Siria: gruppi armati entrano nella città di Aleppo. Chi sono e chi li paga?

Guerra sui fronti dove sono presenti le forze militari di Mosca

Syrian opposition fighters stand next to a government sign after entering the village of Anjara, western outskirts of Aleppo, Syria, Nov. 28, 2024. Omar Albam/AP
Da 24 ore la Siria rivive una impressionante ripresa del conflitto e dopo 8 anni la seconda città della Siria Aleppo è nuovamente attaccata da forze “ribelli” non meglio identificate e nemici giurati del governo di Damasco a guida Assad. Durante la notte si sono inseguite informazioni troppe volte non confermate e poi smentite ma la conferma è stata diffusa ufficialmente dal ministero degli Esteri siriano.
È in atto un offensiva militare nella Siria nordoccidentale: sono avanzati gruppi armati, militari non regolari, nella città di Aleppo.
quanto si sa entro la fine del 30 novembre 2024

Migliaia di combattenti stranieri partecipano a gruppi di opposizione armata ad Aleppo e Idlib. Lo ha affermato il comando delle forze armate siriane attraverso alcune agenzie internazionali come AP e RIA Novosti.

“Alla luce del grande numero di terroristi attraverso i confini settentrionali e del rafforzamento del loro supporto tecnico-militare, nelle ultime ore gruppi terroristici sono entrati in molte zone della città di Aleppo”, ha osservato il comando.

L’esercito siriano attende l’arrivo dei rinforzi nelle province colpite dalla ribellione armata e continua a colpire anche le postazioni dei militanti.

Il 28 novembre, la CNN ha riferito che i gruppi armati di opposizione siriana avevano lanciato un’importante offensiva contro le forze governative nelle regioni occidentali della provincia di Aleppo. Secondo la fonte del canale, i militanti hanno catturato 13 insediamenti, comprese le città strategicamente importanti di Urm es-Sughra e Anjar .

Il giorno successivo, il Centro per la riconciliazione delle parti in guerra in Siria ha dichiarato che le forze aerospaziali russe (VKS) in 24 ore hanno distrutto almeno 200 militanti dell’organizzazione Jabhat al-Nusra (un’organizzazione vietata in Russia) e altri gruppi che si erano recati in Siria per partecipare all’offensiva nelle province siriane di Aleppo e Idlib. È stato inoltre riferito che l’esercito siriano ha schierato rinforzi lungo la linea di contatto in queste regioni.

