È molto difficile avere delle conferme dettagliate ma questo non è il vero punto politico, la questione è la dignità negata ad un popolo attaccato militarmente e costretto a sopravvivere di aiuti umanitari.
L’emergenza umanitaria nel Tigrai ha raggiunti livelli indescrivibili, i numeri non aiutano molto a comprendere la reale situazione che peggiora di giorno in giorno, un esempio sono gli ospedali costretti a chiudere per la mancanza di medical device e di ogni altro strumento per la medicina di base.
La Tigrai TV ha confermato la chiusura dell’ospedale Ayder Referral Hospital a Mekellé, in Tigray. L’ospedale può solo gestire alcuni casi di emergenza. Perchè un ospedale chiude? Semplice, il blocco ha causato una mancanza di carburante utile per superare il blackout elettrico causato dall’occupante militare.
L’agenzia Reuters riferisce e conferma la continuità del blocco del blocco degli aiuti umanitari. Chi dice la verità su quanto realmente accade nel Tigrai?
Sempre dal servizio della Tigrai TV, un medico intervistato così dichiara: “l’attività principale che svolgiamo è quella di firmare i certificati di morte”.
L’occupante, non perde l’occasione ha scelto la politica di addossare tutta la responsabilità dell’emergenza accusando il TPLF, il partito Tigray People’s Liberation Front. L’accusa palesemente falsa è quella di aver saccheggiato attrezzature e medicinali in molti degli ospedali e nei centri sanitari.
Il governo Etiope attraverso i suoi portavoce sta conducendo una martellante campagna denigratoria nei confronti del partito TPLF ignorando completamente che circa 85% degli ospedali e delle cliniche del Tigray non funzionano.
L’ennesima beffa costruita sulla base di promesse è il cessate il fuoco dichiarato dal governo etiope per consentire l’arrivo degli aiuti umanitari ma l’Ufficio Affari esteri del Governo del Tigray ha confermato che, in due settimane, solo 26 camion di forniture sono giunti nell’area.
Secondo l
‘Agenzia Dire, con una lettera a firma del capo del partito, Debretsion Gebremichael, il Fronte del Tigray è disponibile ad avviare dei negoziati con l’obiettivo di facilitare l’arrivo degli aiuti umanitari. Nella lettera, il governo del Kenya viene indicato come mediatore
La lettera non pone particolari condizioni ma è molto critica nei confronti dei leader dell’Unione Africana.
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