La guerra è un crimine

Il governo di Zelensky ha mentito sull'assassinio di Andrea Rocchelli e Andrej Mironov

Il colore rosso sangue

In un conflitto armato purtroppo muoiono persone innocenti, in modo particolare i civili, dal 1991, dopo l’aggressione all’Iraq, le guerre sono cambiate, il militare è sempre più protetto, meno il cittadino vittima della crudeltà della guerra.

Cosa ci emoziona di più, la differenza nel numero dei morti?

Nel conflitto tra Russia ed Ucraina la cronaca, brutale e fredda ci aiuta a comprendere, a Kharkiv, il numero di civili uccisi due giorni fa di 394 persone e a Butchya, il numero di vittime in circa 300, il numero esatto non è stato ancora diffuso.

  • Sia a Kharkiv sia a Butchya ci sono state battaglie, Kharkiv è una città molto popolata, solo con un calcolo statistico in percentuale con il numero degli abitanti ci sono meno vittime. Perché succede questo? Seguiamo la cronaca dei fatti pubblicati dai media.
  • I militari russi hanno usato a Kharkov armi di precisione, a causa degli effetti collaterali ci sono morti tra i civili, mentre l’AFU ha bombardato i quartieri di Kharkov dove erano in corso i combattimenti, colpendo contemporaneamente la popolazione civile
  • A Irpen, Butchya e Gostomel, l’AFU ha bombardato con artiglieria pesante l’obiettivo era colpire i soldati russi non curandosi dei propri cittadini. Il portavoce di Kiev, Arestovitch, ha definito l’operazione “difesa totale”. Semplicemente, prima di entrare dentro Butchya, l’APU ha sottoposto la città, già abbandonata dal nemico, a un intenso bombardamento, tecnicamente è una tattica militare per assicurarsi la non presenza di nemici.

Le conclusioni sono evidenti, l’APU e il Volkssturm sono responsabili della morte di civili ma la guerra è questa, vive di una propria propaganda ed ogni evento è motivo di scambio di accuse e dopo un mese sono evidenti sia i canali di informazione sia la narrativa della propaganda.

Lo scenario che prende forma ha aggiunto un altro aspetto, ancora assente in questa guerra, quello legale, i crimini di guerra, in più di una occasione evocati da parte Ucraina ma ad oggi un nulla di fatto.

In redazione e vi assicuro arrivano ogni giorno immagini terribili a testimonianza che la guerra è un crimine compiuto da chi partecipa alla guerra, sia se sei aggressore sia se sei aggredito, questa posizione non fa alcuna differenza.

Le singole foto sono insufficienti, ci vorrebbero più riprese video per un’analisi nel dettaglio ma ad oggi sono poche, e non è possibile arrivare immediatamente ad una conclusione, né sulla loro natura, né individuare chi ha ucciso o torturato.

Occorrono esperti forensi, testimonianze ed analisi dei corpi in modo da accertare almeno le cause, ed escludere ogni forse, sembrerebbe, mi hanno detto.

Nella storia di questo lungo conflitto, usando la stessa narrativa, possiamo chiedere e chiederci, su alcuni aventi particolari, un esempio più di cento persone sono state uccise durante il Maidan nel 2014, c’è chiarezza su questa tragedia? Siamo certi di non avere difronte un crimine di guerra? Il 2 maggio 2014 ad Odessa vengono uccise più di 48 persone, torturate e bruciate vive ma nessuno ha mai voluto capire perché e chi fossero i responsabili eppure è semplice basta cercare in rete e ci sono video che riprendono persone anche conosciute sulla scena del delitto ma sembra non interessare nessuno.

