Libertà di espressione nel mirino dei poteri, il caso di Algirdas Paleckis in Lituania

Un caso molto simile alla storia di Julian Assange

Algirdas Paleckis

Il 19 dicembre 2018, i capi di tre istituzioni governative lituane – la Procura Generale, la Polizia e il Dipartimento della Sicurezza dello Stato hanno accusato il giornalista Algirdas Paleckis del reato di spionaggio. Immediatamente dall’inizio delle indagini, i tre principali funzionari di polizia, in tutta fretta, hanno accusato pubblicamente Algirdas Paleckis di spionaggio.

Algirdas Paleckis giornalista investigativo ha indagato e dimostrato le false accuse del governo lituano nei confronti della Russia
Algirdas Paleckis giornalista investigativo ha indagato e dimostrato le false accuse del governo lituano nei confronti della Russia durante la crisi di Vilnius

Dissero che avevano stabilito l’esistenza di una rete di spie russe. Algirdas Paleckis fu anche accusato di terrorismo, cioè di voler rapire un ostaggio identificato come Audrius Butkevičius, nel 1991, direttore del Dipartimento della Difesa della Lituania.

Dopo due anni e mezzo, l’accusa di spionaggio e terrorismo, nei confronti di Algirdas Paleckis è caduta, non esistono prove e anche la rete di spionaggio di cui avrebbe fatto parte è totalmente svanita nel nulla. Ancora oggi, nessun nome è stato specificato.

La cosa più importante è che dopo tutto questo tempo l’ufficio del procuratore non ha motivato ad Algirdas Paleckis ed al suo avvocato, alla stampa quali dati o informazioni specifiche Algirdas Paleckis abbia raccolto per i servizi segreti stranieri, in sinetsi, non è stata presentata alcuna prova per confermare le accuse.

Per l’ufficio del procuratore è sufficiente una tale accusa anche se non verificata: “Algirdas Paleckis ha ricevuto un incarico da un agente dell’intelligence russa non identificato; intendeva poi raccogliere dati sugli ufficiali che indagavano sugli eventi del 13 gennaio 1991; e ha incaricato una persona non identificata di eseguire questo compito…”

L’accusa contro Algirdas Paleckis si basa sulla sola testimonianza di una persona oggi accusata del reato di pornografia infantile.

Algirdas Paleckis è stato arrestato, chiuso in una cella di isolamento per un anno e mezzo (da ottobre 2018 ad aprile 2020), incarcerato prima dell’inizio del suo processo. Gli è stato proibito di vedere la sua famiglia per sei mesi. Le condizioni disumane e la pressione hanno avuto un grande impatto sulla salute di Algirdas Paleckis.

L’ufficio del procuratore ha ammesso pubblicamente che non ci sono segreti di stato in questo caso. Allora perché l’accusa ha chiesto che il processo si tenesse a porte chiuse? Incapace di determinare gli aspetti del reato e di sostanziare l’accusa di Algirdas Paleckis con prove concrete, il 19 maggio 2021 l’ufficio del procuratore ha chiesto che Algirdas Paleckis sia imprigionato per altri nove anni.

Questo equivale a cercare di giustificare la carcerazione preventiva di Algirdas Paleckis che dura già da un anno e mezzo e, inoltre, a soffocare qualsiasi domanda che possa sorgere tra i suoi colleghi ed il pubblico. Chiaramente in quella procura, nessuno è disposto ad ammettere i propri errori.

L’impressione è che l’ufficio del procuratore cerchi di punire Algirdas Paleckis per le sue opinioni politiche, attività sociali che non sono piaciute ad alcune persone. Senza volerlo o meno, stanno cercando di fare di quest’uomo un prigioniero politico. O meglio, lo hanno già reso un prigioniero politico con la sua precedente incarcerazione.

Tuttavia, la persecuzione per le proprie opinioni è vietata dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (libertà di espressione), dall’articolo 14 (divieto di discriminare qualcuno a causa delle sue opinioni) e, naturalmente, dalla Costituzione della Repubblica di Lituania.

Il 27 luglio 2021 il tribunale distrettuale di Šiauliai ha condannato A. Paleckis a 6 anni di prigione per “spionaggio”.

