La nostra proposta per un piano di pace in Ucraina

La pace non può essere un tabù ora è arrivato il tempo delle nostre idee

Piano per la pace in Ucraina

di Maurizio Torti

Preambolo

Primo: la definizione di questa proposta è stata redatta con il conflitto armato ancora attivo su una linea del fronte in continuo cambiamento, la seconda è il fallimento degli accordi di Minsk I° del 2014 e Minsk II° nel 2015. La necessità di analizzare ulteriormente l’accordo di Minsk I° è dovuta al suo fallimento. I garanti Francia e Germania sono intervenuti, inserendo ulteriorinuovi punti per dare maggiore forza a Minsk II, siglato in occasione del terzo round di incontri nel febbraio del 2015 prima delle tensioni che si verificarono tra Occidente e Russia in Siria e Medio Oriente.

Secondo: Gli osservatori per l’applicazione di questi accordi erano “specialisti” dell’OSCE ma le loro relazioni sono rimaste inascoltate, non prese in considerazione e a volte dimenticate nei cassetti, in sintesi ignorate dai leader ucraini, russi, americani, inglesi ed europei. Durante il conflitto dopo il 24 febbraio i rapporti tra la Russia e l’Osce si sono definitivamente deteriorati.

Terzo: Il testo della proposta per un piano di pace in Ucraina tiene in considerazioni il primo e il secondo punto e quanto raggiunto nei negoziati tra Russia ed Ucraina fino a Marzo 2022.

L’avvio dei negoziati prevede una prima e condivisa condizione: il cessate il fuoco su tutti i fronti. È un nodo importantissimo, come scegliere il momento di un cessate il fuoco? Abbiamo scelto una data aperta.

