Elezioni politiche 2022: votare o non votare

Frivolezze da leggere al riparo dal sole

Scranno con ruote in stile revival medievale, fine '800

di Maurizio Torti

Come per altre elezioni italiane, in strada, al bar, nei giornali, in tv e in particolare nella rete e nei social alcuni temi sono sempre presenti e alimentano discussioni, dibattiti, confronti e a volte anche scontri senza esclusione di colpi.

Cosa significa votare?

Votare significa dare il proprio voto, cioè esprimere la propria volontà in una votazione, in un’assemblea, in una consultazione elettorale, in un referendum. (è un diritto e un dovere di ogni cittadino); con appello nominale, a scrutinio segreto; per un candidato, per un partito; contro, in favore della proposta.

Cosa significa non votare?

Non votare è un’assenza, temporanea, alla partecipazione e alla vita politica di un paese da parte di quei cittadini che, per varie ragioni, rinunciano ad andare a votare.

Cosa sono le elezioni politiche 2022 nel contesto storico, politico e internazionale dell’Italia?

Le parole di Giuseppe Giusti sono rivolte a tutti i cittadini ed elettori italiani prossimi a recarsi oppure a non recarsi ai seggi elettorali.

L’elezione

E chi t’ha detto, o popolo sovrano,

di mandare alla Camera Tommaso

in luogo di Michele o di Bastiano?

Chi t’ha sforzato di votare a caso,

di stare a letto, di beccare un tanto,

o di lasciarti menar per il naso?

Cit. Giuseppe Giusti

Sono ormai un ricordo, le code di automobili ai caselli, le spiagge affollate, i luoghi turistici presi d’assalto, al mare come in montagna. No! È la realtà di questi giorni e di queste ore, tutti al mare per il Ferragosto 2022 e per rispettare la tradizione, anche noi giornalisti, per non disturbare la sensibilità dei lettori, scriviamo di cose leggere, frivole e quale migliore tema se non quello delle elezioni politiche 2022?

Osservare i fenomeni sociali e politici non significa prenderne le distanze ma è un agire limitato all’ascolto, alla lettura delle proposte diffuse da tutti i fronti coinvolti in questa nuova kermesse.

Da un lato c’è poco o nulla da dire, piovono, a catinelle, le promesse elettorali e Berlusconi resta il fuoriclasse da battere e non nutriamo dubbi, anche questa volta Lui sarà imbattibile.

La democrazia non c’è più, la Costituzione non c’è più e in questo contesto si terranno le elezioni politiche del 2022.

Massimo rispetto per chi ha accettato questa sfida ma chi progetta di trasformare un movimento in un partito non può essere colto di sorpresa se il presidente Mattarella ha indicato nel primo giorno possibile le elezioni e di conseguenza raccogliere le firme per partecipare sembra impossibile. Un “partito”, non può essere strutturato in 90 giorni. Siamo fiduciosi e tutti i 101 simboli presentati, parteciperanno a queste nuove elezioni. (101 simboli presentati al 14 agosto 2022, probabilmente, per diverse ragioni alcuni non saranno presenti nelle schede elettorali)

Quali temi caratterizzano i treed, i post, alimenti di mille confronti, discussioni interminabili, attraverso gli strumenti digitali, i social e alcuni media digitali? Basta aprire il pc, attivare telegram, FB etc etc e l’onda del dissenso, giorno dopo giorno si configura per partecipare alle elezioni politiche del 2022.

Unità! Unità! Partecipate insieme” Uniti si vince” E’ la richiesta di milioni di cittadini, per cui qualcuno ha dato una risposta, altri, metà, qualcuno nessuna. Questo tema resta prioritario dopo il risultato delle elezioni, è l’unità di misura delle forze favorevoli ad un cambiamento, a riportare la democrazia e i valori della Costituzione.

Perché milioni di persone chiedono unità, cosa rivendicano?

È la semplice richiesta di costituire un insieme, che, pur formato o derivato da più elementi o componenti, risulta tuttavia unitario, omogeneo, solidale e condivide un progetto, un’idea di un mondo migliore, diverso, dove tutti abbiamo la consapevolezza di conoscere ed avere un comune “nemico” da respingere.

