Dai social iniziano a diffondersi i primi video delle forze armate ucraine alla periferia della città di Izyum. Dai frame e dalle voci fuori campo si evidenziano parte di attrezzature e mezzi abbandonati nelle strade ma non ci sono dettagli sui combattimenti o sulle posizioni delle forze armate russe.
Da diverse testimonianze oculari di militari e civili, residenti locali, raccontano del ritiro delle forze armate russe attestate dietro il villaggio di Oskol, sull’altra sponda del fiume Oskol. L’abbandono di Izyum, tatticamente condiziona l’intero fronte nei settori di Kamyshevakha, Brazhkovka, Dolghenka o Bogorodichnoye, lo scenario prevedibile è il completo ritiro per evitare di subire un accerchiamento per le forze armate russe.
Nel settore della città di Liman sono segnalati intensi combattimenti: l’artiglieria delle forze armate russe colpisce continuamente in direzione delle posizioni della seconda linea di difesa Ucraina, mentre la prima linea di difesa russa è impegnata nel tentativo di respingere l’avanzata delle forze armate ucraine nel momento in cui attraversano la riva settentrionale nri pressi di Stary Karavan – Brusovka – Dibrova. Vengono inoltre segnalate la presenza di unità delle forze armate russe nella città. Il ritiro delle unità delle forze armate russe è costantemente attaccato da unità ucraine arrivate nella città di Bolshoy Burluk. Dal settore di Pechenezh, le forze armate ucraine sono avanzate a nord fino a Khotomly.
Nella città di Izyum unità delle forze armate russe continuano a tenere le posizioni ma unità ucraine sono all’ingresso nord della città.
Da un primo comunicato ufficiale del Ministero della Difesa russo e aggiornamento sulla regione di Kharkiv.
Per raggiungere gli obiettivi è stato deciso di raggruppare le truppe nelle aree di Balakleya e Izyum per aumentare gli sforzi in direzione di Donetsk. Nel giro di tre giorni, il raggruppamento di truppe Izyum-Balakleya è stato ritirato e riassegnato al territorio della Repubblica Popolare di Donetsk.
Sono state realizzate diverse attività militari, spostamenti di mezzi e uomini, per evitare gravi perdite alle truppe delle forze armate russe. Con l’utilizzo dell’aviazione, lancio di missili e un fuoco intenso di artiglieria per contenere l’avanzata.
Notizie non confermabili, durante questi tre giorni sono morti oltre 2000 militari delle forze armate ucraine, tra cui molti stranieri e oltre 100 mezzi blindati e postazioni di artiglieria.
Data la particolarità della situazione, caratteristica di questo conflitto, non è possibile essere dettagliati sul numero dei caduti da entrambe le parti ma dall’intensità e dallo sviluppo violento delle battaglie, è un massacro come tutte le inutili guerre.
In sintesi, come da un telegramma militare al fronte, tutte le forze militari russe, incluso mezzi e logistica posizionate tra Seversky Donets e Oskol è già stato abbandonato o lo sarà presto e la città di Volchansk è stata evacuata.
Quali scenari prossimi per il settore tra Udy e Rubizhne?. Al momento è impossibile, molto probabilmente resteranno le posizioni delle unità avanzate nel settore di Kharkov.
In questo momento, l’obiettivo principale è quello di consolidare le difese lungo l’Oskol e di non permettere alle forze armate ucraine di continuare ad avanzare nella LNR.
Le forze armate russe muovo una controffensiva sulla riva settentrionale del fiume Ingulets, a est di Snigirevka, da Kalininsk e Bobrovy Kut.
Nel piccolo villaggio di Bereznevatom, testimoni oculari confermano di saccheggi ad opera delle forze armate ucraine, irruzioni negli appartamenti motivandoli alla ricerca di traditori.
Nel settore di Krasnyi Liman, le forze armate ucraine sono impegnate dalla difesa russa. Da fonti non confermate, alcune autorità locali chiedono con determinazione, direttamente ai comandi regionali militari della Federazione della Russia chiarimenti e responsabilità su quanto sta accadendo. Prima di tutto per la sicurezza di centinaia di famiglie costrette a fuggire dalla violenza della guerra,
È veramente incredibile ma vero, la storia si ripete, la Russia e i russi rivivono quei terribili giorni del giugno 1942 quando affrontarono l’attacco tedesco e degli alleati italiani durante l’operazione militare denominata “Blu” A seguito dell’operazione “Barbarossa”. Sono gli stessi settori, le stesse città, gli stessi ponti distrutti, poi ricostruiti, oggi nuovamente distrutti.
Per approfondire e conoscere l’esito rileggere la battaglia di Stalingrado
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