Mappa amministrativa Regione Donbass
  1. Rendere sicuro il cessate il fuoco bilaterale immediato e duraturo.
  2. Sostenere tutte le attività di monitoraggio e la verifica del cessate il fuoco da parte di una forza di pace internazionale composta da civili e militari. (nota 1)
  3. La Federazione della Russia, lo Stato dell’Ucraina e le regioni del Donbass devono garantire la sicurezza del personale militare e civile impegnato nelle attività di osservazione ed altri compiti.
  4. Gli oblast (regioni) di Doneck, Lugansk,* Zaporizzja e Kherson** sono amministrate di fatto dalla status delle leggi della Federazione della Russia. Per i confini amministrativi meglio osservabili nella cartina (Donbass)
  5. Garantire il monitoraggio continuo della frontiera Donbass-Ucraina-Russia e la loro verifica da parte dei militari membri del gruppo di garanti per la sicurezza e dai Corpi Civili di Pace, attraverso la creazione di zone di sicurezza nelle regioni di Doneck, Lugansk, Zaporizzja e Kherson. Le zone di sicurezza sia all’interno dell’Ucraina sia all’interno delle regioni del Donbass devono essere pari a 10 kilometri dai confini amministrativi (Punto 4).
  6. Avvio immediato di scambio dei prigionieri di guerra e di tutti gli uomini e donne detenuti politici o ritenuti detenuti illegalmente dal 01/01/2014 alla data del cessate il fuoco. (nota 2)
  7. E’ vietato per entrambi gli Stati qualsiasi operazione militare offensiva.
  8. Nelle due fasce di sicurezza, in entrambi confini, Donbass, ucraino e russo è vietato posizionare armamenti superiori ai 74 mm con una gittata superiore agli 9 km. L’area di completa smilitarizzazione, da entrambi le parti, sarà di 40km per il divieto di posizionamento di armamenti tipo i sistemi di artiglieria (obice), l’area viene estesa fino a 150 km per escludere l’utilizzo di sistemi lanciarazzi e missili tattici.
  9. È vietato nelle fasce di sicurezza, dei 10 km dai confini amministrativi con le regioni del Donbass e con i confini di Stato ucraini e russi, tutti i voli di aerei ed elicotteri e droni da combattimento, anche stranieri, il divieto esclude le missioni delle due forze internazionali di pace, militare e civile nella fascia di sicurezza (punto 4)
  10. Preparazione e avvio di una conferenza internazionale di pace al fine di valutare nuovi accordi sugli equilibri internazionali, temi: gli strumenti e gli organismi per il rispetto dei Diritti Internazionali da tempo incompleti ed in molti casi inapplicati, la stabilità strategica tra L’Unione Europea e la Federazione della Russia, il controllo degli armamenti tutti, incluso la moratoria sulle armi biologiche, il disarmo, la prevenzioni delle crisi e dei conflitti. All’interno della conferenza verrà avviato il negoziato multilaterale.
  11. Il negoziato multilaterale prevede la rinuncia da parte di Kiev di diventare membro della Nato assumendo la neutralità permanente in cambio di garanzie di sicurezza, da parte dei partner occidentali e della Russia e la sua volontà di diventare un paese membro dell’Unione Europea. Le garanzie di sicurezza non sono sinonimo di trattati di alleanza ma impone ai belligeranti e loro alleati di garantire la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina congiuntamente, al di fuori di una struttura di alleanze, e di farlo nonostante la guerra in corso e la Russia sarà parte in causa nella sicurezza dell’Ucraina. (nota 3 estensiva)
  12. Sempre all’interno della conferenza di pace internazionale è previsto l’avvio per la valutazione di un accordo bilaterale tra Russia e Ucraina sulle questioni territoriali della regione del Donbass e della Crimea. L’Ucraina deve riconoscere le regioni del Donbass (punto 4) e la Crimea come territorio della Federazione della Russia. Il riconoscimento deve essere allargato, i garanti e i mediatori internazionali, per entrambi le soluzioni ne devono garantire il riconoscimento.
  13. Dopo 30 giorni dal cessate il fuoco verificato e garantito, riprenderanno tutti i voli civili da e per la Federazione della Russia, in modo da riportare alla normalità il trasporto aereo civile.
  14. Disarmo e ritiro di tutte le formazioni armate straniere, veicoli da combattimento stranieri, milizie armate e mercenari stranieri dalla zona di conflitto indicata nel (punto 4). Il ritiro delle formazioni deve essere completato entro 30 giorni dal cessate il fuoco e dal completo posizionamento delle forze internazionali di pace militari e civili.
  15. Russia ed Ucraina devono riconoscere la Corte Penale Internazionale per favorire le indagini di atti persecutori, crimini di guerra al fine di prevenire e definire le responsabilità civili e penali delle persone che sono coinvolte negli eventi che hanno avuto luogo nelle aree del conflitto dal 2014 fino alla data del cessate il fuoco.
  16. Dopo 3 mesi di cessate il fuoco, verificato e garantito, ai nuclei familiari singoli o multipli, trasferiti spontaneamente o a causa del conflitto, le stesse potranno decidere liberamente di ritornare nei loro luoghi di origine con la massima garanzia delle autorità russe, del Donbass ed ucraine. (nota 4)
  17. Garanzie al riconoscimento del diritto al ritorno per ogni persona costretta, come vittima della guerra, a trasferirsi in altro Stato, uscite dalle regioni del Donbass (punto 4) e dall’Ucraina nel periodo dal 01/01/2014 al nuovo cessate il fuoco dopo il 24 febbraio 2022.
  18. Alle popolazioni russe ed ucraine cadrà la validità del doppio passaporto, al godimento del diritto di cittadinanza. Si darà l’opportunità ai cittadini di decidere autonomamente e liberamente se convalidare la propria cittadinanza nei confini di Stato dell’Ucraina o nei confini di Stato della Federazione della Russia. In riferimento al (punto 15-16) questa è una condizione per garantire i passaggi di frontiera nella massima sicurezza e dare l’opportunità alle autorità di entrambi i paesi per la gestione di permessi temporanei per l’attraversamento dei confini di Stato da richiedere e trasmettere dalle autorità locali allo Stato di visita temporanea.
  19. Avvio a tutti i livelli, istituzionali e non solo, del dialogo che abbia alla base un aspetto prioritario, essere inclusivo. Questo tipo di azione deve essere avviata anche negli Stati dove esiste una presenza di cittadini ucraini e cittadini russi. Al fine di interrompere le condizioni ed i fattori interni ed esterni che alimentano odio con rischio di trasformarsi in persecuzione/razzismo. Queste attività, rientrano anche nel contesto della conferenza di pace internazionale (punto 10). Gli Stati Europei, devono stabilire ed assegnare, annualmente, dei fondi al fine di sostenere tutte le attività dei Corpi Civili di Pace (punto 2)
  20. L’embargo sugli armamenti, già attivo nei confronti della Russia deve essere applicato anche all’Ucraina. L’embargo totale deve durare almeno 12 mesi, solo dopo potrà essere rivisto con la costituzione di una commissione specifica e riportare l’organizzazione delle forze armate ucraine in uno stato di efficienza per la difesa e non per l’offensiva.
  21. Nel Mar Nero dovrà essere istituita una rotta sicura, dai porti ucraini come Odessa, solo esclusivamente per il trasporto, le esportazioni del grano, dei cereali ed ogni altro prodotto alimentare incluso per la zootecnia, sono permessi l’acquisto di macchinari e altri strumenti per la filiera agricola, per l’industria alimentare e di conservazione e trasformazione alimentare, in entrata ed in uscita dall’Ucraina.
  22. Gli interventi di ricostruzione nelle aree del conflitto, in Ucraina nel seguente ordine di priorità, sistema sanitario, filiera educativa e filiera produttiva.
  23. Per la ricostruzione il 35% sarà di responsabilità della Federazione della Russia come risarcimento per i danni alle infrastrutture, il 30% di responsabilità della Nato ed il restante 25% dai fondi già in entrata delle casse dell’Ucraina dal 24 febbraio 2022, indicativamente gli aiuti finanziari erogati dai paesi europei, dalla Gran Bretagna e dagli Usa. È possibile attivare azioni per ricercare ed allargare un ulteriore comitato di donatori, fermo restando la trasparenza e l’assenza di conflitti di interessi da parte dei donatori.
  24. Per la Federazione della Russia non saranno più in vigore il blocco delle esportazioni di grano, cereali e altre materie prime fondamentali, in modo particolare alimenti per le persone ed alimenti per la zootecnia. Di conseguenza il blocco dei porti per le navi commerciali della Federazione della Russia deve essere rimosso. (nota 5)
  25. Alla Federazione della Russia andranno riviste le sanzioni imposte dal 2014 alla data del cessate il fuoco. Dopo 60 giorni dal cessate il fuoco, verranno ritirate le sanzioni imposte alle persone, e a i loro beni mobili ed immobili e conti correnti all’estero. Dopo 90 giorni ritiro delle sanzioni alla Banca Centrale della Federazione Russa e le restrizioni riguardanti il blocco dello Swift, al fine di riportare la situazione internazionale prima del blocco istituito dalle sanzioni. Ripresa delle attività diplomatiche e ritiro delle restrizioni ai media.
  26. Laddove è richiesto è garantito lo svolgimento di elezioni locali, nelle regioni del Donbass (punto 4), sono garantite elezioni per eventuali governi, o referendum richiesti dalle forze politiche rappresentate dai cittadini sulla loro volontà di avere uno Stato indipendente, o una autonomia o l’annessione totale alla Federazione della Russia. Lo svolgimento delle eventuali elezioni sarà garantito dalle forze internazionali di pace (punto 2).
  27. Ai paesi garanti della sicurezza viene affidato il compito di supervisionare tutte le valutazioni in merito ai danni e alla ricostruzione in Ucraina e nelle regioni del Donbass.