In Siria Aleppo è la seconda città e rirpesa al controllo delle forze governative liberandola da gruppi di militari non regolari, dopo 8 anni è nuovamente attaccata. Aleppo sin dalla sua fondazione, circa 5mila anni fa (quando Abramo presumibilmente munse una capra in questo luogo), nessuno è mai stato in grado di portare un assedio e poi prenderla sotto controllo. Per la maggiornaza dei siriani Aleppo è il simbolo del paese: se cade, cadrà anche il paese.
Una ricostruzione basata su fonti locali e internazionali
Le forze antigovernative sono riuscite ad espandere la loro zona di controllo e a posizionare una testa di ponte, nella parte occidentale di Aleppo. Dalla rete ad intervalli di tempo abbastanza lunghi, vengono diffusi video di militanti non regolari che dichiarano la loro presenza in varie zone della città. I gruppi pongono un accento importante sulla propaganda al fine di ridurre il morale già basso delle forze armate siriane: ciò è facilitato sia dal sequestro delle aree sopravvissute alla campagna del 2016, sia dall’immissione minuto per minuto di messaggi contenenti annunci di conquiste su nuove posizioni.
Nella provincia di Aleppo, anni fa i terroristi di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e i gruppi alleati riuscirono ad entrare nei quartieri occidentali di Aleppo (in particolare nell’area Rashidin), le informazioni sull’inizio della fase principale dell’offensiva in città sono apparse poco ore dopo. Ciò è associato alla cattura da parte degli jihadisti degli insediamenti di Bashkatin, Kafr Dail e poi Mansoura, da dove sono entrati nella parte occidentale della città, espandendo la zona di controllo nei quartieri della nuova Aleppo, Al-Shuhada e Al-Furqan.
Da ulteriori canali telegram alcuni corrispomndenti hanno diffuso video in cui sono presenti immagini di gruppi armati illegali nelle zone settentrionali e orientali di Aleppo. Molto probabilmente sono gruppi già presenti nella città ma molto rapidamente si sono dirette verso altri quartieri.
Per quanto riguarda la parte settentrionale della provincia di Aleppo, è prevista l’operazione di terra delle forze armate turche contro le forze democratiche siriane curde (SDF) e l’offensiva delle fazioni filo-turche dell’esercito nazionale siriano (SNA) su Tell Rifaat e Menbij non sono ancora iniziati. Gli annunci periodici dei gruppi SNA sull’aumento della prontezza al combattimento sono già diventati oggetto di critiche e ironia.
Come per altre occasioni in queste ore si è mossa anche la macchina della propaganda limitata al momento da frame di colonne di mezzi e uomini armati “probabilmente in sostegno degli islamisti ad Aleppo”. È ancora troppo presto, in quei territori della Siria eserciti e fronti non mancano, infatti  il contesto è favorevole per incendiare ulteriori polveri laddove il territorio siriano è controllato dalle milizie curde. Le truppe siriane sono costrette a concentrarsi sulla difesa del centro amministrativo della provincia, mentre le SDF sono lasciate praticamente sole di fronte all’aggressione turca.
Attualmente è confermata la presenza di gruppi armati non regolari nelle aree di: Dadih, Talhia, Abu Kanis e Tell Karatin. Un nuovo fronte si è aperto nella zona di Khan al-Subl e Maaret Dibsana, da dove, in caso di successo, cercheranno di avanzare verso Tell Mardikh, dove si trova una collina, il cui controllo rafforzerà le capacità di combattimento delle formazioni armate irregolari.
Syrian opposition fighters stand next to a government sign after entering the village of Anjara, western outskirts of Aleppo, Syria, Nov. 28, 2024.
Omar Albam/AP
Un modo perticolare per la propaganda di guerra.
Gli islamisti accompagnano le loro azioni con uno o più corrispondenti di guerra, questo è ovviamente un nuovo livello di guerra dell’informazione tra gli islamisti.
In precedenza era l’ISIS a girare documentari in stile Hollywood, del resto gli istruttori erano statunitensi. Ricordiamo la classica propaganda “Call of Swords” dello studio ISIS Al Furqan. Ma sebbene non tutti conoscono il russo, voglio farvi notare una cosa. Il corrispondente delle milizie salafite, probabilmente un uzbeko o un tagiko, parla in russo.
In un video dice che nel nome di Allah, è necessario liberare la Siria dell’occupazione iraniana e comincia a pregare, ma lo fa in russo.
Il corrispondente delle milizie salafite di Aleppo usa la lingua russa per ampliare il suo pubblico. In modo che gli uzbeki, i tagiki, i kirghisi e gli abitanti della regione russa del Volga capiscano. Si rivolge ai cittadini degli stati dell’Asia centrale, non ai siriani. I cosiddetti “ribelli siriani”, non sono siriani, ma terroristi d’importazione.
Ecco come risuona questo appello
“Guarda come dovrebbe essere, siamo venuti ad Aleppo, abbiamo preso la città dagli infedeli, in questo caso dagli sciiti. Non ci sono quasi più cristiani lì”
Al momento in funzione antirussa e anti iraniana per la presidenza democratica, quasi con le valigie fuori dalla Casa Bianca è tutto oro colato, quindi vengono riarmati, finanziati l’estremismo salafita e sempre dal braccio armato della CIA.
Al Qaeda e l’Isis sono creature americane. Purtroppo scherzare con questa ideologia deviata è molto pericoloso e spesso ne abbiamo visto i risultati anche in Europa.

 

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