Nuova denuncia contro Ursula von der Leyen

No! Ad un nuovo mandato

Ursula von der Leyen Presidente Commissione Europea. Denunciata per corruzione

di Maurizio Torti

Mancano poche settimane alle elezioni europee e il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ricandidata per un secondo mandato, ha messo in moto una enorme macchina della propaganda ma utilizzando fondi, strumenti e risorse non personali, mostrando negligenza nei confronti delle regole, per cui Lei è tremendamente attenta mentre nel caso personale le ignora completamente.

Jean-Paul Garraud, giurista francese molto affermato, europarlamentare francese non ha accettato questa situazione e il 7 marzo ha presentato al mediatore europeo Emily O’Reilly una denuncia sul mancato rispetto dell'”articolo 10 del Codice di condotta per i commissari da parte del presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Alimenta il malcontento verso il comportamento del presidente un documento di 57 pagine, una autogratificazione pubblicata sul sito delle istituzioni europee per promuovere, come ha definito Jean-Paul Garraud: “dedicato alla propria gloria”.

Durante il suo primo mandato Ursula von der Leyen ha fatto del rispetto delle regole una vera ossessione, un pincipio cardine delle politiche europee spinto addirittura ad impoverire intere popolazioni ma il suo comportamento e l’uso di strumenti e risorse per la sua personale campagna elettorale viola tutte le regole per il suo desiderio di essere rieletta alla guida della Commissione europea ma non solo per un desiderio, il secondo mandato le grantirà di non perdere lo “scudo protettivo” dell’immunità parlamentare.

La nuova denuncia si somma ad un’altra vicenda giudiziaria che coinvolge la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen citata in giudizio dai tribunali belgi per i controversi messaggi di testo privati scambiati con Albert Bourla, amministratore delegato del gigante farmaceutico Pfizer.

Ursula van der Leyen e Albert Bourla

Ursula von del Leyen è accusata di aver agito in modo esclusivamente personale, per mezzo di scambi di messaggi privati, senza un mandato da parte degli Stati membri dell’UE. La difesa evidenzia il fatto che i messaggi non esistono, sono stati cancellati, perchè ritenuti di “natura effimera e di breve durata” e privi di “informazioni importanti relative a politiche, attività e decisioni della Commissione”.

Nonostante la pressione politica e le preoccupazioni dell’opinione pubblica questi chiarimenti non soddisfano e non danno risposte sul comportamente di Ursula von der Leyen e la grave trasparenza di queste trattative private per un importo di 35 miliardi di euro.

La Corte europea (CURIA) non ha chiarito nulla in merito alla trattativa privata limitandosi ad una morbida accusa di cattiva amministrazione senza dare alcuna motivazione sui messaggi considerati non esistenti in contraddizione con quanto affermato dalla Presidente Ursula von der Leyen.

Le trattativa privata tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla amministratore della Pfizer,  è motivo di denuncia anche per il quotidinao New York Times, che ha intentato una causa depositata il 25 gennaio 2023 ed è visibile dal 13 febbraio sul registro pubblico della Corte di giustizia delle Comunità europee.

La trattativa privata per un importo di 35 miliardi di euro per un “farmaco sperimentale” causa di tanta sofferenza, ha svegliato molte coscienze come quella di

Frederic Baldan, cittadino belga ha denunciato Ursula von der Leyen per aver causato un danno finanziario allo Stato belga negoziando l’acquisto congiunto di vaccini COVID-19 tramite messaggi di testo, secondo quanto riportato dai media locali.

Il danno nei confronti dello Stato belga è stimato in 38,4 miliardi di dollari per l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi di vaccini COVID-19, prodotti dalla società farmaceutica Pfizer e da vendere ai Paesi dell’UE, ha riportato il settimanale belga Le Vif.

Ad oggi le denunce contro Ursula von der Leyen sono tante e molto gravi per cui qualsiasi propaganda e campagna elettorale non porterà la von der Layen ad un nuovo mandato, la pressione all’interno dei palazzi europei è forte come il malcontento di molti politici e leader europei.

Nonostante la difesa di un nutrito team di legali Urusla von der Leyen non può nascondere la sua negligenza e le accuse di cattiva condotta nella trattavita privata sui vaccini con Pfizer.

