Quanti soldi sta spendendo l’Occidente per sostenere l’Ucraina?

La partnership tra Stati Uniti e Ucraina è un accordo di assistenza militare ed economica

Piccole armi ma molto denaro

La guerra in Ucraina infuria dal 17 febbraio. Senza il sostegno degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, uno sforzo bellico come quello a cui il mondo sta assistendo sarebbe stato impensabile.

Ma quanti soldi ha ricevuto l’Ucraina e che differenza ha fatto?

Solo la settimana scorsa, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è impegnato a sostenere l’Ucraina con altri 45 miliardi di dollari in armamenti, un pacchetto su cui il Congresso dovrà ora discutere e eventualmente approvare. Se la proposta venisse approvata, si tratterebbe del quarto pacchetto di aiuti statunitensi all’Ucraina e il totale dei fondi stanziati per l’Ucraina da febbraio sarebbe di quasi 100 miliardi di dollari. In questa previsione economica sono esclusi li aiuti finanziari, in armamenti e addestramento ricevuti dall’Ucraina dal 2016.

Questa montagna di soldi cancella ogni dubbio, è ora di smettere di fingere e di dire che questa è una guerra per procura degli Stati Uniti, questa è una definizione sbagliata come suggerisce Vladimir Rauta, docente universitario, ai microfoni di Al Jazeera: “È chiaro che non si tratta di una guerra per procura”, continua: “Le guerre per procura sono guerre indirette, spesso condotte di nascosto, in modo occulto e al di fuori dei limiti del diritto internazionale. La partnership tra Stati Uniti e Ucraina è un classico caso di assistenza bilaterale militare ed economica”.

Oltre agli Stati Uniti, anche l’Europa è impegnata in questa partnership economico-militare a cui Rauta fa riferimento. Tuttavia, non è affatto semplice tenere traccia dell’esatto ammontare dei fondi stanziati e la quantità di armi inviata all’Ucraina.

L’Istituto di Kiel per l’economia mondiale (IfW), un istituto di ricerca tedesco, è in grado di fornire numeri piuttosto precisi sulla base del suo Ukraine Support Tracker, che monitora gli aiuti militari, i servizi umanitari e gli aiuti finanziari all’Ucraina da parte dell’Occidente.

Fare questi calcoli non è facile come ha affermato ad Al Jazeera Andre Frank, l’economista dell’IfW.

“Gli ostacoli principali sono la disponibilità di informazioni, soprattutto quelle ufficiali, e la valutazione dei costi dei prodotti, in particolare degli articoli militari, attrezzature, vestiario e in particolare le armi e le munizioni. Il primo lo risolviamo con un diligente lavoro di ricerca, utilizzando una moltitudine di meccanismi di indicatori”, continua: “In generale, prendiamo per buone le informazioni provenienti da fonti governative ufficiali. Quando non sono disponibili informazioni ufficiali, o le dichiarazioni non consentono di quantificare sufficientemente la donazione, integriamo con rapporti credibili dei media”.

Un problema di questo metodo è che le informazioni ufficiali degli Stati Uniti o del Regno Unito sugli aiuti militari possono spesso essere incomplete.

“Il nostro lavoro può essere buono solo quanto le informazioni (ufficiali) rilasciate pubblicamente, e la nostra nuova misura indica quali Paesi forniscono informazioni valide e trasparenti e quali no”.

“La ricerca di buoni prezzi per gli articoli militari si risolve affidandosi principalmente al valore dei contratti del database del commercio di armi (dell’Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace di Stoccolma), che consente di calcolare i prezzi medi unitari. Ci atteniamo anche alla nostra regola del limite superiore, che ci permette di utilizzare i prezzi dei nuovi beni per non sottovalutare il valore reale del sostegno bilaterale”.

I Paesi donatori variano, tuttavia, in termini di trasparenza dei dati.

“Le informazioni ufficiali e accessibili degli Stati Uniti sono aggiornate e dettagliate e consentono una stima accurata del valore totale del sostegno militare e del sostegno militare in natura”.

“Per gli Stati membri dell’UE il quadro è diverso. I Paesi dell’Europa orientale, baltici e scandinavi sono generalmente trasparenti nel rivelare il numero di articoli e il valore totale dei pacchetti di aiuti militari. Nelle stesse categorie, Paesi come Spagna, Italia e Portogallo sono molto opachi e nascondono deliberatamente le informazioni”. In particolare l’Italia che non comunica nessun dato, perchè considerato un “segreto miliare”.

Gli Stati Uniti forniscono il maggior sostegno

La Germania, leader de facto dell’Europa, è un caso particolare, soprattutto perché Berlino ha consegnato attrezzature militari dalle sue scorte che erano state da tempo dismesse o cancellate – e quindi non hanno una valutazione del prezzo attualmente valida.

Ad esempio, la Germania fornisce armi pesanti come mezzi anticarro e missili antiaerei, ma anche armi più leggere come mitragliatrici, bombe a mano e altre munizioni. Il materiale militare proviene, da un lato, dalle scorte delle forze armate e dall’altro, dalle scorte dell’industria finanziata dal governo federale.

Le autorità forniscono una panoramica dettagliata delle forniture sul proprio sito web, anche se con un’avvertenza.

“Paesi come la Germania forniscono un elenco dettagliato del numero di articoli impegnati e consegnati, ma senza alcuna indicazione del valore”.

