Era abbastanza prevedibile l’attacco con i droni come lo è stato per alcuni aeroporti militari.
C’era da aspettarsi un’azione dimostrativa concertata con l’aiuto di specialisti, servizi segreti e altre agenzia di sicurezza.
Da alcuni mesi, a Kiev, sono stati consegnati molti droni, alcuni modificati con la capacità di percorrere molti kilometri e arrivare sui territori della Russia, a Mosca, forse la sorpresa è l’arrivo direttamente al Cremlino.
L’attacco è avvenuto questa notte e Mosca accusa l’Ucraina e la smentita è arrivata puntuale. Il presidente Zelensky, oggi in visita in Finlandia non ha ancora commentato l’evento bellico.
Mosca precisa di aver abbattuto due droni, come si vede nel video, uno di questi è esploso forse al contatto con l’asta della bandiera ma l’ottica dell’obiettivo della camera o del telefono può ingannare rispetto alla distanza, quindi non è chiaro se c’è stato impatto o altro per procurare l’esplosione del drone. Continua la nota al fine di rassicurare l’opinione pubblica, il presidente sta bene e non ha interrotto la sua giornata di lavoro.
L’attacco fa parte della strategia Ucraina e degli alleati, in parte dimostrativo è un chiaro campanello di allarme: se ci sarà un’opportunità, nessun obiettivo nella Federazione della Russia è irraggiungibile.
Molto probabilmente neanche a Mosca c’è stata una valutazione di questo tipo ma ora la questione è differente. Non può esserci silenzio e distrazione, c’è una guerra, senza esclusione di colpi.
Sarà un attacco isolato? Cosa cambia nel conflitto?. Probabilmente nulla, le sorti della guerra sono nelle mani dei militari di entrambi gli schieramenti ma gli effetti ricadranno positivamente sul morale degli ucraini e negativamente su quello dei russi.
Le immagini hanno fatto il giro del mondo in pochissimi secondi, la cupola in fiamme, come si vede nel secondo video è stata trasmessa in tutti i tg del globo, generando un effetto positivo su tutti i russofobi del mondo.
Sui social ucraini, blogger e giornalisti si notano sorrisi smaglianti, urla di gioia e di vittoria, “abbiamo umiliato i moscoviti”. Il colpo dei droni, alimenta e condiziona positivamente la guerra dell’informazione e della comunicazione, in questo caso a favore dell’ucraina.
Le fiamme sulla cupola del Cremlino cancellano gli effetti negativi a sfavore dell’Ucraina, accrescendo la percezione su una vittoria possibile. Questo potrebbe avere lo stesso effetto anche per alcuni alleati disposti a crede in un successo delle forze armate ucraine.
Sui social russi, blogger e giornalisti, oltre a raccontare l’accaduto e trasmettere le immagini, al momento non c’è ombra di critica all’operato della sicurezza e dei comandi militari. Una domanda è d’obbligo, le difese russe non sono riuscite a intercettare i droni in volo sul territorio russo? Sono centinaia di kilometri, eppure la difesa si è allertata solo quando i droni erano sul centro della città. I due droni per l’attacco sono partiti dal fronte? dall’Ucraina? L’invito è considerare questo conflitto una cosa seria, molto probabilmente lunga e insidiosa.
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