I paria italiani, i danneggiati dal vaccino che lo Stato vuole ignorare

I 600 giorni dell'emergenza sanitaria

Comitato ascoltami

di Alessandro Fenyves

Intervista a Federica Angelini fondatrice del Comitato Ascoltami

In molti talk show e giornali si commenta la frangia estremista dei No-Vax, i nuovi talebani che si oppongono alla scienza minando la salute pubblica, in nome di una credenza pagana per cui i vaccini sarebbero dannosi.

Si evita invece opportunamente, di raccontare i drammi di chi, pur credendo alla narrazione scientifica, ha subito gravi danni fisici dopo aver ricevuto il siero anti-Covid19. Non hanno a che vedere con gli estremisti; sono madri, padri, figli che chiedono solo di essere curati e seguiti da quella stessa medicina a cui hanno dato fiducia.

Parliamo di miocarditi, pericarditi, sindromi di Guillain-Barré, parestesie, recentemente identificati dall’EMA come reazioni avverse, che hanno distrutto l’armonia di famiglie inconsapevoli; il Comitato Ascoltami di Federica Angelini nasce per raccogliere le testimonianze di quanti vivono questo dramma.

S.P. Quante persone fanno parte del vostro comitato?

F.A. Per ora contiamo duecentocinquanta iscritti, molti considerando l’esordio recente del nostro sito web, abbiamo decine e decine di richieste ogni settimana e in concomitanza si stanno creando altri gruppi territoriali come noi. Siamo in contatto con altri comitati in Canada, in Inghilterra, in Irlanda, in Israele paesi da cui ci arrivano le stesse testimonianze. Nonostante si tenda a parlarne troppo poco in televisione, sono invece decine di migliaia le visualizzazioni sui canali social, delle testimonianze scritte e video di quanti descrivono la propria malattia successiva alla vaccinazione.

S.P. Sappiamo che non esiste una farmacovigilanza attiva, ma come avviene quella passiva?

F.A. La situazione è tragica, tutto grava sulle persone malate, che talvolta sono costrette a spendere migliaia di euro tra farmaci, integratori e visite specialistiche. Dalle nostre testimonianze, chi si reca in ospedale accusando malore, viene trattato come ansioso e curato con psicofarmaci, da un personale sanitario molto spesso composto da giovani neolaureati.

S.P. Può farci degli esempi?

F.A. Certo, una nostra iscritta, una ragazza di ventisei anni, a seguito di una grave miocardite, non era in grado di raggiungere il bagno dalla sua camera da letto, l’ospedale prescrive la cura ma non la ricovera per monitorarla; un ragazzo, non più in grado di deglutire a seguito di infiammazione, dimagrito in maniera impressionante, viene respinto ben cinque volte dal pronto soccorso, verrà ricoverato solo grazie all’intervento di un avvocato; una nostra collaboratrice, dopo l’anti-Covid19 sviluppa parestesie e malattia neurologica, successivamente mancanza di salivazione e problemi di deglutizione con sintomi di soffocamento, al pronto soccorso le viene diagnosticato reflusso gastrico, recandosi presso un’altra struttura, la diagnosi cambierà in attacco di panico e le verranno somministrati psicofarmaci. Solo dopo aver constatato la persistenza del malessere, le viene consigliata una visita dall’endocrinologo ed una ecografia, la quale rileverà infiammazione senza però fornire una motivazione sulle cause. Medesime situazioni sono presenti in tutta Italia da nord a sud.

S.P. Sembra esserci una particolare riluttanza a diagnosticare le malattie da parte dei medici?

F.A. Il problema è che non forniscono diagnosi precise perché non si effettuano gli esami giusti, talvolta non ci visita nessuno. Le potrei citare altri esempi di persone che hanno avuto recidive di vecchie malattie autoimmuni o altre patologie che si sono riacutizzate o tumori rientrati in metastasi. Tutto è lasciato alla coscienza del singolo dottore. Consideri oltretutto che tanti medici che potrebbero curare, sono stati sospesi o radiati dall’albo e non possono praticare. Solo nel nostro comitato abbiamo raccolto una relazione contenente, tra l’altro, tutti i sintomi suddivisi per categorie, dati concreti non opinioni. La stessa mancanza di diagnosi e cure ci è confermata dai comitati dei Paesi citati prima, dove in alcuni casi i social censurano le pagine dove si parla di eventi avversi. Cominciano tuttavia ad esserci dottori che riferiscono di pazienti vaccinati che sviluppano reazioni avverse importanti, ma un conto è ammetterlo a parole, ben altro è certificarlo. Come organizzazione, abbiamo partecipato a molte conferenze con professori e ricercatori, che ci hanno illustrato molta teoria riguardo i sieri a mRNA, secondo alcuni studi, sembra che questo anti-Covid19 possa provocare una reazione autoimmune nel corpo ancora sconosciuta. Noi pretendiamo che il sistema sanitario incominci una seria ricerca sulle reazioni avverse, con diagnosi e cure specifiche. L’argomento è stato anche affrontato qualche giorno fa a Roma con un gruppo di senatori che si sono dimostrati molto interessati, a cui seguirà un’altra udienza a breve.