Le indagini sono nella responsabilità e condotte dalla Procura europea (EPPO), incentrate al presunto coinvolgimento della von der Leyen nelle trattative con l’amministratore delegato della Pfizer Albert Bourla.
L’attività giudiziaria contro Ursula von der Leyen ha avuto inizio dalle autorità giudiziarie belghe nel 2023 a seguito di una denuncia penale, si è ora intensificata con l’assunzione della responsabilità da parte dell’EPPO. L’Ungheria, guidata da Viktor Orban si è ora unita al caso di alto profilo con una denuncia in relazione al ruolo del presidente della Commissione nelle trattative sui vaccini, secondo diverse testate giornalistiche ungheresi.

Quanto è accaduto nella trattativa privata condotta da Ursula von der Leyen e la Pfizer e a seguito delle denunce della Corte europe non è passata inosservata in Polonia e il governo polacco era pronto ad unirsi nella denuncia ma per iniziativa del nuovo primo ministro, Donald Tusk, Varsavia ha annunciato di ritirare la denuncia. Per capire il comportamento del governo polacco dobbiamo ricordare che l’Ungheria e la Polonia sono state dennunciate da Pfizer per non aver pagato le dosi del farmaco a RNA-messaggero contro il Covid-19, erroneamente definito vaccino anti Covid-19, ordinate per loro conto, probabilmente a seguito della trattativa privata condotta da Ursula von der Leyen.

Anche il giornalismo di inchiesta non è stato fermo in merito alle denunce e al lavoro dei tribunali, il giornalista Alexander Fanta del quotidiano online Netzpolitik.org, ha più volte tentato di ricercare e di ottenere una qualsiasi copia degli SMS ma ad oggi non ha raggiunto alcun risultato. Dalle indagini del mediatore europeo Emily O’Reilly, il risultato della ricerca non è stato diverso. Mentre la denuncia del New York Times, contro Ursula von der Leyen, è esposta ai sensi degli articoli 41 e 42 della Carta dei diritti fondamentali della Ue, che sanciscono il diritto di accesso ai documenti del parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione ma la Corte europea, senza alcuna motivazione ha sancito, laddove esistessero gli SMS non possono essere considerati documenti della Commissione europea.

12 mesi fa è stata inviata alle procure nazionali una circolare con cui si chiede di notificare alla Procura europea EPPO, reports, dossier, indagini che ritengono di sua competenza. Ma a distanza di un anno la Procura europea non ha ancora risposto alla notifica inviatagli dalla procura di Bruxelles. Le norme non prevedono dilazioni. La Procura europea non è un organismo comunitario ma solo di cooperazione ed è riconosciuta solo da 22 Stati. Non è riconosciuta dalll’Ungheria e dalla Polonia. La nuova procuratrice europea è oggi Laura Codruta Kövesi.

L’intrigo della trattatvia privata è molto complesso e coinvolge persone all’interno della famiglia von der Leyen come il caso di suo marito Heiko von der Leyen, ex amministratore delegato di Orgenesis, società che ha svolto un ruolo centrale nella sperimentazione criminale del farmaco Pfizer. Orgenesis e Pfizer hanno lo stesso principale azionista. Nel 2022 la Commissione ha concesso 320 milioni di euro di sovvenzioni a Orgenesis. Alla luce di questi nuovi dati, Heiko von der Layen si è dimesso e ad oggi non c’è stata nessuna denuncia per un chiaro conflitto di interessi. Le somme di denaro citate in questi loschi affari sono enormi e gli interessi vengono difesi a spada tratta e con ogni mezzo necessario. Do bbiamo aspettarci di tutto. Per quanto accaduto durante l’emergenza sanitaria, un falso obbligo per costringere i cittadini a partecipare ad una sperimentazione farmaceutica completamente illegale, gli effetti avversi dovuti alla somministrazione, la corruzione nei palazzi della politica e la collusione dei politici con aziende private al solo fine del profitto necessitano dell’avvio del processo del secolo. Limitare il tutto solo alla non elezione per un secondo mandato è palesemente una presa in giro per tutte quelle persone morte e tante che oggi soffrono ancora per le conseguenze di una sperimentazione illegale e criminale.

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