Movimento e mutamento

Indagare la materia e trovarne le fondamenta è sempre stato al centro dell’indagine di scuole filosofiche ed introspettive, fino a quando la tecnologia non ci ha permesso di curiosare più in profondità. Così a partire dal V – III sec a.C, ad es. con Democrito, si era ipotizzata la presenza di un elemento fondamentale, detto atomo (indivisibile). Atomi di forme diverse, la cui aggregazione e disposizione, dava origine alle diverse qualità della materia. Ma, già all’epoca, Epicuro parlava di dinamismo della materia (Panta rei) che scorre e si trasforma e di cui bisogna cercare una visione complessiva. Si stava delineando la percezione del mondo incentrata su due tipologie di pensiero. Quella del fluire e mutare che è risultata minoritaria nello scorrere dei secoli. Quella del mattoncino fondamentale, solido, compatto, indivisibile, non trasformabile, che è rimasta più o meno simile fino al 1800 quando Dalton ha cercato di darne una visione più sistematica. Nel 1900 le cose iniziano a cambiare, si scopre l’elettrone e comincia l’avventura di cercare un modello di atomo aderente alle scoperte che man mano si succedevano negli anni. Si è così passati attraverso vari modelli, dal panettone, al piccolo sistema planetario, dalle semplici orbite degli elettroni intorno al nucleo, agli orbitali dell’atomo quantizzato. Materia ed antimateria. Ci sono le nuvole elettroniche, delle parti di spazio dove è più probabile trovare l’elettrone, altre particelle che nel nucleo vanno a costituire protoni e neutroni e che per interagire tra di loro scambiano particelle messaggere virtuali. Tanti studi in corso con l’impegno costante di menti brillanti, sempre pronte ad aprirsi a nuove ipotesi. Einstein diceva “ La mente è un paracadute, funziona solo se si apre”. Tutto nel mondo subatomico è in continuo movimento, un dinamismo incessante di energia e massa che spesso si trasformano una nell’altra e viceversa. Più si insiste a cercare il mattoncino fondamentale e più si trova una bellissima e misteriosa danza, una inestricabile rete di relazioni, di possibilità di interconnessioni. Le particelle subatomiche non cercano di manifestarsi come entità isolate ad esistenza intrinseca, piuttosto trovano la loro ragion d’essere nella relazione dinamica, interdipendente, armoniosa. Movimento e mutamento sono per loro irrinunciabili ma, non fatti a caso: in relazione. I fisici sono giunti alla conclusione che non ci sono mattoncini fondamentali isolati ma, possibilità di relazioni dinamiche tra le varie parti del tutto. Dopo anni di ricerche, l’aspetto della conoscenza basato sulla  scomposizione ritengo sia stato ampiamente indagato. Ora è giunto il momento di recuperare una visione complessiva. Anche a livello sociale ed economico abbiamo indagato e sperimentato l’individualismo, la separazione e competizione, abbiamo imparato molto, ora sarebbe bello indagare l’aspetto complessivo e la collaborazione. Lo stesso Heisemberg, il fisico del Principio d’indeterminazione, diceva “ dividendo la materia in unità sempre più piccole, non giungiamo ad unità fondamentali ed indivisibili; giungiamo però ad un punto in cui la divisione nonha più senso”. L’universo dunque non ci appare come una macchina ma come una danza gioiosa. Noi siamo parte di questo tutto e quindi partecipiamo al movimento e mutamento ma, ne siamo consapevoli? Siamo capaci di andare a ritmo, di danzare insieme creando armonia? Io ritengo di si, sono capacità di cui la natura ci ha dotati e ce ne accorgiamo anche solo osservando un bambino piccolo che, quando sente una musica gradevole, spontaneamente inizia a muoversi seguendo il ritmo. In conclusione, queste considerazioni mi portano ad individuare due parole, meglio due importanti aspetti della vita su cui riflettere: relazioni armoniose e ritmo. Aprendo non solo la mente, per osservare, ma anche il cuore per ascoltare.

Abbonati alla rivista

Sovranità Popolare è un mensile, 32 pagine di articoli, foto, ricerche, analisi e idee. Puoi riceverlo comodamente a casa o dove preferisci. E' semplice, iscriviti qui.

1 Commento

  1. il mondo della fisica come parametro di un buon funzionamento della società: un’ipotesi suggestiva ma senza dimenticare che mentre il mondo della fisica è predeterminato, il mondo umano si basa sulla libertà e la volontà individuale.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*