S.P. Che consiglio vorrebbe dare a tutte le persone che si trovano nella vostra stessa situazione?

F.A. Auspico che ci contattino attraverso i nostri canali e agli altri gruppi che stanno raccogliendo ulteriori testimonianze, chiedo di rimanere uniti affinché il nostro coro abbia ancora più risonanza. Possibilmente evitando di ferirsi con l’arma a doppio taglio delle manifestazioni di piazza, per non essere strumentalizzati da chi abilmente cerca di manipolare un problema concreto e serio come il nostro a puro scopo denigratorio.

S.P. Cosa vorreste chiedere alle istituzioni?

F.A. A livello mondiale è stato creato un apparato per la vaccinazione come mai prima nella storia, ma ha lasciato un vuoto enorme, il post vaccino e ora si deve agire per colmarlo. È necessario creare reti a livello territoriale con equipe mediche formate da neurologi, cardiologi, gastroenterologi, ogni specializzazione. Noi siamo persone che si sono fidate e affidate alle cure dello Stato, abbiamo fatto il vaccino e nel momento in cui ci siamo ammalate, ci hanno abbandonato. La nostra richiesta è che lo Stato metta a disposizione la sanità pubblica per fare ricerca sulle reazioni avverse da vaccino anti-Covid19, che aiuti i medici a sviluppare le diagnosi attraverso tutti gli strumenti a disposizione e che ognuno dei malati venga responsabilmente curato; inoltre, che ci venga riconosciuta l’impossibilità di eseguire ulteriori dosi.

Citando le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione, si mettono a rischio le vite degli altri». Allo stesso modo si dovrebbe ribattere: «Non ci si nasconda per sottrarsi dalla responsabilità di curare le persone, una volta messe a rischio le loro vite».

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4 Commenti

  1. perche dicono siero ANTI COVID? ogni vaccino è un virus o vivo, o morto..agiungo un fatto, sentito da me qualche giorni fa… Un signore, operato cuore per trombosi, non riesce convincere il suo dottore per non vaccinarsi..una signora, dipendente da cortisoni con bronchite cronaca che prende antibiotici ogni qualche mese ha dovuto vaccinarsi per non perdere il lavoro.. cortisoni portano sistema immunitario alla depressione.. i dottori non sanno questo?Italiani, esiste associazione BARTEFLAY.. invece di giocare con il saluto, usiamo i propri talenti per vivere! Ricordando le parole saggi: l’uomo vive con i talenti (nell’epoca talento era moneta)– magari è arrivata quell’epoca? epoca di barter

    • Ciao Maria credo che in merito alle esenzioni dal vaccino è assolutamente necessario comprendere il processo, cioè cosa e come chiedere e a quale medico. In prima battuta deve essere il proprio medito a fare questa richiesta ma è evidente il caos che alimenta ritardi e dimenticanze, il secondo suggerimento è quello di non fermarsi alla prima risposta e riprovare

  2. Ho fatto la prima dose di vaccino Moderna il 4 agosto. Premetto che ero felicissima, ho 57 anni. Avevo cmq fatto presente al mio medico che soffrivo di schoc anafilattico ai farmaci tanto che devo portare con me il salvavita al cortisone
    In seguito al vaccino ho avuto dopo
    Un giorno il gonfiore del braccio del viso
    La bocca ho immediatamente preso il salva vita.
    Dopo neanche un mese sono stata ricoverata di urgenza in ospedale. Mi hanno fatto trasfusioni di sangue emoglobina a 4, gastroscopia sono divenuta celiaca, ho la pressione alta mai avuta. Nessun medico ha voluto mettere questo in relazione con il vaccino e neanche mi esonerato. Ancora non sento le mani sempre gonfie ed ho il corpo pieno di escoriazioni. Ora sono proprio stufa. Mi stanno rendendo la vita impossibile. Grazie per l’attenzione e la divulgazione
    Sonia Terzino

    • Ciao Sonia mi dispiace molto per tutte queswte sofferenze, sei riuscita a contattare qualche associazione come indicaato nell’articolo, oppure ippocrate.org. Putroppo è il caos ma i diritti dobbiamo difenderli con i denti, spero in una tua piena guarigione, non ti arrendere prova altre strade

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