
di Carlo Martin
La kermesse o sagra delle dichiarazioni dei leader europei e non, nel conflitto russo-ucraino fa sempre più scalpore mentre dal fronte l’avanzata russa e la controffensiva ucraina continuano il loro svolgimento.
Il 26 gennaio la Victoria Nuland (sottosegretario di Stato americano per gli Affari politici) dichiara che “i carri-armati Abrams non arriveranno in tempo per l’offensiva di primavera. Continua la Nuland con “gli Stati Uniti sono pronti a prendere in considerazione un alleggerimento delle sanzioni antirusse se Mosca ritirerà le truppe dall’ Ucraina. Nel contesto della decisione della Russia di negoziare seriamente e di ritirare le sue forze dall’Ucraina e di riprendersi il territorio, sarei certamente a favore e penso che anche Anthony Blinken (il Segretario di Stato americano) sarebbe a favore”
Tale dichiarazioni son accompagnate anche dalle frasi dette dall’ex ufficiale dell’intelligence statunitense Scott Ritter nel podcast americano “Judging Freedom” sabato 28 gennaio: “I carri armati americani Abrams non faranno in tempo ad arrivare sui campi di battaglia nel Donbass. La guerra finirà prima che Kiev li riceva”. E molto probabilmente, anche se mia opinione personale, quando il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha usato l’espressione “troppo tardi” a commento sulla consegna dei carri-armati statunitensi Abrams ad agosto, ha voluto con la dimestichezza che gli appartiene essendo un attore anticipare l’imminente caduta del suo governo (visti gli scandali, dimissioni e incidenti che hanno visto coinvolti i maggiori esponenti e sostenitori di Kiev) e conseguente fine del conflitto.
Vedremo come si svolgeranno i fatti nelle prossime settimane.
Intanto il 30 gennaio esce una Breaking news in cui il segretario di Stato Anthony Blinken (nominato, guarda caso, qualche giorno prima dalla Nuland come scritto sopra) sta mettendo a punto una “offerta di pace” per porre fine alla guerra in Ucraina (qui la fonte https://thecradle.co/article-view/20878).
Sembra che alla Russia verrà presentata un’offerta la quale non può essere rifiutata. Ecco i punti di interesse più importanti:
1) Gli Stati Uniti riconoscerebbero il controllo russo su Crimea, Donbass, Zaporozhye e Kherson – “il ponte di terra che collega Crimea e Russia” – come un fatto compiuto.
2) A sua volta, alla Russia verrebbe chiesto di bloccare l’offensiva di primavera.
3) L’Ucraina avrebbe uno status smilitarizzato e il dispiegamento di missili HIMARS e di carri armati Leopard e Abrams sarebbe limitato all’Ucraina occidentale, come “deterrente contro ulteriori attacchi russi”. Insomma gli Stati Uniti chiedono in sostanza la spartizione dell’Ucraina, zona smilitarizzata inclusa, in cambio dell’annullamento da parte dello Stato Maggiore russo dell’offensiva di primavera del 2023.
Washington sta tremando? La NATO ormai non sa più che pesci pigliare?
Anche se, sempre secondo mia modesta opinione, difficile che Putin accetti di avere dei missili puntati contro la Russia che “fungono solo da deterrente”. Sul questo terzo punto credo ci sarà un bel dibattito tra i due schieramenti con risultati non del tutto scontati secondo la logica americana.
Praticamente se così fosse gli Stati Uniti, la Nato e gli alleati e pure l’Europa si “calerebbero i pantaloni e pure le mutande”
Una disfatta di Caporetto per Zelensky, che si consolerà comunque tra poco al Festival di San Remo.
Intanto continuano a defilarsi dalla “partita” alcuni paesi europei e non: il Regno Unito non invierà aerei da combattimento in Ucraina. E anche Biden stesso non fornirà caccia, fa sapere Washington.
