di associazione Italia per tutti e tutti per l’Italia
Nella zona 6 di Milano, tra via Guido Coppin e via Balsamo Crivelli, è situato il Boschetto Restocco Maroni. Nonostante si tratti di uno dei pochi boschetti superstiti della metropoli, negli anni è stato utilizzato come discarica per materiali inquinanti e tossici. Il boschetto ad oggi si presenta colmo di rifiuti di ogni tipo: dalla plastica monouso delle bottiglie e degli involucri fino a parti di mobilio e arredo gettate e abbandonate. Si tratta di uno scenario triste e degradato a cui devono assistere anche i bambini e i ragazzi della scuola presente in via Tre Castelli, che utilizzano la stradina nel bosco per rincasare.
Un’altra problematica che affligge questo boschetto è quella dell’abusivismo. Da almeno 30 anni nelle zone immediatamente adiacenti al bosco sono stati eretti e recintati moltissimi orti, senza l’approvazione del comune di Milano. La regolamentazione degli orti presenti sull’area è importante perché fornirebbe una messa in sicurezza a misura di uomo e ambiente che ora manca del tutto. Questi orti infatti sono costruiti con pezzi di scarto delle discariche: mobilio, legni, reti dei materassi, tendoni in plastica ecc. Questa situazione non fa altro che alimentare l’inquinamento generale dell’area.
Il fai da te non può essere tollerato se è fondato solo su azioni illegali, le reti sono il simbolo di una prorietà inesistente, restano abusive se l’area verde non può essere vissuta da tutti i cittadini.
Le autorità responsabili, se è un area demaniale, quindi il comune di Milano e gli organi di vigilanza, i vigili, ignorano quanto stà accadendo, questo non è motivo per appropriarsi di un bene comune e trasfromarlo in una piccola o grande proprietà privata. Al senso civico i cittadini non devono mai sottrarsi.
A partire da maggio 2021 si è creato un gruppo di volontari che, aprendo una trattativa con il comune , vuole cercare di riqualificare questa zona verde e salvaguardarla, nel rispetto dell’ambiente che ci circonda per offrire un luogo accogliente al quartiere e ai ragazzi che transitano per il bosco.
Durante l’estate però, sempre più velocemente, sono venuti a crearsi nuovi orti abusivi, molto ampi.
Le persone che li stanno costruendo non si preoccupano di accendere braceri a distanza di sicurezza o dei molti alberi che hanno raso al suolo; pian piano quest’opera sta distruggendo sempre più la vegetazione e l’ecosistema ivi presente. Si tratta di procedure che si discostano totalmente dalle leggi previste in materia ambientale, sempre più importanti nella società contemporanea in cui ci troviamo a vivere. Molte notti inoltre, si sentono schiamazzi fino a tarda ora arrivare dal bosco; chi ha provato a cercare un dialogo con queste persone non è riuscito nel suo intento, ricevendo risposte sgradevoli e aggressive.
Tutti i componenti del progetto Boschetto Restocco Maroni hanno già allertato il comune e le autorità per poter fare qualcosa di concreto rispetto a questo enorme problema, ambientale, che affligge non solo questa piccola area di Milano, ma tutto il mondo ormai. È di vitale importanza riuscire a salvare questa zona verde. Le risposte della polizia locale, dei carabinieri e della forestale non sono state molto incoraggianti.
A settembre riprenderà la trattativa con il comune, ma nel frattempo molti alberi vengono tagliati, molti rovi bruciati, molti rifiuti accatastati e molti recinti vengono eretti.
Il progetto Boschetto Restocco Maroni, in questo caso di cura e salvaguardia del verde, proposto dall’associazione non a scopo di lucro “Italia per tutti e tutti per l’Italia” ha avviato la sua prima fase, è la parte più amara, perchè ci ritroviamo, ancora una volta, ad osservare e denunciare il degrado e l’abbandono di un’area boschiva in città e di chi è la responsabilità di questo degrado? Non abbiamo alcun dubbio ma ora non è il tempo delle accuse e siamo pronti a discutere le nostre proposte con le istituzioni, le realtà del volontariato e dei cittadini di Milano.
“Tutti i cittadini, non solo di Milano ma del mondo intero, devono essere parte del cambiamento ora che è così importante per il nostro pianeta”
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