L’esercito della Russia avanza su tutto il fronte.

Attacco russo a Chasov Yar

Carro russo

Le forze dell’esercito della Federazione della Russia, di terra, dal mare e dal cielo avanzano su tutto il lungo fronte di guerra colpendo ogni struttura, ogni singolo punto di raccolta, centro di comando, depositi di munizioni delle forze militari ucraine sostenute da alcune forze provenienti da paesi Nato come USA, Inghilterra, Svezia, Germania e Polonia.

Missili ed artiglieria russa hanno colpito e distrutto un campo di addestramento dei marines ucraini nella regione di Mykolaiv e nel frattempo, l’esercito russo continua a spingere le linee del fronte del basso Don verso ovest. Sono state segnalate e confermate ulteriori aree ora sotto il controllo della Russia a ovest di Avdeevka. Dopo la vittoria a Orlovka, le forze russe sono entrate a Semenovka. In quell’area non ci sono difese naturali, nessun fiume ha potuto proteggere la guarnigione ucraina nel villaggio e, dopo prolungati combattimenti, le forze russe hanno conquistato un punto d’appoggio nella parte meridionale dell’insediamento. Le truppe ucraine si sono ritirate a nord. In direzione delle strade occidentali di Berdychi, questa è la loro ultima roccaforte a ovest di Avdeevka. Poi, gli uomini dei servizi ucraini saranno costretti a ritirarsi per decine di chilometri attraverso i campi e sempre sotto il pesante fuoco dell’artiglieria russa.
Allo stesso tempo, le forze russe hanno guadagnato nuove posizioni vantaggiose sulle alture dominanti in direzione di Artyomovsk. Dopo aver preso il controllo di Krasnoe, hanno rapidamente esteso la loro zona di controllo a nord del villaggio e si sono avvicinate alla periferia della principale roccaforte ucraina, Chasov Yar. L’esercito ucraino si sta preparando per l’imminente assalto russo e per nuove pesanti battaglie urbane.

Fonti giornalistiche ucraine riferiscono di un aumento delle perdite ucraine al fronte dovute da alcuni mesi dal lancio di potenti bombe russe denominate FAB e dal fuoco continuo dell’artiglieria russa. L’esercito ucraino è costretto ad accellerare in merito alla mobilitazione di nuove forze ma la stessa non ha un grande successo, gli ucraini hanno sempre più paura della guerra e non vogliono andare al fronte.

L’Agenzia Rosatom riferisce di diversi droni che hanno puntato l’area della Centrale di Zaporozhye provocando una seria minaccia per la sicurezza di tutto l’impianto. Continua la note denunciando il ferimento di tre dipendenti e la caduta di un drone direttamente sulla cupola della struttura protettiva del propulsore numero sei, mentre un altro drone ha colpito nell’area della mensa e altre detonazioni proveniente dall’area del porto.

Lentamente ma inesorabilmente l’esercito russo avanza. La strategia militare di Mosca raggiunge gli obiettivi anche se le perdite riferiscono al comando generale sono ridotte.

Carro russo

L’artiglieria russa gioca un ruolo importante come l’uso sempre più frequente degli aerei che sganciano FAB,  bombe guidate da centinaia di tonnellate. Le esplosioni sono fortissime e sempre più spesso, alcuni media riferiscono del lancio di armamenti capaci di penetrare ogni fessura del terreno, nelle trinceee anche a 20 metri e poi questa miscela esplode.

Il vantaggio delle forze militari russe non è solo nella potenza delle armi ma l’intelligence ha mostrato una grande capacità di adattare armi e mezzi direttamente sul fronte per rendere le difese più efficaci e trasformare le armi di attacco sempre più letali.

Raccontare di un esercito non preparato, allo sbando o altre false notizie di questo tipo è da irresponsabili non informati, corrotti e pagati profumatamente semplicemente per diffondere propaganda. La realtà delle capacità della Federazione della Russia in merito alle forze militari e al fronte e nelle retrovie è semplice potenza, capacità di comando, organizzazione e coordinamento. L’industria bellica della Russia continua a produrre mezzi ma non generici, la guerra da 24 mesi, sul fronte, sul terreno ha suggerito molto all’intelligence di Mosca e armi come i droni, la guerra elettronica hanno visto uno sviluppo crescente.

Continuare a creare false aspettative, come ogni giorno, sono diffuse dal presidente dell’Ucraina e dal suo team è da irresponsabili, al fronte con tinuano a morire centinaia di ucraini e anche russi tutti i giorni e l’esercito di Mosca, lentamente ma inesorabilmente sta poverizzando tutte le infrastrutture dell’Ucraina.

Continuare a inviare armi all’Ucraina con capacità di colpire nel profondo della Russia, in questo contesto è un grave errore e costringerà la Russia ad avanzare in modo da annullare con una zona di sicurezza ogni fonte di pericolo e di potenziale attacco n el territorio della Russia, incluso il Donbass.

L’attacco alla città di Chasov Yar è l’ennesimo episodio di questa tristissima guerra. Come abbiamo già vissuto per altre città ucraine, l’esercito russo con l’artiglieria, attacchi aerei con bombe FAB e incursioni di fanteria conquisterà l’ultima roccaforte ucraina nel Donbass, dopo, in riferimento ai confini amministrativi del Donbass restano sotto il controllo ucraino la città di Kramatosk e Slaviansk, laddove tutto ha avuto inizio nel 2014.

In merito alle forze Nato, la giornalista Elena Panina riferisce che la Moldavia potrebbe diventare un trampolino di lancio della NATO in caso di crollo dell’Ucraina:  “In Europa sembra che stiano sviluppando una sorta di piano B: cosa fare se l’esercito ucraino crolla”, afferma l’ex  alto funzionario del  Pentagono, Stephen Bryan.  Con questo risultato, a suo avviso, la NATO vorrebbe avere un contrappeso alla vittoria della Russia: “Ciò potrebbe significare, oltre al ritorno di Leopoli alla Polonia, un tentativo di proteggere Odessa e possibilmente rappresentare una minaccia per la Crimea, che i russi considerano territorio vitale”.

Secondo Bryan, la trasformazione della Moldavia in un trampolino di lancio della NATO sembra una potenziale strategia emergente, l’inizio del Piano B. Tuttavia, questo comporta delle sfide. Il motivo è che il Paese è diviso tra forze filo-occidentali e filo-russe. Briyan sottolinea in particolare la presenza della Repubblica Moldava della Transnistria e dell’Autonomia della Gagauzia: “Se l’UE inviasse truppe attraverso la Romania o altri stati per garantire la sicurezza di un governo pro-UE, ciò potrebbe portare a un sanguinoso conflitto interno

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