l CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) chiede al Parlamento italiano, cui spetta pronunciarsi al riguardo, di adottare una posizione neutrale da parte dell’Italia nell’attuale conflitto russo-ucraino, preferendo la via diplomatica alla guerra.
Si richiede pertanto di attenersi a quanto sancito dall’articolo 11 della nostra Costituzione:
Lungi dalle ricostruzioni parziali dei media di massa, si precisa inoltre che l’attuale crisi ucraina va inquadrata nell’attacco lanciato dalla NATO contro la Federazione Russa, mirato a smembrarla per il controllo egemonico dell’Eurasia. È questo il contesto nel quale va inserito il colpo di Stato del 2014 nella Euromaidan, teatro di un’ennesima operazione di regime-change, che ha visto in azione formazioni paramilitari neonaziste e cecchini georgiani che sparavano contemporaneamente su polizia e manifestanti per infiammare la rivolta e inglobare l’Ucraina nella sfera di appartenenza occidentale.
Le vessazioni contro la popolazione russa del Donbass, presto degenerate in veri e propri scontri, sono sfociate in un’offensiva che negli ultimi mesi ha visto l’impiego di sistemi missilistici a lancio multiplo BM-21 Grad posizionati lungo la linea di contatto in aperta violazione ai Protocolli di Minsk I e Minsk II. Un’ennesima provocazione, alla quale Vladimir Putin questa volta ha risposto.
Al di là delle ragioni e dei reciproci interessi dei protagonisti sulla scacchiera geopolitica, il conflitto, che ora rischia di trascinare il mondo nel caos, non vedrà né vinti e né vincitori e colpirà pesantemente l’Europa che solo ora si sta lentamente lasciando alle spalle l’emergenza pandemica.
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