
di Carlo Grossi
Ritengo che mai come in questa momento storico la realtà si stia palesando con insolita chiarezza, nonostante la consueta confusione generata dai media principali.
Il successore di Bergoglio sarà eletto da un conclave che ospita un consistente numero di cardinali, ottanta per la precisione, nominati dall’antipapa stesso. Poco cambierà in quell’ambito, che i cattolici non si facciano illusioni.
In politica la maggioranza del governo Meloni è stata espressa dal voto di meno della metà degli aventi diritto e si comporta come se avesse ricevuto un riconoscimento plebiscitario assumendo posizioni temerarie in ambito interno ed internazionale. Inaccettabile oltre che grottesco.
Il parlamento europeo conta meno di niente e dipende dalle decisioni di una commissione composta da membri non eletti a suffragio popolare ma scelti dai potentati occidentali. L’Europa esiste solo come espressione geografica, il resto è solo frutto di perniciose fantasie oligarchiche finalizzate al controllo e alla sottomissione degli Stati nazionali del vecchio continente.
È impossibile pensare che l’assetto ipotizzato possa durare, considerati i danni che ha prodotto nel tentativo di imporre il modello unitario germano-centrico.
In America Trump sta officiando la deposizione del dollaro come moneta di riserva per gli scambi internazionali a capo di una federazione di stati attanagliati da molteplici problemi in parte ereditati, ma non per questo meno cogenti. Egli ha lo spirito pratico dell’affarista ma la politica di alto livello richiede, a mio avviso, qualità diverse.

Assisteremo presto ad un ribaltamento degli equilibri politici ed economici internazionali con l’Africa sempre piu’ svincolata dal giogo coloniale e determinata a far valere il valore delle proprie risorse naturali ed un estremo oriente che continua a guadagnare spazi sui mercati internazionali in forza della propria crescente attività produttiva. Riportare in occidente la produzione di manufatti di fascia alta potrebbe essere l’ inizio di un necessario riequilibrio produttivo.
La guerra infinita tra Israele e Palestina rischia di innescare nuovi conflitti a causa dell’incontrollata protervia ebraico-sionista. Urge una soluzione che possa ridimendionare le pretese del popolo di Davide e puntare ad un equilibrio durevole tra i due contendenti. Mai un’ etnia numericamente così esigua ha messo in serio pericolo gli equilibri mondiali!
Per l’Italia potrebbe profilarsi l’ opportunità unica di affrancarsi dall’UE assumendo il ruolo di mediazione delle istanze dei paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo e del medio-oriente. Una funzione che potrebbe portare armonia e possibilità di sviluppo in quelle aree.
Le priorità sono chiare, il momento è giusto a patto di riuscire a cambiare le logiche politiche ed i rappresentanti che le alimentano con servile obbedienza verso le oligarchiche sovranazionali.
E’ tempo di agire attraverso una responsabile presa di coscienza ed un’azione di compattamento di quel che di “sano” è disponibile nell’area del pensiero alternativo nella consapevolezza che opportunità di questo genere vanno colte o andranno perdute per sempre!
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