“Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni. Rivolgiamo lo sguardo a tanti civili massacrati come “danni collaterali”. Domandiamo alle vittime. Prestiamo attenzione ai profughi, a quanti hanno subito le radiazioni atomiche o gli attacchi chimici, alle donne che hanno perso i figli, ai bambini mutilati o privati della loro infanzia. Consideriamo la verità di queste vittime della violenza, guardiamo la realtà coi loro occhi e ascoltiamo i loro racconti col cuore aperto. Così potremo riconoscere l’abisso del male nel cuore della guerra e non ci turberà il fatto che ci trattino come ingenui perché abbiamo scelto la pace” Cit. Papa Francesco – Fratelli Tutti – n° 261
Appello all’azione per porre fine alle estreme sofferenze della popolazione del Tigray causate dalla guerra genocida in corso e dall’assedio di 700 giorni!
Saluti di pace a tutti voi!
L’estrema brutalità è la caratteristica della devastante guerra genocida in corso in Tigray, e nessuno può immaginare la portata del dolore sopportato dall’intera popolazione sotto assedio e da molto tempo, il blocco totale di tutti i servizi di base. L’assedio, la sofferenza, gli attacchi a tutto campo attualmente ripresi con droni e aerei da guerra, la massiccia pioggia indiscriminata di bombardamenti di artiglieria sui civili, in luoghi affollati, centri urbani, semi-urbani, mercati, strutture sanitarie e scolastiche, ecc, stanno distruggendo vite civili innocenti che hanno perso tutti i mezzi per resistere a questo mostro del terrorismo. I continui e brutali bombardamenti aerei su città e villaggi, in tutti i distretti della vicina zona di confine settentrionale e orientale del Tigray, stanno uccidendo vite e distruggendo proprietà incalcolabili; per citarne solo alcune: Mekelle, Wukro, i distretti di Adyabo, Sheraro, Shire, Rama, Adi Daero, Dedebit, Adigrat, Gulomekada, Irob come Dawhan e Alitena – dove è stato bombardato anche il centro sanitario della nostra Chiesa cattolica gestito dalle Figlie della Carità -. È molto doloroso e scioccante assistere ad atti e crimini orribili, alla pioggia indiscriminata di bombardamenti di artiglieria sui civili e all’impossibilità di ricevere assistenza per curarli. Di conseguenza, tutte le operazioni umanitarie salvavita sono quasi completamente bloccate in tutto il Tigray. I farmaci essenziali per i pazienti cronici non sono più disponibili (insulina, compresse per l’ipertensione, vaccinazioni per i bambini appena nati). Inoltre, è estremamente difficile muoversi nelle aree rurali del Tigray per vedere cosa sta accadendo, perché non c’è carburante e la condizione umanitaria si preannuncia molto grave e richiede un intervento immediato e con ogni mezzo possibile per aiutare la popolazione in questa situazione disperata. Le donne sopravvissute a stupri brutali non possono ricevere cure post-stupro a causa dell’assedio e del blocco totale. Oltre a vivere in questo assedio e blocco pianificato dallo Stato, è una realtà straziante e un crimine impressionante che ci vede costretti a vivere con oltre un milione e mezzo di bambini in età scolare privati del loro diritto all’istruzione da tre anni.
In questa situazione critica crediamo che le istituzioni civili collettive locali e internazionali e gli uomini che amano la pace debbano esercitare il loro dovere morale, essere una voce per i senza voce e applicare i trattati internazionali per salvare, dalla scomparsa, più di 7 milioni di vite.
Pertanto, la Chiesa cattolica del Tigray esorta tutte le reti cattoliche e i nostri partner, i leader religiosi nazionali e internazionali, le rispettive agenzie ONU, le organizzazioni, i governi democratici, la comunità internazionale amante della pace, a condannare questi brutali atti di genocidio e a raggiungerci con tutti i mezzi che avete a disposizione per alleviare le continue e inspiegabili sofferenze umane della nostra popolazione, impegnando così le vostre azioni: – essere consapevoli che questa è la più grande guerra in corso sul nostro pianeta in questo momento, che sta divorando il maggior numero di vite umane; fermare i bombardamenti indiscriminati e i bombardamenti di civili innocenti; consentire urgentemente un accesso umanitario senza ostacoli a tutti i territori del Tigray; ripristinare tutti i servizi di base; essere una voce per i milioni di vittime senza voce di questa orribile situazione; fermare la devastante guerra genocida in corso nel Tigray e porre fine all’assedio; dichiarare il cessate il fuoco e il dialogo politico per garantire una pace duratura. Sono immensamente grato a tutti i movimenti della diaspora del Tegaru e ai loro amici per i loro incessanti sforzi per porre fine della guerra genocida e delle sofferenze in corso in Tigray. Rimango anche molto grato ai nostri partner locali e internazionali che ci sostengono e a tutti coloro che stanno lavorando per porre fine a questa angosciante crisi umanitaria ed esistenziale in Tigray e in tutto il Paese. A tutte le élite politiche, agli attivisti e ai media che si stanno rendendo conto della gravità della situazione e stanno lavorando per ispirazioni e impegni positivi, riconosciamo le vostre nobili azioni, vi esortiamo a continuare a fare di più e preghiamo che le vostre opere coraggiose portino frutto. “Mentre la saggezza che scende dall’alto è essenzialmente qualcosa di puro; è anche pacifica, …… si mostra facendo il bene; né c’è traccia di parzialità o ipocrisia in essa.
La pace mostrata dagli operatori di pace porta un raccolto di giustizia”. L’Eparchia cattolica di Adigrat, che sta vivendo questa dolorosissima situazione di genocidio in Tigray, come di consueto riconferma il suo impegno ad essere solidale con tutte le persone che stanno vivendo una sofferenza inspiegabile in Tigray e in tutto il Paese.
Che possiate essere sempre benedetti dall’Amore e dalla Pace di Dio
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