di Carlo Martin
La perdita di memoria in Italia dovrebbe essere inserita nell’elenco delle malattie professionali come patologia non retribuita, visto che questo problema divampa soprattutto quando emergono scandali di tangenti, corruzione e soldi dati a destra e sinistra come se piovesse.
“Non so niente, non ricordo” avrebbe esordito Emma Bonino alle domande di una giornalista del Corriere della Sera riguardo allo scandalo delle tangenti del Qatar al Parlamento europeo in cui figura implicata anche la Ong «No Peace Without Justice» (“Non c’è pace senza giustizia”), fondata dalla leader dei radicali. Il suo fedelissimo segretario generale della Ong Niccolò Figà -Talamanca, è implicato direttamente in questa inchiesta ed è in stato di fermo perché la «No Peace Without Justice» è finita nell’inchiesta sul presunto tentativo da parte del Qatar di corrompere alcune autorità europee.
L’associazione “Non c’è pace senza giustizia” è una presenza fissa su Radio Radicale. Sulla home page dell’associazione campeggia una foto di Emma Bonino e un suo messaggio di benvenuto. Non è improprio quindi definire organizzazione umanitaria la Ong della Bonino. Eppure pochissimi la tirano in ballo, almeno per avere una dichiarazione ufficiale. Nello stesso edificio dove ha sede la Ong a Bruxelles in Rue Ducale, dimorano anche i Radicali Italiani, Più Europa, l’Associazione Luca Coscioni, l’Euro-Syrian Democratic Forum, Al Wefaq (un partito di opposizione del Bahrein) e altre realtà. Più, la ong “Fight Impunity” di Antonio Panzeri (che coincidenza!) anch’ esso implicato e da cui partono le indagini che hanno travolto almeno 60 europarlamentari. Un legame quello tra la Bonino e Panzeri, che seppure in apparenza meramente burocratico e formale, esiste al di là di smentite dei personaggi coinvolti. Infatti, il nome dell’esponente dei radicali figura nel board del consiglio dei membri onorari della Ong Fight Impunity, fondata dallo stesso Panzeri nel settembre 2019. E basandosi sempre sul sito ufficiale di Fight Impunity, il nome della Bonino compare insieme a quello di Federica Mogherini (Ex alta rappresentante dell’ Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Del partito politico PDI), per esempio, ma anche di Dimitris Avramopoulos (Ex Ministro degli affari esteri della Grecia. Del partito politico greco New Democracy), già commissario europeo agli Affari Interni. Risultano membri onorari anche l’ex primo ministro francese Bernard Cazeneuve e Denis Mukwege, ginecologo congolese premio Nobel per la Pace nel 2018.
Emma Bonino è stata, anche, responsabile della gestione del programma di aiuti di emergenza dell’Unione europea (ECHO: European Community Humanitarian Office), che disponeva di un budget medio di OLTRE 800 MILIONI DI EURO ALL’ANNO di cui quasi un terzo è stato canalizzato attraverso le agenzie delle Nazioni Unite.
In quanto tale, ha stretto legami profondi con tutti gli altri attori in campo umanitario, tra cui l’Alto Commissario Ogata e il suo vice, il compianto Sergio Vieira de Mello, che hanno portato al “Vertice umanitario” di Madrid che ha organizzato nel dicembre 1995.
Il 12 dicembre 2022 la Bonino si dimette dal Board della ong Fight Impunity:
“Anni fa, ho accettato la proposta di divenire membro dell’Advisory board di Fight Impunity per la qualità delle altre personalità che vi facevano parte e per le finalità dell’associazione che andavano nella stessa direzione della mia battaglia per l’affermazione della giustizia penale internazionale.” Lo afferma Emma Bonino, leader di +Europa, in una nota stampa nella quale aggiunge “non essendosi peraltro l’Advisory board mai riunito, di fronte alla situazione che abbiamo tutti appreso dalle notizie stampa, ritengo anch’io doveroso dimettermi da tale carica con effetto immediato”. Ma nell’inchiesta figura anche la Ong No Peace Without Justice. Da quella la Bonino non si dimette? Attualmente risulta ancora come Founder and patron.
