Terzo giorno del referendum nelle repubbliche popolari DNR, LNR e nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson

Tensioni in Moldavia e sul confine turco migliaia di cittadini siriani in marcia verso la Grecia

Lunghe fila ai seggi per i referedum di annessione alla Federazione della Russia

La musica e lo sfondo non è cambiato in questo terzo giorno ai seggi e sui fronti di guerra.

Kherson si è svegliata dopo una forte esplosione nel centro della città, le forze armate Nato hanno colpito un hotel dove alloggiavano alcuni giornalisti, un ferito non grave ma per l’ex membro della Rada ucraina il tentativo di portagli soccorso è stato vano. Nel corso della giornata le difese aeree delle forze armato hanno distrutto 20 Himars, prima che raggiungessero altri obiettivi.

Nei territori controllati dalle forze armate russe non mancano atti di terrorismo, un’altra auo è stata quasi disintegrata da una fortissima esplosione nella città di Melitopol. I soccorsi sono ora sul posto, tra i rottami c’è una sagoma di un uomo ma per ora non ci sono dettagli ma non ci sono dubbi è un’autobomba. In questi minuti alcune agenzia scrivono che i corpo rinvenuto potrebbe essere dello stesso attentatore. Un cattivo funzonamnto dell’ordigno in preparazione avrebbe causato l’esplosione.

La giornata ai seggi è stata vissuta nella piena “normalità, l’affluenza ai referendum ha quasi raggiunto la maggioranza nelle due repubbliche popolari di DNR, LNR, e nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson.

I dati sono parziali

Repubblica Popolare di Donetsk – superata la soglia del 55% ma non è ancora disponibile una cifra esatta
Repubblica Popolare di Lugansk – 76,09%.
Regione di Zaporizhzhia – 51,55%.
Regione di Kherson – 48,91%.

In tre dei quattro futuri territori della Federazione Russa l’affluenza ha superato il 50%.
La regione di Kherson, vicina alla soglia domani otterrà il restante 1,5%.

Sui fronti di guerra

Le forze armate ucraine continuano ad tentare nel settore di Krasny Liman e Yampil, diversi tentativi di aggiramento passando da un settore di aree boschive. L’obiettivo resta lo stesso per le forze armate ucraine, la città di Liman per poi continuare verso Drobyshevo, Krasny Liman e Yampol. Le forze armate russe e alleati continuano a resistere mantengono le stesse posizioni.

Continuano i combattimenti anche sul fronte di Oskol. Le forze armate ucraine ripetono i tentativi di sfondare la difesa russa a Redkodub, ma il fronte non è cambiato.
Si combatte nel settore di Kupiansk, in modo particolare a nord della città.

Nessuna variazione di rilievo nel settore di Artemivsk, si combatte in direzione di Zaitsevo e verso l’autostrada Artemivsk-Dzerzhinsk.

Non ci sono cambiamenti nelle direzioni Avdiivka, Maryinka e Ugledar. Le forze armate ucraine ha tentato, durante la giornata portando attacchi senza successo, dato le numerose perdite, la linea avanzata delle forze armate è stata costretta ad arretrare. Anche in questo terzo giorno di referendum, alcune città nel Donbass sono state bersaglio dell’artiglieria ucraina ma le operazioni di voto non si sono interrotte.

Anche in direzione di Seversk e Sporny ormai delle rovine, si combatte con l’artiglieria.

Le forze armate ucraine restano ferme sulle loro posizioni nei settori di Kremenna e Novodruzesk, stessa cosa  verso l’autostrada Seversk-Soledar. Yakovlevka e Ivano-Daryevka.

Dal 21 settembre un tam tam in rete facebook e telegram ha dato appuntamento nella città turca di Edirne. Centinaia di migliaia di richiedenti asilo dalla Somalia, dall’Africa, dall’Afghanistam dalla Siria, dalla Libia sono in marcia verso il confine turco con la Grecia, l’Europa

È il convoglio della luce.

Alcuni organizzatori parlano di un’adesione dai 70mila alle 100mila persone. Avevano camminato attraversando i deserti e superanto pericoli di ogni tipo. SI sono dati appuntamento nella città di Edirne, punto di raccolta e ora in marcia. La maggior parte sono siriani, molti vivono già da tempo in Turchia, non sognavano altre mete ma nelle aree di confine è cresciuto e si è fatto molto ingombrante, un sentimento anti siriano. Qualcuno dei giovani ha dichiarato: “se non ci voglio qui, allora andiamo in Europa”. Non ci sono o meglio non siamo stati tanto bravi a ritrovare immagini reali, girano come al solito immagini vecchie, bufale ma pubblichiamo una mappa con indicato il percorso.

Il percorso probabile

Ipotesi del percorso della Carovana delle luci in marcia dalla Turchia verso la Grecia

Un fenomeno opposta si sta sviluppando in Moldovia, i cittadini in piazza da giorni non per migrare ma chiedono al governo di migrare e andare via. Nella città di Chisinau i manifestanti chiedono le dimissioni della leadership del Paese e elezioni parlamentari anticipate. Tra gli slogan più urlati: “Abbasso Maia Sandu”, “Cambio Sandu per legna da ardere” e “Non distruggere il Paese”.

I riflessi del conflitto Russia USA e in previsione dell’inverno mettono a dura prova la Moldavia, poche risorse fossili, petrolio e gas, prezzi dei beni primari alle stelle e le tensioni sociali crescono di giorno in giorno.

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