Note

(1) – La forza internazionale di pace sarà composta e coordinata dalle forze militari membri del gruppo dei garanti della sicurezza. Il loro compito è limitato all’osservazione del territorio circoscritto dalle due fasce di sicurezza e prevenire le violazioni indicate nei punti da 7 a 9. Mentre dalla parte civile sono chiamati i “Corpi Civili di Pace”. I militari membri del gruppo dei garanti per la sicurezza saranno i primi ad essere schierati lungo il confine tra Russia ed Ucraina. Dopo 30 giorni, al completamento del posizionamento della forza di pace, I Corpi Civili di Pace potranno essere inviati nelle zone del conflitto. Oltre ad assumere il ruolo di osservatori, civili, saranno promotori di azioni nonviolente per facilitare ed accompagnare il dialogo e la riconciliazione tra le società civili russa ed ucraina. Altri aspetti tecnici sono rimandati nella definizione di ulteriore documentazione e linee guide alla formazione specifica.

(2) – In entrambi gli Stati, Russia ed Ucraina e nelle regioni del Donbass, non si conosce esattamente quanti siano i detenuti politici, è necessario istituire una commissione/comitato, come osservatorio per i diritti umani, con la collaborazione delle autorità russe ed ucraine e del Donbass, in modo da conoscere lo stato reale ed eventualmente rivedere caso per caso il rispetto della legalità e dei diritti della persona.

