Crescere Informandosi, incontra Paolo Maddalena, Vicepresidente Emerito della Corte Costituzionale, ai nostri microfoni per affrontare la riforma costituzionale annunciata dal Governo Meloni con l’introduzione del cosiddetto “premierato”. Lo scorso 3 novembre in Consiglio dei Ministri è stato approvato il disegno di legge che introduce il cosiddetto “premierato” con conseguenti importanti cambiamenti nella nostra Carta Costituzionale. Cambiamenti che comporteranno una forte riduzione sia dei poteri del Presidente della Repubblica che del Parlamento. Ritenendo il tema di estrema importanza abbiamo voluto approfondire la questione con il Prof. Paolo Maddalena. Perché, se passasse la riforma Costituzionale del Governo Meloni, la democrazia sarebbe a serio rischio? Cosa accadrebbe al vincolo di mandato? L’eliminazione della nomina dei cinque senatori a vita sarebbe così grave? Esistono altre democrazie occidentali con una Carta Costituzionale come quella che vorrebbe adottare l’attuale Governo? Con il nuovo metodo aumenterà o diminuiranno ancora il numero di persone che si recherà a votare? Peggio la riforma costituzionale che avrebbe voluto Renzi o quella della Meloni? Queste e molte altre le domande e gli aspetti affrontati in questa intervista.
Buona visione
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Autore Paolo Maddalena
Autocandidatura alla Presidenza della Repubblica italiana
Non c’è nulla per gioire ma molto per piagere
Da un articolo del 2021
“È arrivata l’ora che il Popolo agisca utilizzando il proprio diritto di resistenza contro un governo che fa gli interessi della Confindustria e non del Popolo, e contro un Parlamento che boccia una mozione presentata da tutti i gruppi parlamentari che imponeva alla nuova compagnia Ita di osservare le norme del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Insomma non resta che ricorrere allo sciopero generale di tutti i lavoratori italiani, secondo quanto prevede l’articolo 40 della Costituzione, e di ricorrere al giudice ordinario o amministrativo per l’annullamento da parte della Corte costituzionale delle leggi contrarie ai principi e ai diritti fondamentali della nostra Costituzione”
Sono ben lieto di comunicare che la casa editrice Diarkos di Reggio Emilia ha pubblicato, in data 10 dicembre 2020, il mio libro dal titolo “La Rivoluzione Costituzionale. Alla riconquista della proprietà pubblica”. Si tratta di un compendio di idee e di istituti giuridici da utilizzare come strumento indispensabile per cambiare l’attuale sistema economico predatorio neoliberista, che ha distrutto il patrimonio pubblico del Popolo italiano, riducendoci alla miseria, in un sistema produttivo di stampo keynesiano che ridistribuisca la ricchezza nazionale alla base della piramide sociale, rendendola inalienabile e difendendola così dagli assalti del mercato globale dominato dalla finanza e dalle multinazionali.
«O il Popolo riconquista e si riappropria delle fonti di produzione di ricchezza nazionale, costituenti la proprietà pubblica, come prevede la Costituzione, o la finanza e le multinazionali distruggeranno la nostra Repubblica».
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