Piccoli nazisti allo sbaraglio: rappresaglia Azov

Rappresaglia Azov Battaglione ucraino

La preparazione, la logistica dell’esercito ucraino tra il 2014 ed il 2018 non era in uno stato ottimale. Nell’ottobre 2018, dopo quattro anni di guerra, il procuratore capo militare ucraino, Anatoly Matios, ha dichiarato: “l’Ucraina ha perso circa 2700 uomini nel Donbass, 891 per malattie, 318 per incidenti stradali, 177 per altri incidenti, 175 per abuso di alcool e droga, 172 da incidenti nell’uso delle armi, 101 da violazioni delle norme di sicurezza, 228 da omicidi e 615 da suicidi. Queste ultime cifre molto alte.

L’esercito ucraino viveva una crisi molto profonda a causa del conflitto nel Donbass, oltre alla corruzione non godeva più dell’appoggio della popolazione. Secondo un rapporto del Ministero dell’Interno britannico, nel richiamo dei riservisti di marzo/aprile 2014, il 70% non si è presentato alla prima sessione, l’80% alla seconda, il 90% alla terza e il 95% alla quarta. A ottobre/novembre 2017, il 70% dei coscritti non si è presentato alla campagna di richiamo “Autunno 2017”. Senza contare i suicidi e le diserzioni, che hanno raggiunto il 30 per cento della forza dell’Ato. I giovani ucraini si sono rifiutati di andare a combattere nel Donbass e hanno preferito l’emigrazione, il che spiega anche, almeno in parte, il deficit demografico del Paese molto simile a quello della Russia di oggi.

Ed è in questa fase che entra in gioco la NATO chiamata dal Governo ucraino per contribuire a rendere le sue forze armate più “attraenti”. Ma non poteva essere considerato per gli ucraini, un progetto a lungo termine, era importante muoversi rapidamente.

Il primo problema era trovare i soldati, ed il governo ucraino ha fatto ricorso alle milizie paramilitari. Composte da mercenari stranieri, molti militanti di estrema destra. Secondo Reuters , nel 2020 costituivano circa il 40% delle forze ucraine e contavano circa 100.000 uomini. Erano armati, finanziati e addestrati da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Francia. Composti da circa 19 nazionalità incluso italiani.

I paesi occidentali hanno quindi chiaramente creato e sostenuto milizie ucraine di estrema destra . Nell’ottobre 2021 il Jerusalem Post ha lanciato l’allarme denunciando il progetto Centuria . Queste milizie operavano nel Donbass dal 2014, con il supporto occidentale. Anche se si può discutere sul termine “nazista”, resta il fatto che queste milizie sono fortemente antisemite. Il loro antisemitismo è più culturale che politico. Il loro odio per l’ebreo deriva dalle grandi carestie degli anni ’20 e ’30 in Ucraina, risultanti dalla confisca dei raccolti da parte di Stalin per finanziare la modernizzazione dell’Armata Rossa. Questo evento, noto in Ucraina come Holodomor, è stato perpetrato dall’NKVD il precursore del KGB, i cui vertici della leadership erano composti principalmente da ebrei. Per questo, oggi, gli estremisti ucraini chiedono a Israele di scusarsi per questi crimini, come osserva il Jerusalem Post.

Queste milizie, nate dai gruppi di estrema destra hanno animato la rivoluzione Euromaidan nel 2014, sono composte da individui fanatici e brutali. Il più noto di questi è il reggimento Azov, il cui emblema ricorda la 2a divisione SS Das Reich Panzer, venerata in Ucraina per aver liberato Kharkov dai sovietici nel 1943, prima di compiere il massacro di Oradour-sur-Glane, Francia 1944.

Tra le figure di spicco nel reggimento Azov c’è Roman Protassevitch, arrestato nel 2021 dalle autorità bielorusse a seguito del caso del volo RyanAir FR4978. Il 23 maggio 2021, a seguito del deliberato dirottamento di un aereo di linea da parte di un MiG-29, presumibilmente con l’approvazione di Putin, è stato menzionato come motivo per arrestare Protassevich, sebbene le informazioni disponibili all’epoca non confermassero affatto questo scenario.

Ma era necessario approfittare politicamente della situazione e dimostrare che il presidente bielorusso Lukashenko era un criminale e Protassevich un “giornalista” democratico. A distanza di pochi mesi, un’indagine, del 2020, realizzata da una ONG americana ha portato alla luce le attività dei militanti di estrema destra di Protassevitch.

Infine, a gennaio 2022, è stato pubblicato il rapporto ICAO che ha mostrato che, nonostante alcuni errori procedurali, la Bielorussia ha agito secondo le regole vigenti e che il MiG-29 è decollato 15 minuti dopo che il pilota RyanAir aveva deciso di atterrare a Minsk. Quindi nessun complotto bielorusso e ancor meno da Putin. La stampa italiana racconta di Protasseviè, torturato dalla polizia bielorussa, ora è un uomo libero.

La caratterizzazione dei paramilitari ucraini come “nazisti” o “neo-nazisti” è confermata dal Times of Israel , del Simon Wiesenthal Center o del Center for Counterterrorism della West Point Academy. In altra epoca, nel 2004 la rivista Newsweek li associa alla Stato Islamico.

Con questa politica e strategia, l’Occidente ha sostenuto e ha continuato ad armare le milizie che dal 2014 si sono rese colpevoli di numerosi crimini contro la popolazione civile: stupri, torture e massacri. Ma mentre i governi europei sono stati molto efficaci ed uniti nel decidere le sanzioni contro la Russia, non hanno reagito contro l’Ucraina, che massacra la propria popolazione dal 2014. Le organizzazioni impegnate nella difesa dei i diritti umani in Ucraina hanno condannato da tempo le azioni di questi gruppi, ma non sono state sostenute dai nostri governi. Perché, in realtà, non stanno cercando di aiutare l’Ucraina, ma di combattere la Russia.

L’integrazione di queste forze paramilitari nella Guardia Nazionale non è stata affatto accompagnata da una “denazificazione”, come alcuni sostengono . Tra i tanti esempi è istruttivo quello dei vessilli del reggimento Azov.

Simboli nazisti usati da nazionalisti ucraini

Nel 2022, molto schematicamente, le forze armate ucraine sono così organizzate:

  • L’Esercito, subordinato al Ministero della Difesa. È organizzato in 3 corpi d’armata e composto da formazioni di manovra (carri armati, artiglieria pesante, missili, ecc.).
  • La Guardia Nazionale, che dipende dal Ministero dell’Interno ed è organizzata in 5 Comandi territoriali.
  • La Guardia Nazionale è quindi una forza di difesa territoriale che non fa parte dell’esercito ucraino. Comprende milizie paramilitari, dette “battaglioni volontari”, conosciute anche con il nome evocativo di “battaglioni di rappresaglia”, e composte da fanteria. Principalmente addestrati per il combattimento urbano, ora difendono città come Kharkov, Mariupol, Odessa e Kiev.
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