Prigionieri russi torturati: crimini di guerra compiuti dai militari ucraini

I video verificati da Le Monde coinvolgono un battaglione di volontari ucraini

Prigionieri russi, inermi, colpiti da colpi di arma da fuoco

I fatti sono accaduti il tra il 21 e il 27 marzo, tre prigionieri di guerra russi, disarmati, legati ai polsi e colpiti da tre colpi di arma da fuoco, i tre uomini colpiti, crollano a terra, di loro non si hanno più notizie. Sono immagini che hanno fatto il giro del mondo. In video, trasmesso il 27 marzo 2022 e che Le Monde ha potuto autenticare e verificare con altre immagini. Analisti esperti, combinando diversi elementi e dati certi, sono riusciti a documentare e ricostruire quanto e dove e chi sono i responsabili di questo crimine di guerra, commesso da volontari ucraini contro prigionieri di guerra russi. Ora questi criminali hanno un volto ed un nome.

Quanto si vede nel video sono comportamenti criminali, vietati dalla Convenzione di Ginevra, che stabilisce le regole da rispettare nei confronti dei soldati nemici fatti prigionieri: proteggili come i tuoi stessi soldati.

Le immagini analizzate dall’analista indipendente Erick Auerbach, incrociate da Le Monde con altri documenti disponibili, dimostrano che i volontari del battaglione ucraino Slobozhanshchyna erano sul posto quando i prigionieri russi sono stati torturati. Il loro leader è Andri Ianholenko, appare chiaramente accanto alle tre vittime, prima che i colpi fossero sparati. Dalla redazione di Le Mondo c’è stato il tentativo di avere delle risposte da Andri Ianholenko ma i redattori hanno ottenuto solo silenzio, nessuna risposta.

Nel video pubblicato da Le Monde, al minuto 8:02 c’è una interessante commento dichiarazione del Consigliere alla presidenza ucraina, Oleksy Arestovych: cito: “Dal punto di vista psicologico, è molto difficile affrontare ciò che stiamo vivendo in questo momento. Ne siamo ben consapevoli. Ma questi atti non possono essere accettati, indipendentemente dai sentimenti che ribollono dentro di noi”.

Il consigliere commenta il video, è a conoscenza dei fatti e quasi evoca delle attenuanti dovute alla pressione, alla violenza della guerra, a fattori psicologici ma ribadisce, per fortuna, e condanna il crimine di guerra ma senza mai pronunciare le parole esatte.

Se dobbiamo considerare queste attenuanti che fanno perdere la ragione ai soldati, perchè lo stato ucraino, in un aberrante rendiconto ha condannato, un ragazzo, il giovane soldato russo, 21 anni Vadim Sshishimarin alla pena di morte viva, l’ergastolo?

Ci auguriamo che il Consigliere alla presidenza ucraina, un giorno ci comunichi che i soldati ucraini, colpevoli di questi orribili crimini di guerra vengano condannati con lo stesso orrendo rendiconto.

Qui l’inchiesta del giornale francese Le Monde

 

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