Nel Donbass da alcune settimane, l’artiglieria ucraina bombarda strutture civili, scuole, ospedali, alcuni missili americani HIMARS hanno centrato la caserma di Yelenovka nella DNR, oltre 72 morti e 150 feriti.
La notizia è stata diffusa dal corrispondente di RT. “Da molte ore si lavora alla rimozione delle macerie nel luogo del bombardamento. Il lancio dei missili è avvenuto questa notte, l’esercito ucraino ha sparato proiettili HIMARS in una caserma con 600 prigionieri.
Non è comprensibile quanto accaduto, questa caserma come molti altri edifici sono luoghi conosciuti alle forze armate ucraine e averlo bombardato non ha alcun senso.
Il Primo Vice Ministro dell’Informazione della DNR Daniil Bezsonov, durante una breve conferenza stampa ha dichiarato: “il bombardamento è stato effettuato con proiettili HIMARS” il numero dei morti e dei feriti cresce durante la rimozione delle macerie.
Queste sono le conseguenze di un attacco ucraino con proiettili HIMARS, un errore? oppure un attacco voluto per colpire i priogionieri ucraini?
Dal ministero della Difesa della Federazione della Russia, l’attacco viene definito come una provocazione con l’obiettivo di intimidire i militari ucraini, un messaggio rivolto a tutti i soldati ucraini che intendono arrendersi.
Abituarsi alla guerra non è una cosa facile ma la vita deve andare avanti e questo vale anche per l’Ucraina. Automobili, camper, furgoni, rimorchi, pullman in fila per passare il confine: ma al contrario delle immagini dei profughi di guerra costretti a trovare altre terre sicure, molte altre persone si muovono verso i territori controllati dalla Russia. Ogni giorno attraversano l’unico valico di frontiera di Zaporizhia, sono nuclei familiari o singoli cittadini che ritornano alle proprie case ma anche in cerca del lavoro sempre più problematico da trovare in Ucraina.
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