di Loreto Giovannone
Il capitalismo occidentale che ha inventato il brend “green” delle auto elettriche sta crollando miseramente di fronte all’impossibilità di rapinare litio nel Donbass; anche se il Donbass non ha che una percentuale minima del potenziale mondiale di litio è comunque il solito sassolino che farà saltare l’ingranaggio.
Perché non si dice che i cosiddetti «esportatori di democrazia» siano degli usurpatori, rapaci e feroci capitalisti che depredano le materie prime negli altri paesi del mondo? E che utilizzano la tecnica deuteronomica dell’invasione armata, dello sterminio, della distruzione e successiva annessione?
In Donbass non c’è solo litio, ma iniziamo dall’aggressione in Ucraina della NATO nel 2014 e dalle conseguenze in morti.
Sull’argomento il 21/02/2022 Laura Aprati sul sito di Rainews.it, scriveva: «[…] e dall’attenzione sul Donbass il conflitto del 2014 e Donetsk e Luhans’k le due “repubbliche” filorusse in territorio ucraino: Un conflitto mai veramente cessato, che ha già causato almeno 14mila morti.»[i]
Chi ha «dell’attenzione sul Donbass» fino a scatenare un conflitto nel 2014 che ha causato almeno 14mila morti? Non sono stati gli americani e inglesi sotto copertura NATO?
Continua Aprati, nel suo articolo: «Donbass, dove oltre 770mila ucraini hanno il passaporto russo, su una popolazione di circa 5 milioni di abitanti», quindi una minoranza pari ad un settimo sono i russi in Donbass? E come possono i nazisti ucraini messi al governo dalla NATO bombardare un territorio limitrofo se era un loro territorio?
I network delle comunicazioni evitano di parlare di ciò che è visibile e davanti agli occhi di tutti: La guerra USA-NATO contro la Russia è un malcelato tentativo di accaparramento delle materie prime del Donbass e dell’Ucraina?
Il sito del governo Ucraino https://ukraineinvest.gov.ua lo spiega chiaro e senza equivoci nella pagina che ha il motto liberista “I tuoi investimenti contano”. Il rapace, predatorio sfruttamento dei territori ricchi di risorse naturali attuato dai paesi “occidentali” con bombe, droni, carri armati NATO è un tabù, eppure è lo scopo primario del conflitto militare in corso, ma non viene detto né da esperti né da commentatori politici?
La Russia non è l’Iraq, non basterà la solita aggressione di servizi segreti militari di USA e Inghilterra..
Un punto fondamentale è che i territori dell’Ucraina e i vicini Donbass e Luhans’k sono russi e storicamente sotto l’Impero delle Russie sin da Caterina II e tali ritorneranno. Nel 2022 il Presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto che il «Donbass è parte integrante della storia e della cultura russa», una semplice, disarmante verità. Nelle parole di Putin c’era l’inequivocabile segnale che la Russia di oggi non si farà sottrarre le materie prime dai fanatici del deuteronomio ipocritamente vestiti da «esportatori di democrazia» a forza di bombe, devastazione e morte.
Pubblicato nel sito del governo Ucraino: «L’Ucraina ha risorse minerarie estremamente ricche e complementari in alte concentrazioni e vicine l’una all’altra. Il paese ha abbondanti riserve di carbone, minerale di ferro, gas naturale, manganese, sale, petrolio, grafite, zolfo, caolino, titanio, nichel, magnesio, legname e mercurio.» L’Ucraina è tra i maggiori produttori dei seguenti minerali[ii]:
Minerali non metallici
6° posto nel mondo nell’estrazione dei caolini: 2,4 milioni di tonnellate e il 5,9% della produzione globale (dopo Cina, USA, Germania, India e Repubblica Ceca)
10° posto al mondo nell’estrazione di silicati di zirconio: 26mila tonnellate e l’1,9% della produzione globale (dopo Australia, RSA, Cina, Mozambico, Senegal, USA, Kenia, India e Indonesia)
8° posto al mondo nell’estrazione della grafite: 13mila tonnellate e l’1,3% della produzione globale (dopo Cina, Brasile, Corea del Nord, India, Russia, Canada e Madagascar)
Combustibili minerali
13° posto nel mondo nell’estrazione del carbone delle centrali elettriche: 18,9 milioni di tonnellate e lo 0,4% della produzione globale (dopo Cina, India, USA, Indonesia, Australia, RSA, Russia, Colombia, Kazakistan, Polonia, Vietnam e Canada)
12° posto nel mondo nell’estrazione del carbone da coke: 5,2 milioni di tonnellate e lo 0,5% della produzione mondiale (dopo Cina, Australia, Russia, USA, India, Canada, Mongolia, Kazakistan, Polonia, Mozambico e Colombia)
10° posto al mondo nell’estrazione dell’uranio: 1 tonnellata e 1,4% della produzione mondiale (dopo Kazakistan, Canada, Australia, Namibia, Niger, Uzbekistan, Russia, Cina e USA)
Continua il sito del ministero dell’Ucraina: «Negli ultimi anni, il governo ha notevolmente migliorato e liberalizzato il sistema di concessione dei permessi per l’estrazione di minerali.» Dopo il 1991 circa 230 investitori canadesi e americani si erano presentati all’assalto delle materie prime consociandosi in una camera di commercio canadese. «Inoltre, il Servizio statale di geologia e sottosuolo dell’Ucraina ha presentato un atlante degli investimenti per la gestione del sottosuolo, che comprende oltre 140 campi da impostare per le aste elettroniche nel prossimo futuro.»
