Paura per i combattimenti che hanno coinvolto la centrale nucleare di Zaporižžja

Terzo incontro per la pace ma sembra inevitabile la battaglia per la presa della capitale

Diga centrale Zaporižžja Ucraina

Le notizie continuano a essere confuse questa notte le agenzie scrivevano che la centrale era controllata dai militari russi, poi le telecamere di sicurezza hanno inquadrato i razzi sparati contro quello che gli ucraini definiscono un edificio per la formazione e l’addestramento, quindi non direttamente uno dei sei reattori che ci sono in questa grande centrale che usa l’acqua per raffreddare il nucleo, dal bacino creato dal fiume di Dnipro. La centrale è posizionata in fondo a un bacino.

Questa mattina, le autorità di sicurezza ucraina hanno potuto verificare quanto realmente accaduto e il rischio di fughe di materiale radioattivo sembra escluso, sia l’agenzia l’atomica Ucraina sia quella americana non segnalano un aumento della radioattività. Sono state colpite soltanto infrastrutture di reti di supporto logistiche e non la parte produttiva. non dovrebbero esserci danni.
Il rischio di incidenti di questo tipo è molto alto e non abbiamo notizie in merito ai laboratori, presenti in Ucraina, in cui si ricerca e lavora con batteri e virus.

Ora la responsabilità, all’interno della centrale è ucraina, mentre i militari russi controllano una vasta area intorno alla centrale ma dentro al plesso, ci sono gli ucraini asserragliati e non sembrano volere arrendersi. Le strutture colpite sono a circa 200 metri dal sarcofago di cemento armato, dove è riparato il nucleo ed il rischio di fuoriuscita del liquido di raffreddamento è molto alto.
A Kiev anche questa notte si segnalano esplosioni al centro della città, e alla stazione ferroviaria, dove continua ad essere affollata da migliaia di persone nel tentativo di lasciare la città. E’ una situazione molto tesa, non ci sono molti treni, alcuni troppo piccoli, due vagoni e c’è tantissima gente che vuole andare via da Kiev.

Tanta solidarietà all’esercito ucraino poteva essere dirottata per aiutare l’evacuazione dei civili che ad oggi è troppo lenta ed in alcune aree impossibile se non ci saranno corridoi umanitari e al più presto.
In piazza della Libertà (maidan) è stata eretta una grande barricata ed un posto di blocco dei militari ucraini, si preparano alla resistenza casa per casa. A nord del centro storico, a circa 10 chilometri sono posizionati i carri ed altri mezzi militari russi.

In città tutti i negozi sono chiusi, aperti solo un paio di supermercati e tra i militari ed i volontari aumenta il nervosismo.

Non sembra aggiungere molta fiducia tra i cittadini l’avvio dei colloqui di pace, oggi dovrebbe esserci il terzo incontro e sembra inevitabile la battaglia per la presa della capitale.

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