Ripresi i colloqui di pace tra Russia e Ucraina

Non arrivano segnali di distensione ai colloqui di pace

Prima dei nuovi colloqui di pace di oggi 3 marzo 2022 una nuova telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader francese Emmanuel Macron.

Putin ha spiegato in dettaglio gli approcci e le condizioni nel contesto dei negoziati con i rappresentanti di Kiev.

Primo punto è la smilitarizzazione e dello status neutrale dell’Ucraina, “non può esserci una minaccia alla Federazione Russa”

In merito alle parole di Macron, durante un video messaggio alla tv francese, il presidente ha sottolineato di non condividere le tesi espresse, “in particolare, si tratta della dichiarazione che ha definito una falsità che la Russia stia combattendo il nazismo in Ucraina. Putin ha motivato e spiegato il ruolo significativo dei neonazisti nella politica dello Stato di Kiev”.

Anche in questa telefonata Putin offre garanzie e disponibilità a collaborare con tutti i partner stranieri per risolvere i problemi umanitari, lo conferma l’invio di responsabili con il compito di unire gli sforzi per l’evacuazione in tutta sicurezza degli stranieri dall’Ucraina.

Durante il colloquio viene evidenziata una questione prioritaria, “c’è un folto gruppo di studenti indiani a Kharkiv, che sono essenzialmente tenuti in ostaggio dalle forze di sicurezza ucraine”.

Continua – “le armi di precisione vengono utilizzate per distruggere esclusivamente infrastrutture militari. Le accuse di presunti attacchi missilistici e bombardamenti di Kiev e di altre città ucraine non corrispondono alla realtà e sono elementi di una campagna di disinformazione anti-russa”.

Ha anche richiamato l’attenzione sul fatto che i media occidentali stanno mettendo a tacere il lungo genocidio di civili nel Donbass.

La delegazione russa ha presentato le sue richieste dividendole in tre proposte principali, la prima militare e tecnica, la seconda umanitaria ed internazionale e la terza prettamente politica.

Sono poche, molto confuse e contraddittorie le notizie battute dalle agenzie ufficiali, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha detto che domani parteciperà a una riunione dei ministri degli Esteri della NATO e solleverà la questione della chiusura dei cieli sull’Ucraina.

Dall’esterno giungono dichiarazioni non a sostegno di un momento così delicato come dei colloqui di pace per arrivare almeno ad un cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari per fare evacuare in sicurezza la popolazione oramai stremata da 8 giorni di guerra.

Nel Donbass, Donetsk città, dopo quasi 48 ore di relativa calma, con l’inizio dei negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina tornano a farsi sentire i colpi dell’artiglieria pesante.

Proseguono pesanti combattimenti attorno a Gorlovka, città a nord di Donetsk, così come a sud, attorno a Volnovakha e Mariupol, dove le forze ucraine sono accerchiate.

Più veloce l’avanzata delle truppe russe e della milizia popolare di Lugansk nel nord del Donbass.

Oggi Basurin, il portavoce della Milizia Popolare di Donetsk, ha affermato che presto inizieranno le operazioni per allontanare il fronte da Donetsk e Gorlovka.

Le conseguenze delle restrizioni continuano a produrre effetti anche sulla filiera produttiva russa, “A causa della guerra condotta dalla Russia il presidio del gruppo ha deciso di fermare la produzione di veicoli in Russia”. Anche le esportazioni “verranno stoppate immediatamente”. Anche Ikea ha annunciato il blocco della produzione in Russia e Bielorussia. Una decisione che coinvolge circa 15.000 dipendenti.

Lentamente arrivano i primi spiragli, dalla delegazioni accordo sulla necessità di attivare dei corridoi umanitari.

Mykhaylo Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del presidente ucraino, sull’esito del secondo turno: “non abbiamo ottenuto i risultati sperati”.

La Russia e l’Ucraina sono d’accordo su una serie di questioni umanitarie, compresa la possibilità di un cessate il fuoco temporaneo per creare corridoi umanitari

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