L’insurrezione dell’anima

Tale uomo, tale il mondo

di Valdo Immovilli
C’è un libro intitolato: “dare il cuore a ciò che conta”, ma non è del libro che vorrei parlare, basta il titolo. Quali sono le cose che veramente contano e quante sono?  Sono così poche che si contano sulle dita di una mano.

È così straordinaria l’intelligenza umana che pare sconfinata. Ieri ho guardato un video sulla meccanica quantistica e non ci ho capito nulla, tuttavia ho capito che non ci sono limiti a ciò che la mente umana può fare.
Ma allora, se la mente non ha limiti, cosa ci impedisce di costruire il paradiso qui su questa terra?
Sono in molti a rispondere a questa domanda e tutte le risposte sono giuste. Tutte concordano nel dire che il mondo esterno è un riflesso del mondo interiore e che per cambiare il mondo bisogna prima cambiare noi stessi. Il fatto è che per cambiare se stessi bisogna prima vedere se stessi. “Conosci te stesso”, cosa che non deve essere facile visto che ci stiamo provando da alcune migliaia di anni e il rischio è di finire oltre il tempo massimo. Pare che il rischio più grande per ogni civiltà sia l’autoestinzione. Alcuni scienziati ipotizzano che il motivo per cui nessun alieno sia ancora arrivato da noi è che lo sviluppo tecnologico necessario è così elevato, che qualunque civiltà prima di arrivarci si estingue. Insomma una specie di test, meno male, se i “cattivi” potessero girovagare per l’universo prima di essere diventati “buoni” sai che rischio?
Queste affermazioni sono davvero fantasiose e se non altro ci fanno capire che anche la fantasia umana non ha limiti. E allora, di nuovo, se la nostra fantasia non ha limiti riusciamo ad immaginare un mondo meraviglioso, come una favola, dove tutti “vissero felici e contenti” ?
Una cosa a me pare abbastanza certa, o si va in quella direzione, la via del bene comune, oppure “puff” e si ricomincia da capo, come nel gioco dell’oca, si ricomincia da ameba. Dio mio… chissà quante volte, in un tempo e uno spazio infinti, il ciclo si è aperto e chiuso, vengono i brividi vero?
Ma torniamo a noi: giovedì 17 dicembre 2020 d.c. pianeta terra. Siamo ancora vivi, malmessi, ma vivi. C’è ancora un po’ di tempo, da dove si comincia?
Ricomincio da me, ma passare dal dire al fare sappiamo che è difficile. La difficoltà è proprio quella; il passaggio dal dire al fare. Non ci mancano le teorie, tutto è stato detto già molto tempo fa.
È incredibile come tutte le indicazioni fondamentali siano già state comprese e rivelate migliaia di anni or sono e tutto, tutto ciò che serve potrebbe essere concentrato in poche pagine.
Il filosofo contemporaneo Vito Mancuso, sta tenendo una serie di incontri su radio tre, quattro incontri dedicati ai grandi saggi apparsi su questa terra.
Tutti nati oltre 2000 anni or sono. Nel frattempo siamo andati sulla luna, abbiamo scoperto i bosoni, gli antibiotici, i missili intercontinentali, la bomba atomica, e tanti altri marchingegni che nemmeno quei grandi saggi e tutti gli scrittori di fantascienza avrebbero mai potuto immaginare, e non è finita. Tuttavia, c’è ancora tanta sofferenza inutile sulla terra, perché il problema non è il dolore, che è naturale e persino utile, il problema è la sofferenza, fiumi di sofferenza assolutamente inutili e non necessari, prodotti dall’ignoranza o dalla semplice distrazione, come qualcuno che camminando su un sentiero di montagna finisce fuori pista, tra i rovi o in un crepaccio, semplicemente perché si è distratto.

