesi, in condizioni di scarse riserve, ciò potrebbe provocare un’ulteriore impennata dei prezzi e, in caso di inverno gelido, anche gravi problemi per la sicurezza dell’approvvigionamento di gas in Europa.

L’appello che vogliamo fare è semplice, mettete fine al boicottaggio delle imprese russe, impegnate alla costruzione del Nord Stream e non finanziate oltre i nazisti ucraini.

Un’alternativa al Nord Stream può essere la fornitura all’Europa solo tramite il sistema di trasporto del gas (GTS) dell’Ucraina e della Polonia tramite il gasdotto Yamal-Europe. La capacità di quest’ultimo è di 32,9 miliardi di metri cubi all’anno, inoltre è collegata in Germania con OPAL, il cui pompaggio è limitato dalla Polonia.

Attraverso l’Ucraina può passare una quantità di gas tre volte maggiore (fino a 142 miliardi di metri cubi). Ma, in base all’accordo del 2019, Gazprom è obbligata a riservare quest’anno solo 40 miliardi di metri cubi della capacità del sistema di trasporto del gas ucraino. È stato concluso un accordo sul transito attraverso l’Ucraina con l’aspettativa dell’inizio dell’attività del Nord Stream 2 nella prima metà del 2020, cioè senza tener conto delle restrizioni al pompaggio e ancora meno della messa in servizio fino alla fine del 2021.
L’Europa potrebbe aver bisogno di altri 10-30 miliardi di metri cubi di gas.

È improbabile che il transito attraverso l’Ucraina possa essere aumentato, afferma Grivach. La Russia adempie a tutti gli obblighi di carico e pagamento delle capacità nell’ambito dell’accordo con l’Ucraina, ma il transito ucraino è quasi due volte più costoso delle forniture attraverso il Mar Baltico. Inoltre, un aumento delle forniture attraverso l’Ucraina non porta a una diminuzione della tariffa, come in altri sistemi di mercato, ma alla sua crescita, ha affermato l’esperto.

Nel caso si dovesse verificare per il prossimo inverno un’ondata di freddo intenso, i principali acquirenti di gas russo sarebbero, di necessità, i paesi dell’Europa occidentale e centrale. Considerando gli indicatori degli anni precedenti, inoltre, l’Europa potrebbe aver bisogno, a seconda degli scenari, da 10 a 30 miliardi di metri cubi di gas.

Il presidente russo Vladimir Putin e l’amministratore delegato di Gazprom Alexei Miller hanno ripetutamente dichiarato la loro disponibilità a lavorare con l’Ucraina, ma la parte Ucraina non vuole negoziare. Lo ha annunciato giovedì 26 agosto il deputato della Duma di Stato Viktor Vodolatsky: il Nord Stream 2 affronta la nuova resistenza dell’UE perché non tutti in Europa sono favorevoli al suo impiego. “L’Ucraina capisce sempre di più che è come una scimmia con una granata: non sa dove lanciarla e con chi essere amica.  La Russia è un nemico per loro, un “aggressore”, quando non hanno bisogno del gas russo per sostenere la loro economia e non congelare il Paese”, ha detto Vodolatsy al canale Duma TV. Secondo lui, invece di venire ai negoziati, l’Ucraina trova “lievi” inesattezze nei documenti e cerca di recuperare dalla Russia, attraverso i tribunali internazionali, “somme assurde e inesistenti”. Il direttore generale dell’operatore GTS dell’Ucraina LLC Sergei Makogon ha affermato che il transito del gas russo attraverso l’Ucraina dovrebbe essere mantenuto per almeno altri dieci anni dopo il completamento dell’attuale contratto con Gazprom nel 2024. Secondo lui, al momento, non ci sono garanzie che il contratto venga esteso. È convinto che il tasso di utilizzo del 100% del Nord Stream 2 consentirà alla parte russa di rifiutare il transito. Il 24 agosto, Dmitry Birichevsky, direttore del dipartimento per la cooperazione economica del ministero degli Esteri russo, ha affermato che la Russia non era interessata a fermare il transito di gas attraverso il territorio dell’Ucraina. Ha anche sottolineato che la parte russa ha sempre adempiuto al suo obbligo di fornire gas all’Europa mentre la parte ucraina ha avuto problemi. Il giorno prima, il capo di Naftogaz Ukrainy, Yuriy Vitrenko, aveva annunciato la disponibilità del paese a prolungare il contratto con la russa Gazprom per il transito del gas dalla Russia come salvaguardia contro una possibile guerra con Mosca. In precedenza, Vitrenko aveva anche ipotizzato che la Russia avrebbe interrotto il transito del gas attraverso il territorio ucraino dopo il 2024. Il 28 luglio, l’analista politico Dmitry Korneichuk ha avvertito di una carenza di gas in Ucraina, anche se il transito rimane a 15-20 miliardi di metri cubi. In un paio d’anni, secondo Korneichuk, l’Ucraina dovrà “strisciare quasi in ginocchio” verso la Russia per accettare di lasciare almeno un passaggio di gas attraverso il suo territorio al fine di mantenere l’approvvigionamento di gas all’interno del paese. Nord Stream 2 è in costruzione dalla Russia alla Germania lungo i fondali del Mar Baltico con l’obiettivo di fornire gas diretto all’Europa. I paesi dell’UE sostengono principalmente il progetto e partecipano alla sua attuazione. Gli Stati baltici, la Polonia, gli USA e l’Ucraina si oppongono: quest’ultima teme un blocco del transito del gas russo attraverso il suo territorio.

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1 Commento

  1. non sapeva che la gente europea di livello cosi grande non conoscono il meccanismo causa-conseguenza

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