
di guido Grossi
Non posso dire di conoscere la fisica quantistica, sebbene mi sia sforzato di studiare; mi sfugge la differenza con la meccanica quantistica; scopro di non conoscere bene neppure la fisica classica.
Per fortuna, conosco persone che danno risposte chiare alle mie domande. Ne ho incontrate poche, ma buone, anzi eccezionali e, per di più, concentrate in un campo quantico di straordinaria intensità e coerenza: Napoli.
Fortuna?
Roberto Germano, Giuseppe Vitiello, Graziano Terenzi, Francesco Paolo Tuccinardi, eredi di Emilio Del Giudice e Giuliano Preparata che non ho avuto il piacere di conoscere di persona. Insieme, hanno influenzato e influenzano la fisica italiana, mondiale, e il mio modo di concepire il mondo.
Dotati di grandiosa umiltà, rispondono con pazienza e chiarezza, ma anche con ascolto profondo, alle mie domande ingenue.
Leggevo l’altro giorno l’articolo di uno di loro, e mi è saltata in faccia la stonatura della locuzione “meccanica quantistica”.
Estremamente chiaro e sintetico, Rivoluzione Quantistica, di Graziano Terenzi, deduce dai principi della nuova scienza l’immagine di una nuova società: più coerente; che abbandona la pretesa di controllo, il determinismo e l’illusione della separazione, perché scientificamente infondate.
Graziano ci accompagna nella visione di un mondo quantistico in cui tutto è unito, le possibilità sono sempre molteplici, il tentativo di controllo è tanto meno efficace quanto più è pressante.
Capisci che genere di meravigliosa evoluzione si intravede, alzando la consapevolezza?
Scopri che la competizione e la guerra non hanno senso, scientificamente. Ti accorgi che l’intelligenza artificiale è un’ottima macchina (senz’anima, dico io) che non potrà mai essere usata per finalità di controllo con l’efficacia che qualcuno ha pensato. Il World Economic Forum, che si ristruttura frettolosamente, lo deve aver capito.
Leggi l’articolo di cui sopra, prima di andare oltre, ed esplora quel sito, il Demiurgo, come una miniera. Magari scoprirai perché meccanica accostato alla quantistica appare così stonato!
Meccanica è un sostantivo che indica l’ambito della conoscenza legato alle macchine e al moto, ma è anche un aggettivo: la mente è meccanica, comportamenti meccanici, etc.
Possiamo dire che meccanica è qualità tipica della macchina: la controlli, la determini, la separi in pezzi, la ricomponi e riparte. La quantistica ci dice invece che i concetti stessi di controllo, determinazione e separazione vanno rivoluzionati.
Quanto meno, dobbiamo cambiare il modo di concepire le macchine e portarci dentro un po’ di Coscienza, ora che la nanotecnologia le avvicina agli atomi, mentre la fisica quantistica entra nelle macchine.
Convergono, e spingono per entrare nel nostro corpo.
L’immaginario collettivo sbaglia nel ritenere, ancora oggi, che la quantistica sia confinata al mondo dell’atomo. I suoi principi si adattano e si applicano con successo a dimensioni maggiori, ben più ampie di quelle che abbiamo immaginato!
I pannelli solari sfruttano un fenomeno quantistico. Ancora, grazie alla comprensione di un altro fenomeno quantistico, i miei amici scienziati stanno ingegnerizzando, in Oxhy, la possibilità di estrarre energia elettrica dall’acqua e dal calore infrarosso, che è ovunque. Presto, butteremo via le batterie.
Boom!
Capisci che deve cambiare tutto?
Finché confiniamo col pensiero la fisica quantistica a livello infinitesimale, la guardiamo di striscio.
Ci lasciamo giocare quei quattro scienziati rinchiusi a rincorrere neutrini e bosoni nella galleria che la ministra gli ha costruito dal Gran Sasso a Ginevra per tenerli occupati. Si capisce che sono strani!
Ma se le intuizioni, e poi i calcoli, e infine gli esperimenti, producono risultati concreti e coerenti a livello superiore, e diventano macchine, allora cambia tutto.
Ci riguarda da vicino, ci coinvolge Tutti e ci lega a Tutto, volenti o nolenti. Entra nei nostri Corpi, nei nostri Pensieri, ridefinisce le nostre Relazioni.
Ho sempre sospettato l’esistenza di un’immensa porzione di realtà, fisica ma non materiale, che interagisce con noi pur se i nostri cinque sensi non riescono a vederla e misurarla.
Questa cosa l’ho sempre saputa, perfino negli anni fra i venti e i sessanta in cui mi professavo ateo. Lo sapevo con quella certezza crescente che non sappiamo descrivere, ma fa parte di noi senza bisogno di mediazione e conferme.
Nel nostro Presente non siamo più capaci, oppure non siamo ancora capaci, di percepirla. In fondo, è il percorso storico della Coscienza che evolve.