Sul piano sociale il cambiamento è lento, sembra che abbiamo capito ma non riusciamo a metterlo in pratica. Qual è il problema? Tutte le resistenze sono interne. L’ego che ha avuto finora un ruolo fondamentale nella nostra storia umana, dovrebbe lasciare il passo, andare in pensione.
Il fatto è che l’ego, capisce tutto, compresi i “bosoni” ma non capisce che deve farsi da parte. Poverino mica deve essere facile sparire, scomparire, morire. Forse bisognerebbe aiutarlo, aiutarlo a capire che non è una morte ma una rinascita.
Se guardiamo la storia possiamo vedere che ci sono state diverse occasioni, momenti particolari che potevano segnare una svolta, penso alla rivoluzione francese o a quella russa. Ma ogni giorno è buono.
Recentemente, ho partecipato ad un convegno, parlo dell’estate 2017, che avete un titolo davvero straordinario: “L’insurrezione dell’anima”. Era proprio quello che stavo cercando, non era la prima esperienza similare, tuttavia mi sono aggregato con l’entusiasmo di una vergine che s’innamora la prima volta. Tutto il convegno si è svolto sullo stesso tema in modo lineare e appassionato.
E alla fine i curatori, persone di grande spessore morale e culturale, hanno lanciato la proposta di creare una struttura in grado di trasformate le teorie in pratica. Nei mesi seguenti diverse centinaia di persone hanno accolto l’invito e in poco tempo si sono creati gruppi che si incontravano regolarmente, fisicamente, in quasi tutte le regioni italiane. Tutto questo è proseguito per diversi mesi, fino all’estate 2018 dove era programmato un nuovo incontro di sette giorni durante il quale si doveva presentare il lavoro fatto e mettere le basi per il futuro. Per capire come le cose sono andate e perché tutto è stato chiuso, sarebbe necessaria un’analisi seria e impegnativa. Credo che analizzare le cause di quel fallimento sarebbe di grande utilità. Sbagliando si impara, non è forse così che funziona da sempre l’evoluzione.

Se dovessi, adesso, inviare un consiglio agli attuali governanti di questo paese, mi troverei in imbarazzo. Secondo me la domanda che ci dovremmo porre è questa: possiamo chiedere a qualcuno di fare ciò che noi stessi non sappiamo fare? L’esperienza del movimento 5 stelle dovrebbe essere di esempio e cambiare strategia. Ci sono in questo momento in Italia diversi personaggi e piccoli gruppi che sembrano avere proposte molto interessanti, tuttavia non è chiaro se esiste la capacità di creare un’alternativa credibile. Di trasformare tutte queste bellissime teorie in pratica. C’è la capacità, la forza, la preparazione necessaria a creare un governo alternativo? L’umiltà? Possiamo presentare alle prossime elezioni, non tanti nuovi partitini, ma un vero e proprio governo collaudato, con tanto di ministri e un programma preciso? Le cose sono due, o si può fare, e allora si faccia, oppure pazienza. Sto parlando della creazione di un vero e proprio governo, quello che un tempo si chiamava “governo ombra” ma che potremmo adesso chiamare “governo luce”, un gruppo di persone scelte con cura, che inizi da subito a lavorare in totale trasparenza, alla luce del sole, dove tutto si muove sotto gli occhi di tutti.
Ci sono i mezzi? Se guardiamo la quantità di proposte che circolano, le alternative, conferenze di illuminati, nuovi network, si potrebbe essere ottimisti. La comunicazione è ormai globalizzata, chiunque si può affacciare al suo computer e lanciare al mondo il suo messaggio di speranza, le sue teorie economiche salva stati. Certo, molti non sanno quel che dicono, ma in mezzo a tutto questo il buono c’è. È questo mondo, questo buono, che deve trovare la via per emergere, come?
Tutto è lì, tutto è già stato detto migliaia di anni fa, le cose che contano si contano sulle dite di una mano, si tratta solo di allungare la mano, le mani, nella direzione giusta, per dare e non per prendere, nella direzione del cuore risvegliato, o se volete dell’anima.

 

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1 Commento

  1. Non si riesce ad imboccare la strada della trasformazione perchè l’anima è malata e solo interpretando la causa del andare fuori “dal sentiero di montagna” potremo mettere in pratica il tuo intelligente assunto . l’anima si trova tra i neuroni non nelle religioni. un sentito abbraccio virtuale.

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