Il circo continua…
Intanto in mezzo a queste dichiarazioni, prese di posizioni da politici e rappresentanti di istituzioni internazionali, in Russia si lavora sodo: l’ultima campata della sezione stradale del ponte di Crimea danneggiato da una grossa esplosione l’8 ottobre scorso è stata completata il 31 gennaio. Ottimo lavoro per una nazione che è sul lastrico e sarebbe in forte crisi come denunciato dai soliti media mainstream occidentali. Se fosse accaduto nel nostro paese, a distanza di 4 mesi scarsi ci sarebbero ancora le macerie da raccogliere!
dal fronte
Territori di confine della Federazione Russa:
▪ Regione di Bryansk. Le formazioni ucraine hanno bombardato con mortai il villaggio di Lomakovka: sono stati danneggiati edifici residenziali, un negozio e linee elettriche. Non ci sono state vittime tra i civili.
Nella notte, le forze armate ucraine hanno colpito il territorio del distretto urbano di Novozybkivka. L’alimentazione elettrica è stata interrotta in due insediamenti.
▪ Regione di Belgorod. I mezzi di difesa aerea russi hanno intercettato diversi proiettili nemici sul distretto di Shebekinsky e sulla regione di Belgorod. Secondo le prime notizie, non ci sono né vittime né danni.
- Direzione Starobelsk:
▪ Sezione Kupian-Svatovsky. La situazione non è cambiata in modo significativo: duelli di artiglieria e battaglie posizionali continuano lungo la linea di contatto.
▪ Nel settore di Limansk, i DRG ucraini (gruppi di sabotaggio e ricognizione) stanno operando nei pressi di Dibrova, cercando di prendere piede nella zona grigia. I russi utilizzano i droni per scoprire la posizione dei combattenti ucraini e per colpire l’artiglieria.
- Repubblica Popolare di Lugansk:
▪ Formazioni ucraine hanno sparato razzi HIMARS contro la città di Stakhanov in mattinata. Sono stati causati danni a edifici residenziali, infrastrutture civili, linee elettriche e un gasdotto.
▪ Gli ucraini hanno lanciato un attacco missilistico contro strutture civili a Kremenna. Almeno tre persone sono state uccise e molte altre ferite.
- Direzione Soledar:
▪ Settore Soledar. Le unità russe della Wagner assaltano le roccaforti ucraine in direzione di Paraskoviyivka e Krasnaya Gora.
▪ Combattimenti a Bakhmut: i russi stanno cercando di sfondare le difese ucraine nei pressi del locale impianto di lavorazione della carne e di Zabakhmutivka.
▪ A ovest di Bakhmut, le truppe russe assaltano le posizioni delle formazioni ucraine in direzione di Krasnyy e Stupochka.
- Direzione Donetsk:
▪ Il settore di Avdiivka. I soldati delle Forze Armate russe continuano la loro offensiva verso il villaggio di Severnoye. Contemporaneamente, le truppe russe stanno combattendo con il nemico nella zona di Nevelskoye.
▪ Combattimenti a Marinka. L’artiglieria sta fornendo supporto di fuoco alle unità russe, colpendo le posizioni ucraine alla periferia occidentale della città.
▪ Gli schieramenti si combattono a sud-est di Ugledar. I comandanti ucraini stanno spostando altre forze nella città.
▪ Formazioni ucraine hanno bombardato indiscriminatamente edifici residenziali e infrastrutture civili a Donetsk, Horlivka, Makiivka, Yasynuvata e altri insediamenti dell’agglomerato.
- Fronte meridionale. Direzione Kherson:
▪ Gli ucraini hanno tentato uno sbarco anfibio nei pressi del lago Kruglik, sulla riva sinistra del fiume Dnieper. I militari russi hanno individuato tempestivamente lo sbarco e lo hanno distrutto con un preciso fuoco di artiglieria.
▪ Oltre la linea di contatto continuano i duelli di artiglieria: le unità delle Forze Armate russe colpiscono i concentramenti ucraini vicino a Kherson, Berislav, Zolotaya Balka e Antonivka.
A sua volta l’esercito ucraino ha nuovamente bombardato gli insediamenti sulla riva sinistra della regione di Kherson: sono stati colpiti anche gli edifici residenziali di Heroyskyi, Hola Prystan e Aleshki.
Fonti: canali Telegram “Rybar”, O.d.E.G. Guerra Russo-ucraina, Donbass italia, agenzia stampa russa TASS, agenzia stampa italiana ANSA e gruppo telegram della holding mediatica RBC.
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