Il presente lo abbiamo dedicato a conoscere la materia nei suoi recessi più reconditi: è diventato normale dimenticare la sfera non materiale, che in passato era invece realtà superiore e compresente, percepita da gente, gli antichi, che noi reputiamo credulona. Forse, era semplicemente diversa: dotata di facoltà di percezione diverse dalle nostre, necessarie a compensare una razionalità e una conoscenza della materia ancora rudimentale.

Hai presente un cieco che sviluppa la capacità di vedere nel buio? Da dove viene, e cosa è, quella facoltà? Roba antica e sopita.
Immagina un’umanità che ha la vista degli occhi, ma torna anche a percepire nel buio come oggi solo un cieco può fare; che ha la razionalità e la conoscenza della materia pienamente sviluppata, ma è cosciente delle dimensioni non materiali e ci si sente pienamente collegato. Accadrà.
Un po’ di pazienza e, soprattutto, fiducia e collaborazione. Accadrà.
Releghiamo oggi, resistendo, il non materiale al regno della fantasia, e lo consideriamo di rango inferiore al pensiero scientifico.
Per chi gli attribuisce esistenza, è esistenza altra, separata, estranea alla materia. Chi vive gli aspetti religiosi immaginando il bene in Paradiso contrapposto alla sofferenza in Terra, e separa Vita e Morte, cade nella spaccatura netta: materiale contro spirituale. Lo conferma Chat GTP, specchio superbo dell’immaginario collettivo, quando afferma che la spiritualità è in opposizione alla materialità.
E se non fosse così?
Chiamiamo Spirito il non materiale, con coraggio, accostiamolo all’uomo, e osserviamo.
L’intenzione di privilegiare lo spirito separandolo dalla materia, insita nel considerare l’umano meno del divino, non aiuta il divino: produce l’effetto opposto. Quante persone religiose conosci che, interrogandosi in profondità, confessano di aver perso fede e certezze nello spirito, percepito così astratto e lontano? Ripiegano tristi sulla materia, cercandovi un senso che la materia, separata dallo spirito, non può dare. E si ammalano.
Anche lo scientismo separa, quando definisce vero solo ciò che affermano gli scienziati, violando così il metodo scientifico che è pensato da chi sa di non sapere.
Sicuramente, c’è una buona religione, come c’è una buona scienza: quelle che non separano ma percepiscono l’unione, oltre le apparenze.
Proviamo ad affacciarci in punta di piedi nel mondo della Scienza dello Spirito. Scopriamo quanto profondamente il suo metodo scientifico possa rivoluzionare l’immaginario collettivo in cui il sapere o è scienza, o è spirito.
La Scienza dello Spirito è una Realtà, tanto quanto la Meccanica Quantistica e le sue applicazioni. Le inizi a sperimentare solo se ci credi e ti avvii sulla strada senza pregiudizi, senza aspettative miracolose, con pazienza e umiltà. Un’umiltà grandiosa, all’altezza dell’uomo divino.
La Scienza dello Spirito, antica come il mondo, oscurata tanto dalla scienza classica quanto dalle religioni, per comprensibili motivi, non è più “occulta”: ci è stata rivelata a più riprese. Nella maniera più completa lo ha fatto Rudolf Steiner, con la sua mole immane di scritti e conferenze, a cavallo del Novecento; è morto nel 1925.
Guarda caso: lo stesso tempo in cui prende forma la fisica quantistica. Coincidenza personale: inizio a interessarmi seriamente di quantistica e di Steiner nello stesso periodo recente della mia vita. Immagino di non essere l’unico.
Esiste una qualità del tempo che dà forma agli eventi. Fenomeno che altre culture avevano chiarissimo, mentre noi lo ignoriamo. Se ci mettiamo in sintonia, questo tempo ci parla. Collega tutti gli stravolgimenti del presente che, altrimenti, ci appaiono separati, privi di senso e ci spaventano.
In futuro, l’Umanità evoluta riscoprirà la capacità di percepire la sfera non materiale come facevano gli antichi, ma a un livello superiore e coerente con la Ragione. Non vedi che siamo già sulla strada?
Come aiutare? Come sintonizzarci? Ponendoci domande e mettendoci in ascolto.
Con coraggio, apertura mentale e di cuore. Accendiamo l’antenna del nostro interesse profondo. Studiamo. Facciamola sta benedetta fatica di studiare, cercando di vivere quello che capiamo, come lo capiamo, senza paura di sbagliare.
Il resto, lo fa il Campo.
Cos’è un campo quantico? Cos’è e dove sta il pensiero umano? Dov’è la nostra memoria? Cos’è la coerenza di un campo quantico? Quanto ha a che fare con la mia coerenza fra pensiero, sentimento, parola, azione, e quanto influisce sulla qualità delle mie relazioni? Cosa ha a che fare la nostra incoerenza e la nostra ignoranza con la nostra difficoltà enorme a collaborare? Cosa è la Coscienza?
A tutte queste domande, la Fisica quantistica e la Scienza dello Spirito possono offrire risposte plausibili e potenti. Lo fanno per strade diverse, eppure convergenti, coerenti, risonanti.
Ogniuno può scegliere di mettersi in ascolto, e iniziare il cammino. Non sarà mai solo.
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