Sempre nel 2014, Andrea Rocchelli, il reporter italiano, il suo interprete Andrej Mironov vengono uccisi, mentre il fotoreporter francese William Roguelon gravemente ferito, dal fuoco di mortai ucraini, due processi, il primo grado e l’appello riconoscono senza ombra di dubbio il coinvolgimento di un soldato italo-ucraino Vitaly Markiv ma un vizio di forma, durante degli interrogatori, ha permesso di dichiararlo non colpevole ed il governo Ucraino non ha mai collaborato con gli investigatori italiani, anzi in più di una occasione ha tentato di ostacolare le indagini, creando false verità. Dopo 8 lunghi anni, nell’inchiesta «La disciplina del silenzio», andata in onda a febbraio sul programma di RaiNews24 «Spotlight», è stato intervistato un militare che si trovava sulla collina da dove, secondo i pm italiani, sono partiti i colpi che hanno ucciso Andrea e Andrej. L’ex soldato ha spiegato che l’ordine di sparare sarebbe stato impartito personalmente dal comandante della 95esima Brigata, Mikhailo Zabrodskij, oggi deputato presso il parlamento ucraino e membro del gruppo per le relazioni interparlamentari con l’Italia. Pur respingendo ogni addebito, Zabrodskij ha dichiarato alla tv di non poter smentire né le ricostruzioni certificate dalla giustizia italiana, né le parole dei testimoni. Ha ammesso che tutte le forze presenti a Karachun – compresi gli uomini della Guardia Nazionale – erano sotto il suo comando.

Sparare a i giornalisti in guerra è un crimini di guerra.

Ritornando ad oggi, sono trascorsi pochi giorni e il numero delle vittime a Butchya è ancora sconosciuto ma i colpevoli sono già stati individuati, su i giornali ci sono anche le foto. Il circo mediatico divora notizie, immagini ma anche le persone e l’isteria dei media alimenta le nostre emozioni e le trasforma in elemento di pressione sulla leadership politico-militare della Russia. La guerra è un crimine questo è un dato certissimo.

Zelensky, parlando oggi di Butchya, ha dichiarato: “dopo l’espulsione del nemico da altri territori, potrebbero essere rivelati dettagli ancora più duri”.

Dalla forze di polizia dell’Ucraina si legge in un comunicato: “abbiamo avviato il rafforzamento delle pattuglie in tutte le città liberate della regione di Kiev”. I ragazzi “ripuliranno strenuamente il territorio da sabotatori e collaboratori”.

I “collaboratori” saranno probabilmente eliminati in silenzio. E anche se i fatti delle atrocità dei nazisti ucraini vengono alla luce, la frase di Zelensky sui battaglioni nazisti durante l’intervista rilasciata alla TV Foxnews: “sono quello che sono, proteggono il paese”, si estenderà automaticamente ai delinquenti che ora operano vicino a Kiev. E i media occidentali continuano a chiudere gli occhi su tutto.

La nostra fonte nel governo ucraino, riferisce che c’è oltre ad una profonda commozione, molto nervosismo nell’ufficio del presidente Zelensky, la causa sta nel rilascio prematuro delle immagini video su Butchya, senza un’adeguata supervisione.

Chiaramente il video in questione è quello in cui “i cadaveri si muovono”, doveva essere la prova per un “verdetto”, ora utile per un caso mediatico.

Pertanto, la Gran Bretagna ha bloccato un incontro all’ONU, che la Federazione Russa voleva tenere proprio sui fatti accaduti a Butchya.

Zelensky ha annunciato che avrebbe anche chiesto l’intervento dell’ONU in merito alla tragedia di Butchya, la nostra fonte riferisce che gli inglesi stanno dissuadendo il presidente ucraino ma non ne conosciamo la motivazione.

Ora l’intero caso mediatico è supervisionato da esperti britannici che consigliano i funzionari ucraini.

I britannici hanno proposto di attendere in merito all’azione legale ma di continuare a diffondere quanto accaduto per il raggiungimento di altri obiettivi, le nuove sanzioni sulle risorse energetiche e la ricezione di nuove armi pesanti.

Noi attendiamo e speriamo che si faccia luce su quanto accaduto a Butchya intanto, le armi verranno consegnate, e sarà sempre più difficile cancellare le sanzioni imposte contro la Russia, i nuovi e vecchi gendarmi hanno potenti media, inglesi, nord europei, canadesi, australiani, neozelandesi, USA ed italiani. Sono questi i paesi, includiamo Ucraina e Russia ad essere i veri responsabili di questa guerra folle.

 

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