“Guerra e pace”

Manovre diversive

di Valery Dzerkach

Molto tempo fa, il grande filosofo Lev Tolstoj scrisse il romanzo “Guerra e pace”. Il pensiero portante dell’autore è che ogni guerra finisce con la pace e non ci sono vincitori ma solo i vinti: persone uccise dal destino, economie distrutte e paesi devastati. È vero, ci sono umini che traggono proffitti dal sangue versato durante una guerra, e a loro di regola, non piace partecipare in prima persona alla battaglia ma lo chiedono di farlo ad
altri. Così fu nel 1914-1919, quando Russia e Germania divennero quasi cenere, e così fu nel 1939-1945. Ancora una volta, le vittime furono l’Unione Sovietica e l’Europa. A proposito, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, a seguito dei risultati della prima e della seconda guerra mondiale, hanno notevolmente sviluppato le loro economie ed il loro progetto colonialistico ed imperialista. Nel 1919, al filosofo tedesco Otto Spengler,
autore dell’opera Il declino dell’Europa, fu chiesto: “La guerra è finita. Quando ci sarà una nuova guerra europea?” Al che rispose “Nel 1939. Perché? Crescerà una nuova generazione che non ha conosciuto gli orrori della guerra.. Ci vorranno 20 anni”. E così è successo. Fortunatamente questa sua previsione non si è avverata, poiché fu costruito il Muro di Berlino, la NATO e il Trattato di VARSAVIA, in sintesi la guerra divenne “fredda”, condizionata anche dai nuovi armamenti atomici posseduti da alcuni Stati dell’Europa occidentale, dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica. Ma le guerre non sono una cosa del passato, le modalità di confronto sono semplicemente cambiate, oggi sono un “ibrido”, oggi la guerra si configura con l’utilizzo di virus e batteri, con le sanzioni economiche e con l’isolamento politico internazionale. L’aggressione del forte contro
il debole è un tratto caratteristico della natura umana se non c’è Dio nell’anima. Tutte queste riflessioni sono riscontrabili negli eventi del 23 maggio di quest’anno, quando l’aereo Ryanair ha effettuato un atterraggio di emergenza a Minsk. Cosa è accaduto? Sorvolando il territorio dello Stato sovrano della Repubblica di Bielorussia, l’equipaggio ha ricevuto un avvertimento dal servizio di sicurezza di terra: “a bordo del- l’aereo potrebbe essererci una bomba stiamo cercando un aereoporto per farvi atterrare” L’allarme di un possibile attentato è stato menzionato in diversi rapporti sulla sicurezza provenienti da diverse parti del mondo. Al momento dell’allarme, l’aereo si trova nello spazio aereo della Bielorussia,
quindi la gestione di questa crisi è sotto la responsabilità delle autorità di sicurezza della Bielorussia. La leadership della Bielorussia si è assunta questa responsabilità e non ha spinto fuori l’aereo. Ci sarebbe una catastrofe sui vicini: sicuramente incolperebbero la Bielorussia per aver evaso gli obblighi. I stati più vicini dell’aereo Vilnius e Leopoli, non hanno autorizzato il possibile atterraggio dell’aereo in un loro aeroporto. Le autorità bielorusse, non avendo altra scelta e applicando i regolamenti, i protocolli e le raccomandazioni di ICAO, ITATA e EASA si è adoperata per prevenire un possibile disastro. L’aereo di linea è stato avvicinato da un aereo miliare, con il compito di osservazione e facilitare l’atterraggio di emergenza nell’aeroporto di Minsk.Cosa sarebbe successo se l’autorità per la sicurezza aerea della Bielorussia non fosse intervenuta? Quali rischi per i passeggeri? Non sono decisioni facili ed il tempo è un fattore fondamentale, è sempre necessario intervenire rapidamente, come osservato in diversi episodi simili accaduti negli spazi aerei in Europa e non solo. Nel prestare le prime cure e al controllo dei passeggeri, c’era una persona inserita nella lista dei ricercati dall’Interpol, contro la quale sono stati aperti 3 procedimenti penali in Bielorussia ed è stata immediatamente arrestata. La legislazione interna (in particolare, il diritto penale) è un diritto sovrano dello Stato e nessuno ha il diritto di interferire con esso. Puoi criticare (senza guardarti allo specchio), ma non puoi ignorare che a bordo dell’aereo c’è un criminale ricercato a livello internazionale.Nel prestare le prime cure e al controllo