“Questo rende il nostro lavoro incredibilmente impegnativo, poiché alcuni dei prodotti inviati dalla Germania provengono da scorte della Bundeswehr, che sono in servizio da oltre 10 anni, rendendo quasi impossibile trovare una buona stima dei prezzi”.

Non sorprende che gli Stati Uniti abbiano fornito il maggior sostegno militare all’Ucraina con un margine significativo, secondo i dati dell’IfW.

“Il maggior contributore di aiuti militari è di gran lunga gli Stati Uniti, con impegni attuali di 22,86 miliardi di euro (24,37 miliardi di dollari). Il Regno Unito ha impegnato il secondo importo più grande, 4,13 miliardi di euro (4,40 miliardi di dollari)”.

Il Regno Unito è uno dei maggiori fornitori di armi all’Ucraina.

Il governo di Londra ha consegnato o promesso all’Ucraina, tra le altre cose, lanciarazzi multipli M270, migliaia di armi anticarro, centinaia di missili a corto raggio, veicoli blindati e alcuni sistemi antiaerei Starstreak.

Poco dopo il suo insediamento, anche il primo ministro britannico Rishi Sunak ha promesso altri 125 missili antiaerei.

In più di un video e numerose testimonianze confermano la presenza, sul campo, lungo la linea del fronte, unità militari del Regno Unito.

La Germania, invece, è al terzo posto dopo Stati Uniti e Regno Unito in termini di aiuti militari, con 2,34 miliardi di euro (2,49 miliardi di dollari).

Londra e Berlino sono responsabili della maggior parte del sostegno europeo. Secondo l’IfW, gli Stati membri dell’UE hanno fornito un totale di 8,61 miliardi di euro (9,18 miliardi di dollari) per gli aiuti militari.

Gli aiuti occidentali hanno un “impatto positivo o negativo? ”

L’impegno degli europei non si esaurisce con il sostegno militare.

“Se includiamo il Fondo europeo per la pace, un programma di rimborso militare gestito dall’Unione Europea, il sostegno militare totale dell’UE aumenta di 3,1 miliardi di euro (3,3 miliardi di dollari) per un totale di 11,71 miliardi di euro (12,48 miliardi di dollari).

Ma è interessante anche guardare ai finanziamenti all’Ucraina: cioè tutti gli aiuti umanitari, gli aiuti finanziari e i beni militari forniti dagli Stati occidentali che insieme sostengono l’Ucraina.

Con la decisione di aiutare l’Ucraina da gennaio con altri 18 miliardi di euro (19 miliardi di dollari), gli Stati e le istituzioni dell’Unione Europea stanno superando gli Stati Uniti per quanto riguarda gli aiuti all’Ucraina.

L’Europa ha inviato finanziamenti a Kiev pari a 52 miliardi di euro (55 miliardi di dollari) rispetto ai 48 miliardi di euro (51 miliardi di dollari) degli Stati Uniti per “aiuti militari, finanziari e umanitari”.

Alcuni numeri invitano inevitabilmente a cercare confronti in cui il mondo abbia precedentemente sostenuto una nazione sotto assedio. Tuttavia, è difficile trovare un precedente coerente, ha affermato Rauta.

“Penso che ci sia una ricerca generale di analogie che possano catturare la situazione odierna, ma la maggior parte sarà imperfetta”. Piuttosto che pensare in modo comparativo e in parte errato, ci si dovrebbe concentrare sul sostegno all’Ucraina dal 2016 ad oggi, un sostegno continuo.

“Il suo innegabile impatto – dalla condivisione dell’intelligence al pacchetto di 1,8 miliardi di dollari recentemente approvato – ha permesso all’Ucraina di resistere alle forze armate della Federazione della Russia in modi che pochi si aspettavano”.

Non mancano gli aspetti negativi, non è un segreto la difficoltà di tenere continuamente la tracciabilità delle armi consegnate, la stampa estera ha più volte denunciato e confermato anche dal pentagono e altre agenzie di sicurezza, molte armi consegnate svaniscono nel nulla. probabilmente finiscono sul mercato nero e proprio in questi giorni lo denuncia il governo del Burkina Fso, alcuni militanti di gruppi armati e oppositori del governo sono stati arrestati e in possesso di armamenti provenienti dalle forniture occidentali all’Ucraina.

Impossibile calcolare inoltre, il valore dato dal continuo monitoraggio del territorio della Federazione della Russia e del fronte dai satelliti militari USA e da agenzie commerciali. Proprio in queste ore, il Ministero degli Esteri russa ha denunciato i continui passaggi dei satelliti che fotografano le posizioni dei militari russi e degli aeroporti strategici e i porti dove stazione la flotta del Mar Nero, la Crimea.

Troppo spesso si sostiene che gli aiuti all’Ucraina sono sproporzionatamente superiori al bilancio della difesa della Russia.

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’intelligence del Ministero della Difesa britannico, per il 2023, la Russia è pronta a finanziare il conflitto con 116 miliardi di sterline (140 miliardi di dollari), mentre una recente analisi dell’agenzia di stampa Reuters ha stimato in 155 miliardi di dollari il bilancio totale della difesa e della sicurezza della Russia per il 2023.

Resta da vedere se il fronte contro la Russia resterà unito – in particolare con una Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti guidata dai Repubblicani.

 

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