(3 estensiva) – La proposta stabilisce che l’Ucraina sia un Paese permanentemente neutrale e prevede garanzie legali internazionali per il suo status di Paese non nucleare e non allineato. Tra i garanti del trattato vi sarebbero tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti – oltre a Canada, Germania, Israele, Italia, Polonia e Turchia. In caso di attacco all’Ucraina, questi Stati garanti, dopo aver ricevuto una richiesta ufficiale da Kiev e aver condotto rapide consultazioni, fornirebbero assistenza all’Ucraina, compreso, se necessario, l’uso della forza armata con l’obiettivo di ripristinare e poi mantenere la sicurezza dell’Ucraina come Stato permanentemente neutrale. Le garanzie di sicurezza non si intendono estese alle parti dell’Ucraina controllate dalla Russia al momento del cessate il fuoco. (punto 4).

L’Ucraina si impegna a non aderire ad alcuna coalizione militare e a non ospitare basi o forze militari straniere sul proprio territorio. Qualsiasi esercitazione militare multinazionale in Ucraina sarebbe possibile solo con il consenso di tutti gli Stati garanti.

Sono escluse da questo impegno i Corpi Civili di Pace e una forza multinazionale, temporanea, sotto il comando dei garanti della sicurezza.

L’accordo proposto includerebbe la Russia come parte e implica il consenso russo alle garanzie degli Stati Uniti e dei loro alleati all’Ucraina e il loro consenso, a sua volta, al ruolo di garante alla pari della Russia. In effetti, poiché coinvolgerebbe i belligeranti e loro alleati come garanti, non sarebbe un trattato di alleanza, simile alla NATO ma una garanzia di sicurezza multilaterale, un accordo in cui potenze concorrenti si impegnano a garantire la sicurezza di uno Stato terzo, con l’intesa che questo rimarrà neutrale e non allineato con nessuna di queste potenze.

Le garanzie di sicurezza multilaterali hanno lo scopo di assicurare la comunione tra i garanti nei confronti dello Stato garantito e per estensione, di rafforzare la sicurezza di quello Stato. In questo senso, esiste un case history molto simile nella forma ai trattati che hanno sancito l’indipendenza del Belgio e garantito la sua neutralità permanente nel 1831 e nel 1839.

Gli effetti

L’Ucraina otterrebbe la fine dell’attuale aggressione russa e ottime garanzie contro potenziali aggressioni future, mentre la Russia otterrebbe la neutralità dell’Ucraina, ponendo fine alla prospettiva della sua adesione alla NATO, in un accordo legalmente garantito dagli Stati Uniti, dai suoi alleati e dall’Ucraina. Inoltre riceverebbe anche assicurazioni che non ci saranno basi straniere in Ucraina o esercitazioni di militari stranieri senza il consenso di Mosca.

Nell’eventualità di una nuova aggressione della Russia, quest’ultima si troverebbe di fronte a un rischio molto elevato, di guerra con gli Stati Uniti e i suoi alleati ma con queste condizioni, la Russia non avrebbe alcun interesse ti attaccare nuovamente l’Ucraina.

Gli incentivi creati tra i garanti della sicurezza e da un accordo giuridicamente vincolante che garantisca la neutralità dell’Ucraina e tenga le forze armate straniere lontane dal suo territorio sono superiori ai possibili benefici di una futura guerra.

4) Per le regioni del Donbass (punto 2) attualmente non esiste un passaporto per l’estero, ad oggi i cittadini possiedono passaporto ucraino o russo. Nel caso di sviluppi politici e nuovi confini di Stato questo aspetto sarà aggiornato.

5) La questione delle sanzioni è molto complessa, un dettaglio è preferibile definirlo con altro documento, nella proposta di un piano di pace il limite è dato da una descrizione generale e temporale, il tutto è basato sull’andamento della conferenza di pace (punto 10). Le sanzioni individuali, finanziarie ed economiche sono state impostate dal 2014, anche per la violazione degli accordi di Minsk, un giudizio assolutamente rivedibile. Inoltre sono da valutare anche le restrizioni a seguito della crisi e del conflitto in Crimea.