Tecnicamente nelle regole elettorali italiane questo è possibile, come? La coalizione formata da più simboli poteva essere istituita, la soglia sarebbe stata al 10%, nell’eventualità del non superamento della soglia per la coalizione, ogni singolo simbolo che superasse la soglia del 3% potrà partecipare alla elezioni politiche del 2022.

Questa è la regola, qualcuno ha diffuso in modo errato questo strumento.

Unità! Unità era la richiesta di vivere ben altre emozioni e, perché non è accaduto?

Tutti gli elettori, i membri, i segretari, i tesorieri e i presidenti dei nuovi partiti del dissenso, presumo, probabilmente all’opposizione del prossimo governo, sono consapevoli, perché spesso lo dicono, lo scrivono, ne parlano nei loro video, quali siano i veri poteri in Italia, “i veri poteri e chi governa l’Italia non è nel Parlamento”. Quante volte avete sentito in video o letto questa frase sui post sui social e nel blog dei vari leader?

Ancora, cosa abbiamo letto o sentito dai nuovi leader, presidenti e segretari su come agire nei confronti di alcuni fondi di investimento come Vanguard, State Street e Blackrock? C’è una visione comune, un progetto, una proposta condivisa in merito a questo tema?

Lascio a voi lettori di indicare, quale secondo voi, il perché della non unità di queste nuovi partiti, io sono responsabile solo della mia. E lo faccio per mezzo delle pagine di Sovranità Popolare ma potete farlo anche voi.

La coalizione non si è formata, perché non c’è una visione comune del contesto politico internazionale dell’Italia, non c’è un progetto, a grandi linee, condiviso, non c’è maturità da esprimere in un grande movimento, ampio con più rivendicazioni e dinamico verso una sola direzione, riconquistare quei diritti perduti a causa del neoliberismo e del capitalismo.

Dopo le elezioni politiche del 2022, continueremo a osservare, perché questi elementi non possono mancare al fine di raggiungere quegli obbiettivi più volte espressi da queste pagine e non solo. Ne siete consapevoli? Ne siamo consapevoli?. La prova più difficile non sono queste elezioni ma come i movimenti, le singole sigle riusciranno a rispondere ai milioni di cittadini che ancora chiedono Unità, Unità, insieme per creare un mondo migliore, seguendo la Costituzione e riprendo tutti i diritti negati. I movimenti riprenderanno a invadere le strade, le piazze e vogliamo dirlo una sola volta a chi entrerà e avrà una scranno dove sedersi, in piazza saranno i movimenti a scegliere come muoversi, se tu sarei un parlamentare oppure un senatore dovrai fare la tua parte ed eventualmente tirare fuori dai guai chi agisce nei movimenti, questo in sintesi dovrà essere un tacito accordo.

Tutti al voto ma quali sono i temi che possono tenere unite le forze del dissenso dopo le elezioni?

Probabilmente è necessario creare più sinergie, cooperazione tra le nuove forze politiche e i media italiani indipendenti, noi di Sovranità Popolare ci poniamo domande, quale forma di opposizione si andrà a costituire nel momento in cui, le probabilità sono alte, la Repubblica Italiana potrebbe trasformarsi in una Repubblica Presidenziale?

La Repubblica parlamentare è una forma di governo in cui la rappresentanza democratica della volontà popolare è affidata, tramite elezioni politiche, al parlamento, che, in quanto tale, elegge in modi diversi sia il governo che il presidente della repubblica.

La Repubblica presidenziale (o presidenzialismo) è una forma di governo, che appartiene alle forme di democrazia rappresentativa, in cui il potere esecutivo si concentra nella figura del Presidente che è sia il capo dello Stato sia il capo del governo. Chi sarà il primo presidente della Repubblica presidenziale italiana?

Non ci sono pervenute risposte o riflessioni su questo importante tema politico come per tanti altri, quindi è tempo che maturi anche consapevolezza che i media alternativi esistono, completamente indipendenti, rinunciano ai finanziamenti pubblici e non hanno e non avranno alcun legame partitico.

Nel frattempo assistiamo e non senza sorprese alla formazione delle liste, alcune dinamiche sono una routine per i partiti, aziende ormai già con molte esperienze ma alcune di queste dinamiche le osserviamo anche nei partiti nuovi, o se preferiamo denominarli, l’opposizione al nuovo governo, dopo le elezione politiche del 2022.

