Azovstal: militari russi mettono in sicurezza l’area industriale

Diplomazia in azione per porre fine ai combattimenti nell'area industriale di Azovstal

Azovstal impianto siderurgico Mariupol

Le notizie sono come un fiume in piena, tra verifiche, conferme e smentite la prudenza è forse la soluzione migliore.

A seguito dell’appello di uno dei comandanti del battaglione Azov, direttamente dai sotterranei dell’Azovstal; “chiediamo l’attivazione di un corridoio umanitario per i militari ed i civili che sono qui, per andare direttamente in un paese terzo”.

I negoziati, con mille complicazioni e rivendicazioni, in video conferenza sono continuati quasi tutti i giorni. I contenuti non sono diffusi ma in queste ore il destino dell’Azovstal è certamente al centro delle trattative.

Dalle dichiarazioni di Putin apprendiamo che le azioni militari all’interno dell’Azovstal possono fermarsi e di attivare un cordone di sicurezza: “nessuno entra e nessuno esce”. Aggiunge: “non deve volare una mosca”. Continua: “E’ utile salvaguardare la vita dei nostri soldati”

Da parte Ucraina, due membri della delegazione affermano di voler recarsi a Mariupol per tentare una mediazione direttamente sul campo e con i responsabili militari della Federazione Russa. Tutto è pronto per un nuovo corridoio umanitario nelle vicinanze dell’Azovstal.

La città di Mariupol è completamente sotto il controllo della Federazione russa, dalle immagini di alcuni corrispondenti, lentamente i cittadini riprendono a vivere la strada dopo quasi due mesi. La città ha subito molti danni ma la vita non si ferma deve riprendere.

Il portavoce della repubblica popolare del Donbass dichiara che “siamo in periferia di Charchov”

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