Assange: il ricorso accettato. L’imbarazzo degli USA

La Corte respinge l'estradizone ma Julian resta in carcere

Assange Julian Presidio per la sua liberazione

Da Londra, nel tribunale vicino al carcere speciale di Belmarch, l’Alta Corte di Londra ha ammesso e accettato un nuovo appello a Julian Assange contro l’estradizione negli Usa, riconoscendo fondate le argomentazioni della difesa sul timore di un processo non giusto e trattamenti disumani all’interno delle carcere americane.

Purtroppo Julian Assange è ancora un prigionoero politico, rinchiuso nelle carcere peggiori di Londra, Belmarsh senza avere nessuna accusa, nessuna condanna.

La sentenza dei giudici riconosce a Julian Assange un nuovo ricorso contro la contestata procedura di estradizione negli Usa,  per cui rischia una condanna certa pari a 175 anni di carcere. Una condanna disumana con l’accusa di aver diffuso documenti segreti del Pentagono e del Dipartimento di Stato contenenti rivelazioni imbarazzanti, inclusi i crimini di guerra commessi durante le guerre in Afghanistan e Iraq.

Simon Crowther così ha commentato la sentenza dell’Alta Corte: , in seguito a questa nuova sentenza e diffuso da uno dei consulenti del team degli avvocati di Julian, consulente anche di Amnesty International, la seguente dichiarazione: “La decisione dell’Alta corte è una rara buona notizia per Julian Assange e per tutti coloro che difendono la libertà di stampa”

L’Alta corte ha motivato in modo chiaro e deciso la sentenza, evidenziando che in caso di estradizione negli Usa, Assange rischierebbe gravi violazioni dei diritti umani come l’isolamento prolungato, in contrasto col divieto di tortura e altri maltrattamenti”.

“Il tentativo degli Usa di processare Assange mette in pericolo la libertà di stampa nel mondo e ridicolizza gli obblighi di diritto internazionale degli Usa e il loro conclamato impegno in favore della libertà d’espressione.

Col tentativo di metterlo in prigione, gli Usa stanno inviando un messaggio chiaro: non hanno rispetto per la libertà d’espressione e minacciano i giornalisti ovunque nel mondo, che potrebbero essere presi di mira a loro volta, solo per aver ricevuto e diffuso informazioni riservate e pur avendolo fatto in nome dell’interesse pubblico”.

“Mentre nei tribunali britannici continuerà la battaglia legale, chiediamo agli Usa di porre finalmente termine a questa vergognosa saga, annullando tutte le accuse nei confronti di Assange.

Questo significherebbe fermare il procedimento giudiziario negli Usa e la libertà di Assange, che ha già trascorso cinque anni in carcere”.

Perchè l’Alta Corte non concedere a questo punto la libertà a Julian Assamnge? Se così è caduta definitivamente la richiesta di estradizione, Assange è rinchiuso nel carcere di Belmarsh a Londra senza alcuna condanna, senza aver commesso un reato e senza una denuncia.

Durante altre sezione del processo, la Corte ha negato la libertà a Julian, motivandola con la possibilità di “fuga” ma se non c’è più alcuna discussione sulla richiesta di estradizione, Assange non deve scappare da nulla deve ritornare ad essere un uomo libero, un giornalista, un editore, un marito e un padre, subito, ora.

Julian Assange non ha alcuna responsabilità, è un uomo, perseguitato, un prigionero politico.

Liberate ora Julian Assange

Abbonati alla rivista

Sovranità Popolare è un mensile, 32 pagine di articoli, foto, ricerche, analisi e idee. Puoi riceverlo comodamente a casa o dove preferisci. E' semplice, iscriviti qui.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*