Ritornando al voto non voto, i media tradizionali e non, continueranno a fare la loro parte, fondamentalmente la formula è, niente media niente voti. Non vi aspettate una velata o trasparente dichiarazione di voto dalle pagine di Sovranità Popolare, voi siete gli osservatori e sono fiducioso della vostra consapevolezza. Giusto per informare e formare c’è un altro agire possibile per i cittadini, tra scegliere il voto o non voto, non sono astensioni, non sono “non voti”, non sono reclami, non sono proteste, non sono azioni di disobbedienza civile, non sono azioni di indifferenza o peggio di rassegnazione, ma sono l’inizio di una presa di coscienza politica, individuale e collettiva, che si traduce coerentemente, in questo caso, con la possibilità legale, del rifiuto della schede (non del voto), verbalizzandone la motivazione.

Gli strumenti a disposizione sono diversi e mancano ancora molti giorni per il 25 settembre, osserviamo cosa accadrà il 21 agosto, siamo fiduciosi e la strada per lo scranno parlamentare è ancora lunga.

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6 Commenti

  1. Vorrei poter esercitare la facoltà del rifiuto della scheda in sede del seggio. Ma come procedere? E soprattutto come riuscire a fare rispettare questo diritto, vista la grande ignoranza di chi lavora nei seggi?

    • Ciao Roberta la tua scelta non è difficile, più avanti potrai trovare in queste pagine delle linee guida ma non temere è semplicissimo. Quando vai al seggio l’unica cosa che non devi fare è toccare le schede, non devi prenderle. Prima verrai registrata con i tuoi documenti di identità, come al solito, quindi viene timbrato il tuo tesserino ma al momento di prendere le schede non devi farlo, è un tuo diritto ed è tutto legale. Il presidente del seggio dovrà fare un verbale ufficiale, tutto questo è molto semplice. C’è ancora tempo pubblicheremo tutta la documentazione necessaria. A presto

      • In un documento rilasciato ad agosto 2021 dal Ministero dell’interno – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali : Elezioni Comunali – Pubblicazione N.2 “Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione”(che se volete posso condividere), nel capitolo 17 casi anomali nel corso della votazione, paragrafo 17.7. – Rifiuto di ritirare la scheda. Restituzione della scheda prima di entrare in cabina. Reclami e dichiarazioni di astensione o di protesta
        viene enunciato quanto segue:
        “1) l’elettore rifiuta di ritirare la scheda. In tal caso, l’elettore non può es¬sere considerato come votante e non deve quindi essere conteggiato tra i vo¬tanti della sezione all’atto delle operazioni del successivo paragrafo 22.1. Pertanto, per un corretto computo del numero effettivo dei votanti, qualora il seggio abbia già “registrato” l’elettore nella lista sezionale e/o nel registro per l’annotazione del numero di tessera, occorre provvedere, nei relativi riquadri e colonne di tali documenti, a una ulteriore annotazione (ad es., con la dicitura: “NON VOTANTE”). Inoltre, sulla tessera elettorale, il bollo della sezione non deve essere apposto (a meno che, ovviamente, non lo sia già stato). Va pre¬cisato che la scansione temporale delle operazioni di identificazione e regi¬strazione dell’elettore da parte del presidente o degli scrutatori e di consegna materiale della scheda di votazione da parte del presidente (paragrafi 15.4, 15.5 e 15.6) non individua e stabilisce una rigida e giuridicamente vincolante successione di adempimenti ma detta prescrizioni di tipo organizzativo a scopo di accelerazione delle operazioni presso i seggi; “

        Cio’ significa che “l’astensione attiva non influisce ai fini del premio di maggioranza” è una prassi identificata nel documento ed è equiparata al non voto.

        • Possiamo aggiungere solo questo: Il Ministero prepara un “libretto Informativo”. Come già indicato attediamo aggiornamenti da parte del Ministero

        • Per favore, evitiamo il linguaggio di chi ci domina come “astensione attiva”, “non voto”, ecc.
          Chi inizia a fare queste azioni popolare (legali) ai seggi, per le normative vigenti (comunque ambigue e contraddittorie) si risulta essere una persona “NON VOTANTE MA PRESENTE” come riportato nel punto 2, nella seconda pagina, del vademecum con le istruzioni nei dettagli, anche per facilitare il lavorare insieme ai seggi: https://www.sovranitapopolare.org/2022/09/22/non-elezioni-politiche-del-25-settembre-2022/

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