Si può realizzare Un Mondo Positivo?

di Fabio Conditi

Il giorno 11 ottobre 2023, un piccolo gruppo di economisti consapevoli e risoluti, sono stati invitati in Ungheria a confrontarsi con illustri economisti ungheresi, sul futuro dei nostri due paesi e più in generale sul futuro dell’umanità.

Mi accompagneranno in questa ennesima avventura, l’inossidabile Nino Galloni, il papà della moneta fiscale Marco Cattaneo, il talentuoso Guido Grossi ed il mio prode alleato Stefano Di Francesco.

Qualcuno si chiederà “cosa vanno a fare 5 economisti italiani, che propongono soluzioni per uscire dalla crisi dell’euro, in un paese come l’Ungheria che ha la sua moneta sovrana?”.

Vanno a dimostrare che il problema oggi non è l’unità di misura monetaria che usi, non è il rapporto più o meno conflittuale con la banca centrale nazionale, ma è il fatto incontestabile che più del 93% di tutta la moneta che usiamo, viene generata dal sistema bancario privato con i prestiti e siamo costretti a restituirla gravata da interessi.

Questo genera un problema che è semplicemente matematico, come dice il mio amico Giovanni Lazzaretti, inventore della nOmismatica:

Poiché l’ente che emette il denaro è il medesimo ente che presta quel medesimo denaro ad interesse, il debito del mondo, per motivi matematici, e non per la buona o cattiva volontà dei popoli, è impagabile.

Questo vale per tutte le nazioni al mondo, soprattutto per quelle più ricche, perché ovviamente se la moneta viene creata solo con i prestiti e gli interessi, più un paese è ricco e più sarà alto il suo debito totale, sia pubblico che privato.

Con buona pace di chi crede che il problema sia l’euro.

Ringrazio Claudio Rosa, fondatore dell’associazione italo-ungherese Belle Arti, che ha caparbiamente voluto e costruito questo grande evento in Ungheria, coinvolgendo soprattutto esponenti politici di primo piano. Speriamo che sia solo l’inizio di una collaborazione fattiva tra i nostri due popoli che sono accomunati dagli stessi colori nella bandiera, l’Italia a bande verticali mentre l’Ungheria a bande orizzontali.