Notizia del 21 dicembre scorso è che la Commissione europea ha sospeso l’erogazione dei fondi europei che erano stati aggiudicati da No Peace Without Justice, la Ong fondata da Emma Bonino e che è finita nell’inchiesta sul Qatargate insieme a Fight Impunity di Antonio Panzeri. “Stiamo verificando nel dettaglio quanti fondi siano stati destinati alla ong, che nel passato aveva dei contratti con la Commissione e che pare li abbia soddisfatti” ha spiegato il portavoce dell’esecutivo comunitario, Eric Mamer, nell’annunciare la sospensione dei finanziamenti. Bruxelles ha specificato di non aver invece mai erogato fondi o avuto contratti con Fight Impunity.
La storia non si ferma qua, ovviamente c’è tutto il collegamento al Qatar gate che ogni tanto nei telegiornali dei media main stream ricompare puntuale a ricordarti quanto schifo fanno le istituzioni europee (un po’ anche quelle nazionali)
Un articolo recente del 23 gennaio su Panzeri (considerato la presunta mente dietro lo scandalo del Qatar), l’uomo che è sconosciuto alla Bonino (ma gli è molto vicino), è che ha siglato un accordo con la giustizia belga per parlare in questi giorni: deve dire tutta la verità alle autorità e non nascondere nulla. In cambio avrebbe ottenuto una condanna più morbida. Le istituzioni Ue sono in allerta, temendo che dopo l’audizione di Panzeri possano venire alla luce altri nomi.
Io credo che i nostri posteri in un futuro forse neanche troppo lontano quando leggeranno questi articoli, o anche altri, che rimarranno su degli hard disk o in qualche server sperduto nel mondo o come eredità di famiglia o ritroveranno dei pezzi di carta stampati e fortunatamente sopravvissuti alle intemperie o alla polvere, si chiederanno in che razza di mondo vivevamo. O comunque che razza di mondo abbiamo accettato passivamente! Fermo restando se il mondo cambierà come nella mia idea più ottimistica che voglio, devo avere per contribuire al futuro di mia figlia e anche a quello dell’umanità.
Non vi è ormai un giorno in cui affiorino scandali, corruzioni, truffe e situazioni inaccettabili. Questo non mi stupisce più di tanto, ciò che mi fa pensare è la totale indifferenza o, meglio, la completa ipnosi collettiva in cui versa l’umanità. Non si tratta solo di Italia, anche se la vedo come la nazione peggiore sotto questo punto di vista e per il coinvolgimento nelle faccende (sporche soprattutto) nazionali e internazionali: la gente nei confronti di una Bonino che si fa fotografare nel passato con il bambino di colore e poi la stessa Bonino la vedi abbracciata a Soros dovrebbe instillare dubbi, perplessità e domande. Invece si continua in una modalità anestetizzata, passiva. Non c’è il benché minimo indignarsi, arrabbiarsi, restare colpiti dalle entità dei fatti commentati o da certe dichiarazioni imbarazzanti. Nulla di nulla.
Se penso all’umanità la immagino come un grande fiume che incede lentamente e senza una meta, non più in grado di immaginare futuro, ma tutto riverso su una vuota ricerca della soddisfazione personale. Gli ultimi due anni lo hanno dimostrato in maniera al di là di ogni possibile dubbio. La totale accettazione acritica di qualsiasi forma di angheria, la rinuncia passiva di ogni diritto. Tutto questo per una “presunta” sicurezza…
Questo è un chiaro segno della Decadenza che pervade questo mondo attuale; eccetto pochi irriducibili.
Non tutto è perduto, ma quei pochi che resistono… resista
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