Negli ultimi sei mesi di campagna elettorale, in Ungheria le agenzie di sondaggi politici, nazionali ed internazionali,
prevedevano la vittoria dell’opposizione e mese dopo mese il calo in percentuale dei voti al partito di maggioranza.
Domenica 3 aprile 2022, il partito Fidesz ha ottenuto il 53,1% dei voti con il 98% validati, mentre l’alleanza di opposizione guidata da Peter Marki-Zay il 35%, tra qualche ora tutti i conteggi saranno validati.
Per la prima volta, nella storia delle elezioni in Ungheria, più di 200 osservatori internazionali hanno monitorato le elezioni, un membro dell’UE, insieme a migliaia di volontari nazionali di entrambi gli schieramenti. L’affluenza alle urne, la prima vittoria di Orban, ha raggiunto il 68,69%, quasi eguagliando il record di partecipazione registrato alle ultime elezioni nazionali del 2018.
A Budapest è stata subito festa, un Orban soddisfatto ha salutato gli elettori e la loro vittoria con questa dichiarazione: “abbiamo ottenuto una grande vittoria, una vittoria così grande che forse, puoi vederla dalla luna ma certamente da Bruxelles”.
Qualche osservatore si dice sorpreso del risultato, soprattutto dopo lo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina, Orban ha condannato l’aggressione russa, ha accolto ad oggi circa 500mila profughi ucraini ma non si è allineato con gli altri Stati europei per l’invio di armamenti in Ucraina. Ricordiamo che l’Ungheria è un paese nell’Europa ma utilizza una unica moneta a corso legale e nazionale, non l’euro.
La guerra poteva cambiare il corso di queste elezioni ma non è stato così, Orban ha resistito agli appelli europei e alle pressioni di Zelensky, presidente dell’ucraina, più volte ha chiesto aiuti militari al paese confinante ma le pressioni non hanno raggiunto il loro scopo, Orban, ancora una volta non si è piegato al diktat dell’Europa.
Questo scontro è presente in Ungheria ed è ripreso immediatamente dopo il risultato di queste elezioni, infatti da Bruxelles le critiche continuano con la litania della libertà di stampa assente in Ungheria “Orban ha vinto perchè controlla la stampa”
Lo scontro dell’Europa con Orban è interessante e anche curioso e possiamo leggerlo, proprio utilizzando una cartina, il bastone europeo contro gli ungheresi.
Il libero pensiero e i media sono sempre più oggetto di interesse e strumenti di un potere, se il libero pensiero è un indicatore di democrazia e rispetto del diritto quali strumenti abbiamo per misurarla? Ad oggi non esiste una organizzazione in cui gli Stati del mondo si riconoscono ma solo un ente privato e non a scopo di lucro conosciuto come “Reporters sans frontier” (Reporter senza frontiere).
Perché vi parlo di questa organizzazione, perché la sua esistenza ha più funzioni
- è usata dai poteri da lobby, economiche e politiche, come un bastone, attualmente ne fanno uso esclusivamente per i loro interessi ed è molto evidente.
- pubblica per gli Stati, per i giornalisti ed i cittadini un report annuale per cui viene stilata una “classifica”
- produce un dato “ranking” alla libertà di stampa per ogni paese al mondo.
Immaginiamo una linea temporale con inizio l’anno 2002 e la fine nell’anno 2022, il contesto di riferimento sono gli eventi storici, politici e sociali accaduti, in questo caso, in Ungheria e compariamoli, solo ai fini statistici con l’Italia.
L’obiettivo di questo esercizio è comprendere le dinamiche delle pressioni esterne verso l’Ungheria, nel momento in cui accade qualcosa che a qualcuno non è di gradimento.
Il primo report che RSF consegna al mondo è nell’ottobre del 2002
Anno 2002 Ungheria 25° – Italia 40°
Anno 2003 Ungheria 21° – Italia 53°
Anno 2004 Ungheria 28 – Italia 39° (Ungheria entra in Europa il 1° maggio 2004)
Anno 2005 – Ungheria 12° – Italia 42°
Anno 2006 – Ungheria 12° – Italia 40°
Anno 2007 – Ungheria 17° – Italia 35°
Anno 2008 – Ungheria 23° – Italia 44° (crisi economica mondiale) – (referendum no riforma sanitaria vinto da Fidesz)
Anno 2009 – Ungheria 25° – Italia 49°
Anno 2010 – Ungheria 23° – Italia 49° (elezioni europee il partito ungherese Fidesz, trionfa registrando il 56,36%)
Anno 2011-2012 Ungheria 40° – Italia 61° (Reazione UE al rifiuto ungherese di piegarsi alle politiche economiche UE. La sovranità ungherese con la sua costituzione resiste e respinge e non riconosce l’unicità della carta costituzionale europea, i trattati, laddove si indebolisce la sovranità di un paese bisogna reagire ed è quello che è successo e che si legge qui. E’ evidente come l’Unione Europea utilizzi come una clava questo semplice strumento, dalla vittoria del partito di Orban alle europee, magicamente la libertà di stampa in Ungheria non esiste più.
Anno 2013 – Ungheria 56° – Italia 57°
Anno 2014 – Ungheria 64° – Italia 49° (la prima volta dopo un decennio l’Ungheria è dopo l’Italia)
Anno 2015 – Ungheria 65° – Italia 73°
Anno 2016 – Ungheria 67° – Italia 77°
Anno 2017 – Ungheria 71° – Italia 52°
Anno 2018 – Ungheria 73° – Italia 46°
Anno 2019 – Ungheria 87° – Italia 43°
Anno 2020 – Ungheria 89° – Italia 41°
Anno 2021 – Ungheria 92 – Italia 41°
Anno 2022 – Ungheria – come sarà la nuova classifica dopo queste elezioni?
Questo schema per una comparazione più semplice
L’Ungheria viene accusata di non rispettare la libertà di stampa. Questa è stata l’accusa maggiore utilizzata dall’opposizione e dai ragionieri europei per tutta la campagna elettorale, un tentativo di ingerenza su un paese sovrano concentrando tutta la forza contro un solo uomo.
Il primato del diritto europeo sul diritto costituzionale nazionale non è accettabile se non c’è una mediazione per preservare la sovranità nazionale, economica, territoriale, ambientale ed alimentare
La prima regola/legge di uno Stato è la costituzione che si è data, nel rispetto della storia, dell’identità e della cultura di un popolo
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