* Le regioni del Donbass, Doneck e Lugansk sono state riconosciute dalla Federazione della Russa con la status di Indipendenza e sono stati firmati, accordi bilaterali di cooperazione con la Federazione della Russia.

** Osservando la cartina nella regione di Kherson e di Zaporizzja, il fiume Dnepr segna per anche un confine amministrativo e di Stato, nei pressi della città di Kachovka si dirama quasi a formare un’area “paludosa” fino a sfociare nel Mar Nero. Dato il suo particolare corso nei territori, il fiume Dnepr necessita di alcune puntualizzazioni essendo un bene comune, l’acqua bene necessario alle popolazioni ucraine del donbass e russe.

 

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12 Commenti

  1. Sostanzialmente d’accordo.
    Domande: 1) chi sono gli estensori della proposta? Che qualifiche hanno? Quale autorevolezza? 2) a quali destinatari verrà presentata la proposta? 3) per quali vie verrà presentata? 4) chi saranno i lavori della proposta?

    • La stesura è arrivata con un lavoro collettivo, esperti di diritto internazionale e legali, sostenuti da educatori, consulenti mediatori e formatori alla nonviolenza. Nel team non ci sono persone famose ma professionisti,persone che hanno già operato nei teatri di guerra Iraq, Belgrado, Sarajevo, Israele e Palestina. Il piano è stato diffuso ieri, per ora distribuito a cittadini, senza alcune specifiche particolari, vogliamo appunto verificare la semplicità di lettura, la comprensione. Teoricamente vogliamo diffonderlo a chiunque, vogliamo che sia una proposta dei cittadini per diversi motivi. Questo non toglie la possibilità di definire una strategia e diffondere alle nuove forze politiche, magari potrebbero avere uno strumento politico da utilizzare. Organizziamo eventi pubblici per presentarlo, per discuterne. Sarà anche possibile sottoscriverlo ed avere così un ampio elenco di aderenti e sostenitori. Se vuoi partecipare, diffondi e lavoriamo insieme

      • Buono: non servono le persone famose, servono i professionisti. Sì, ci lavorerei volentieri per quella che è la mia professionalità: lo studio e la ‘traduzione’del testo nei livelli e registri adatti a destinatari sociologicamente differenti. Credo che la proposta vada diffusa soprattutto tra i cittadini, la ‘gente’ perché possa essa stessa essere elemento di aggregazione. Diffondo.

          • Bene. Vedrò di inviare le “criticità” che rendono il testo incomprensibile alla maggioranza degli italiani.

  2. ma solo grana può uscire dalla ucraina? la gente rimangono prengioniere come la gente della crimea?.. solo la russia ed ucraina dovrà smettere vendere le arme? ma europa può continuare a vendere le arme per i nazisti?..

    • Cara Giulia molti esperti suggeriscono di una imminente crisi alimentare, ecco che grano e simili sono fondamentali per altri paesi e poi c’è la zootecnia, cioè gli alimenti per gli animali, per questa ragione riteniamo sia una priorità. L’Ucraina ha dichiarato la chiamata alle armi tutti gli uomini abili per l’arruolamento nell’esercito, per questo motivo dai 18 anni, credo fino 60 ma possono arruolarsi anche chi ha più di 60 anni(dato non sicuro) nessuno può lasciare il paese, o meglio è difficile. Sono tempi difficili per tutte quelle persone che non vogliono fare la guerra. Se ti riferisci al piano di pace, sia la russia, già attivo sia l’Ucraino e questo non è attivo, dovrebbe scattare un embargo alle armi, ad oggi non c’è

  3. caro direttore,ma sarebbe giusto di vreare il tavolo lavorativo con due parte di conflitto, prima di pubblicare i vostri desideri e vostro punto di vista.. che ne dite? in caso contrario, si può dire SENZA ME ME HA FATTO SPOSARE

    • Grazie Olga, concordo, nel senso si poteva pensare di trovare due rappresentanti e provare a lavorare insieme ma chi coinvolgere delle due parti? C’è una emergenza e occorreva una proposta di pace. Comunque possiamo certamente pensare adesso di inviarla e chiedere un loro parere ma dobbiamo avere dei nomi a chi inviarlo? Chiaramente la pace si fa in due ma la proposta può essere definita da terzi, poi è naturale che sia discussa ed accettata da entrambi le parti.

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