dei passeggeri, c’era una persona inserita nella lista dei ricercati dall’Interpol, contro la quale sono stati aperti 3 procedimenti penali in Bielorussia ed è stata immediatamente arrestata. La legislazione interna (in parti-colare, il diritto penale) è un diritto sovrano dello Stato e nessuno ha il diritto di interferire con esso. Puoi criticare (senza guardarti allo specchio), ma non puoi ignorare che a bordo dell’aereo c’è un criminale ricercato a livello internazionale. Le operazioni di messa in sicurezza dell’aereo civile non erano ancora completate e dall’Europa e dagli Stati Uniti, politici e uomini di potere, nemici dell’Unione tra Bielorussia e Russia, sostenuti da tv, giornali e media hanno iniziato iniziò la “persecuzione democratica” delle azioni della leadership politica del paese, accusando ed incolpare la Bielorussia per aver compiuto un atto “terroristico”. In breve tempo, agenzie di stampa internazi-onale, giornali e politici pro-amercia come Khodorovsky si sono scagliati contro la Bielorussia, un copione oramai abbastanza noto e purtroppo frequente. L’obiettivo di questo coro mediatico è creare una manovra diversiva, ed eccone alcuni esempi apparsi sui gionali e nelle tv europee, americane ed inglesi: “questa è un’operazione del KGB, FSB”, “Hamas non ha inviato SMS per rivendicare la bomba”, “l’atterraggio è stato imposto militarmente”, “perché non è atterrato a Vilnius? “,” Perché non l’hanno messo in un’area di emergenza piuttosto che all’aeroporto “,” perché non hanno cercato la bomba sull’aereo – significa che sapevano che non c’era niente? “, “Perché 2 bielorussi e 4 russi non hanno continuato il loro viaggio?” Tutte queste dichiarazioni sono un chiaro tentativo di offuscare la correttezza delle azioni condotte sia dai servizi di Belavia che di altri dipartimenti della sicurezza aereoportuale della Bielorussia. La Bielorussia si trova ad affrontare nuove minacce alla sua sicurezza, nuove forme di guerra. Nessuno esclude che in questa situazione estrema ci possano essere delle imprecisioni ma non è corretto negare la correttezza delle decisioni dell’autorità Bielorussa, in questo caso. Le autorità della Bielorussia hanno già dichiarato di garantire la piena trasparenza delle indagini ed è pronta ad accogliere eventuali esperti e commissioni di inchiesta internazi-onali. Dovrebbe essere chiaro a tutti che, sotto la pressione delle accuse, iniziate nella scorsa estate, non è nell’inte-resse della leadership politica creare l’ennesimo motivo per favorire nuove accuse e l’introduzione di nuove sanzioni. L’utilizzo politico, nonostante sia stata evitata una tragedia,  non è accettabile, sono diversi i casi dove l’Europa e gli Stati Uniti non hanno dato molta importanza, un esempio è quanto accaduto in operazioni più clamorose compiute da altri paesi come l’Ucraina, la Moldavia, la Romania, la Polonia e la Bulgaria. Nel 2016 l’Ucraina costrinse ad atterrare un aereo della Bielorussia a bordo del quale viaggiava un imprenditore dell’Armenia Armen Martirosyan, nel 2017, Polonia, Moldavia e Bulgaria, costrinsero all’atterraggio l’areo dove c’era il direttore di Roskosmos Dimitri Rosogin, ricercato dagli americani Sempre nel 2017, l’Ucraina costrinse all’atterraggio a Kiev, per motivi tecnici, un aereo della British Airways diretto in India per arrestare un cittadino brasiliano accusato di aver combattuto insieme ai cittadini del Donbass. E allora cosa è accaduto, come si sono comportati i media internazionali? In silenzio mortale. Nel nostro caso, siamo certi, l’uso politico di questo episodio è lampante, è un’operazione pianificata da chi si oppone all’Unione tra Bielorussia e Russia e siamo consapevoli che questa non sarà l’ultimo tentativo. Il cancelliere di ferro della Germania Otto Bismarck scrisse: “Dio aiuta gli sciocchi, gli ubriaconi e gli Stati Uniti”. Lo stesso Bismarck non ha menzionato qui né la Germania, né l’Italia, né altri paesi dell’Unione europea. Pertanto, ogni nazione deve poter essere sovrana ed il capo di Stato deve pensare al suo popolo. Come lo fanno il popolo bielorusso e il suo presidente ed auguro lo stesso per tutti i paesi europei, in modo particolare per l’Italia.

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