Dai fronti della politica

Gran Bretagna garante per la sicurezza dei confini della Svezia

L'Europa e la politica degli Usa e Gran Bretagna

Il viaggio di Boris Johnson è il giorno di nuovi accordi, la Gran Bretagna offre garanzie alla Svezia, nel periodo subito dopo la domanda per entrare nella Nato fino al momento dell’eventuale approvazione, in questo modo, Londra si dichiara pronta a difendere la Svezia da eventuali attacchi nemici.

Quella di Boris Johnson non è una mossa che risolve qualcosa, laddove Mosca decidesse veramente di attaccare la Svezia, personalmente ritengo improbabile, automaticamente la Nato è in guerra.

Contemporaneamente Draghi volato negli USA, ha incontrato Biden, solita conferenza stampa e dichiarazioni apparentemente moderate ma non quelle di Biden, Mario Draghi prova a scavalcare Macron nella corsa a leader dell’Europa sfruttando i migliori rapporti tra Italia e Nato. Dalle parole, questo in conferenza stampa di Draghi, “portavoce” europeo chiede a Biden maggiori aperture verso una iniziativa di pace ma nel comunicato ufficiale e congiunto, la parola pace e la parola negoziati, non c’è.

Un passaggio importante delineato da Draghi è quello di aver chiarito che devono essere gli ucraini a decidere come comportarsi e fin dove arrivare e quindi decidere i negoziati e che tipo di pace con la Russia. Purtroppo come spesso accade, i media, forse la stessa Casa Bianca non ci è concesso di conoscere quali siano i toni e le risposte di Biden, tutto un gran nuvolone ma di fatti non ne abbiamo notizia, quindi, la guerra continuerà ancora per settimane. Per le cronache e negli archivi restano evidenti le parole di un ex inquilino della Casa Binca, Hillary Clinton che ha detto tempo fa: “vogliamo rendere incapace la Russia di nuocere i suoi vicini” continua “trasformare l’Ucraina in un nuovo Afghanistan per la Russia” sempre dagli archivi della cronache abbiamo solo le parole di Biden, eccole: “Putin non può rimanere al Cremlino” ed in un secondo momento continua: “non facciamoci prendere la mano”.

Possiamo chiudere questa giornata dal fronte politico chiarendo che prima dei negoziati di pace tra la Russia e l’Ucraina sono necessari negoziati con gli USA e la Gran Bretagna, lanciai a testa bassa verso la guerra totale con la Russia, il pericolo esiste.

Questa volta ci prova Macron, con le dichiarazioni dell’altro giorno, si avvicinano alle posizioni francesi, prima il governo tedesco e anche Draghi, almeno in conferenza stampa così ci sembra ma Draghi ha un altro ostacolo da superare, sarà facile, sarà difficile?

Prossimi giorni, i leader di alcuni partiti italiani, faranno pressioni per convincere Draghi a riferire in Parlamento mentre nonostante i tentativi politici e mediatici di smentire l’opinione pubblica italiana, gli italiani non cambiano idea, è stato un errore politico l’invio degli armamenti all’Ucraina, i sondaggi continuano a dare ragione a chi questa guerra non la vuole per nessuna ragione.

Un coro unanime oggi è echeggiato a Roma, Berlino, Parigi, Londra e negli USA, sul campo, le nuove armi e gli aiuti Nato, Cia e servizi segreti di Gran Bretagna, Canada e l’elenco è lungo, hanno bilanciato il divario di preparazione e di armi in campo tra Russia ed Ucraina. La guerra continuerà ancora per delle settimane.

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