
di Loreto Giovannone
«Abbiamo sentito le parole dell’Arcivescovo di Manfredonia, padre Franco Moscone,
in occasione della manifestazione a Bari “No alla corsa al riarmo, fermare le guerre,
tornare all’ONU” del 29 marzo 2025. Gli siamo più che riconoscenti, e, quelle parole,
le facciamo pienamente nostre.
In un contesto in cui il regime dell’”informazione” ripete in forma ossessiva “chi è
l’aggredito e chi è l’aggressore”, azzerando la possibilità di proporre all’attenzione
pubblica analisi articolate e storicamente fondate degli scenari di guerra in corso, un
discorso chiaro come quello pronunciato dal prelato, animato da un profondo e
sincero rispetto dell’essere umano, da un lato è oggetto di vergognose e deliranti
accuse da parte dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede, dall’altro è
totalmente oscurato dai sedicenti paladini della “democrazia” occidentale e della
libertà di pensiero.
Quali sono gli aspetti “sconvolgenti” del discorso del prelato, per gli attuali gestori
del potere? Innanzitutto il fatto di aver evocato l’imperativo morale per cui “non
vogliamo più stare zitti!!” a fronte degli orrori che si consumano quotidianamente a
Gaza e negli altri scenari di guerra: “È dal 1947 che la Striscia di Gaza e la Palestina
sono un campo di concentramento a cielo aperto e dal 7 ottobre 2023 sono diventate
un campo di sterminio con il silenzio del mondo e dell’Europa”.
Siamo al punto che asserzioni che sono la constatazione di una realtà che è sotto gli
occhi di tutti sono accusate di “fomentare l’odio” e, ovviamente, di “antisemitismo”
(???): in realtà si vuole legittimare l’idea che lo sterminio e la deportazione di un
popolo siano prassi necessaria per salvaguardare la “sicurezza” di un altro popolo!
Il prelato sottolinea inoltre come la corsa al riarmo promossa da quell’oggetto
misterioso che continuiamo a chiamare “Unione Europea” sia da inscrivere nella
categoria della follia, in considerazione del contesto “atomico” in cui viviamo e per le
inevitabili e drammatiche conseguenze sociali; quella che il prelato ha definito
“un’offesa alla ragione” è stata giudicata “retorica moralmente corrotta”!
È incredibile.
Questo all’indomani della surreale rappresentazione della Commissaria
europea addetta alla “preparazione e gestione delle crisi” (Hadja Lahbib) che ha
serenamente illustrato a noi cittadini come tutelarsi per 72 ore con il kit UE per la
guerra: “Siate preparati, siate al sicuro”.
Non ci sono parole per stigmatizzare questo delirio. E invece, come ha testimoniato il
prelato, queste parole dobbiamo trovarle, traducendole in azioni concrete. Diciamoci
la verità: come ormai viene segnalato da più parti il problema non è rappresentato
dai cosiddetti intellettuali e dai vari addetti al regime dell’informazione – con
conseguenti retribuzioni – ma l’assordante silenzio di tutti gli altri, l’indifferenza,
quasi assistessimo da anni ad un videogioco.

Stati, governi, istituzioni e noi tutti, siamo ostaggio di veri e propri “terroristi del
non-pensiero”, gli stessi che guidano l’enorme macchina finanziaria, tecnologica e
militare mondiale.
Qualsiasi persona sana di mente, che abbia conservato dentro di sé inderogabili principi etici
e sensibilità umana, deve, come può e dove può – anche in considerazione del ruolo sociale che ricopre – far sentire la propria voce per opporsi concretamente a questa deriva suicida che ci coinvolge tutti, indipendentemente dalle personali convinzioni politiche e religiose. La posta in gioco
è troppo alta per dividerci.
Non vogliamo e non possiamo più stare zitti.»
Fabio Bentivoglio, Filosofo e saggista, Pisa
Luciano Boi, Professore di geometria, teorizzazione scientifica e filosofia della
natura, École des hautes études en sciences sociales, Parigi
Stefano Isola, Professore di fisica e matematica, Università di Camerino
Ezio Laconi, Professore di scienze biomediche, Università di Cagliari
Lamberto Maffei, Presidente emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei,
Professore emerito Scuola Normale di Pisa
Filomena Maggino, Professoressa di statistica sociale, Università “La Sapienza”,
Roma
Michele Maggino, Docente di scuola primaria, Firenze
Sonia Milone, Architetto, critico d’arte, Milano
Matteo Parigi, Filosofo, politologo, insegnante, Firenze
Giuseppe Vitiello, Professore onorario di fisica, dipartimento “E. R. Caianiello”,
Università di Salerno
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