Il tribunale ha sostanzialmente copiato ed incollato il discorso finale del procuratore, rifiutando di analizzare più a fondo il dossier, basandosi solo su un testimone, così come sulle note scritte dal dipartimento di sicurezza dello Stato che contenevano il punto di vista del dipartimento.

La decisione non è entrata in vigore a causa dell’appello degli avvocati di A. Paleckis. La prima seduta della Corte d’appello della Lituania ha avuto luogo il 28 ottobre 2021 a Vilnius, poi il 16 novembre 2021 ed il verdetto per il giornalista non si è fatto attendere.

6 anni in prigione in Lituania per giornalismo investigativo

A. Paleckis. E’ un giornalista e politico lituano che è stato arrestato, nel 2018, con l’accusa di “spionaggio per conto della Russia”. Ha trascorso 17 mesi in una cella di isolamento prima dell’inizio di qualsiasi processo ed è agli arresti domiciliari dal 2020. Nel luglio di quest’anno, il tribunale distrettuale lo ha condannato a 6 anni di prigione. A. Paleckis ha fatto appello alla sentenza. La corte distrettuale ha completamente ignorato l’assenza di prove (vedi sotto) e ha semplicemente copiato il discorso finale del procuratore nel suo verdetto. Molti tribunali lituani sono noti per la loro dipendenza dal governo, e così A. Paleckis rischia di passare altri 6 anni in prigione mentre la sentenza finale della corte d’appello si avvicina (a gennaio o febbraio del prossimo anno). Il giornalista è accusato di aver “raccolto e passato alla Russia” informazioni sui giudici lituani che erano coinvolti nelle indagini sui fatti del 1991 a Vilnius, quando le truppe sovietiche si scontrarono con i civili. Tuttavia, nessuna prova è stata presentata alla corte. Non c’erano documenti, o file, o qualsiasi altro tipo di informazione che si presumeva fosse stata “raccolta” da A. Paleckis. Inoltre, nessuna persona è stata identificata come il suo presunto supervisore straniero – non è stato stabilito alcun legame con i servizi stranieri. Il procuratore sostiene che A. Paleckis era in contatto con agenti stranieri “non identificati”… L’intera accusa si basa sulla testimonianza di un testimone che è un condannato per pedofilia. (Deimantas Bertauskas). L’accusa si basa anche su un promemoria dei servizi segreti lituani, documento secretato. Anche alcune delle udienze si sono tenute in segreto, a porte chiuse, nonostante il procuratore abbia ammesso che non ci sono segreti di stato nel caso di A. Paleckis. Come giornalista e politico, A. Paleckis è stato a lungo un critico del governo. La sua “colpa” è stata quella di fare la sua inchiesta giornalistica sugli eventi del 1991 a Vilnius. Le autorità si sentono abbastanza a disagio su questo argomento, dato che lo hanno già multato per un’inchiesta simile nel 2012. Durante la sua ultima seduta (il 16 novembre 2021 a Vilnius) la Corte d’appello della Lituania ha deciso:

respingere la richiesta di A. Paleckis di fare la perizia psicologica dell’unico testimone del caso che è un pedofilo condannato (D. Bertauskas) e sulla cui testimonianza si basa tutto il caso. Per inciso, questa persona è stata assolta in cambio di questa “testimonianza”. Un parallelo esiste qui con il processo di J. Assange, dove un pedofilo ha anche testimoniato contro J. Assange.

– respingere la richiesta di A. Paleckis di interrogare il signor Butkevicius (un alto funzionario durante gli eventi del 1991).

– approvare la richiesta di A. Paleckis e chiedere al Dipartimento di Sicurezza dello Stato di presentare alla corte i protocolli degli interrogatori segreti del testimone menzionato. Questi protocolli sono ancora segreti, il che è un’assurdità giuridica, poiché costituiscono la base dell’accusa contro A. Paleckis.

La prossima seduta del tribunale è prevista per il 12 gennaio 2022. Se la corte non riceverà i citati protocolli segreti degli interrogatori segreti (il che è molto probabile), allora saranno pronunciate le dichiarazioni finali, e la corte si riunirà per un verdetto in gennaio o febbraio 2022.

 

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