Giornali e divulgatori riescono a malapena ad individuare il Donbass, nell’articolo citato sopra di Aprati, come: «La ricca regione carbonifera nel sud-est del Paese, dove vive una consistente comunità russofona» oscurando totalmente che quelle che oggi sono le repubbliche Donetsk e Luhans’k erano parte integrante dell’URSS.
Popolazioni di diverse etnie da secoli insediate nei vasti territori russi ad est dell’Ucraina, vengono liquidate sommariamente con l’appellativo «russofoni» dimenticando la variegata composizione etnica di tutti i territori russi e il loro diritti naturali e storici sulla loro terra suolo e sottosuolo.
Tornando all’argomento minerali, quali sono le risorse presenti in Donbass che fanno gola agli americani e agli inglesi e dove si trovano?
– Carbone: le principali riserve di carbone ucraine si trovano nel bacino del Donbass e nel bacino di Lviv-Volyn;
– Gas naturale e petrolio: l’Ucraina ha 1,1 trilioni di metri cubi di riserve di gas naturale e 135 milioni di tonnellate di petrolio. Entrambe le risorse si trovano, per la maggior parte, nel Dnieper-Donetsk;
– Ferro: L’Ucraina possiede 27 miliardi di tonnellate di riserve di minerale di ferro, il 10% delle riserve mondiali. Degli 88 giacimenti in tutto il paese, la maggior parte sono a Kremenchuk, Kerch, Mariupol, Belozersky e Kryvyi Rih;
– Manganese: l’Ucraina ha le più grande riserva d’Europa (550.000 tonnellate nel 2020), soprattutto, nel bacino di Nikopol e a Veliko-Tokmakskoye;
– Titanio e uranio: prima in Europa sia come riserve di titanio che come depositi di uranio;
– Grafite: 20% delle risorse mondiali.
Un discorso a parte meriterebbero le REE (rare earth elements). Si tratta di minerali rari, fondamentali per l’industria tecnologica. Al momento, la Cina ne possiede quasi il 90%, ma l’Ucraina, stando alle riviste di settore, ha depositi immensi, molti dei quali non ancora sfruttati.
«Le risorse del sottosuolo dell’Ucraina includono una concentrazione di circa un centinaio di tipi di minerali, il cui valore di mercato è stimato dagli esperti a 7,5 trilioni di dollari. In totale, la base di risorse minerarie dell’Ucraina è formata da 20.000 depositi e manifestazioni minerali, di cui 7.800 sono esplorati e solo 3.300 sono in fase di sviluppo» scrive Mining World «L’Ucraina ospita riserve significative di metalli non ferrosi e delle terre rare, inclusi depositi di berillio, zirconio, tantalio e un complesso di terre rare fosforiche e minerali di metalli rari.»
Guerra del Litio e crollo del “green” macchine elettriche. Fondamentale per la produzione di batterie, elemento chiave nella falsa “transizione ecologica green”, inventata ed imposta molto “democraticamente” da globalisti che controllano l’economia occidentale, il litio è uno dei motivi per cui la regione dell’Ucraina orientale è teatro della guerra. Le ragioni dell’accanimento della Nato degli anglo-americani che ha armato mercenari di tutte le nazioni e sta combattendo contro la Russia, sono nelle enormi quantità di materie prime nel suolo e sottosuolo.
Gli americani e i loro gesuiti istruttori della SFS (Edmund Walsh, Scool Forein Affears) della Georgetown University, sanno benissimo che i territori di Ucraina, Donbass, Luhans’k sono parte della Russia, ma ai prosecutori della dottrina Brzezinski non importa d’essere politici ipocriti, loro e gli altri vogliono l’espansione della NATO e le materie prime da saccheggiare.
Solo la resa potrà fermare la guerra in Donbass e Ucraina ma la Russia non sembra intenzionata ad arrendersi ma a riprendersi i suoi territori con tutte le loro miniere.
[ii] https://ukraineinvest.gov.ua/
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