Minibot, la rivoluzione è un’idea

di Costantino Rover

Minibot, è la parola chiave di questi giorni. Non sappiamo ancora se verranno realizzati.

Se saranno emessi in deficit o no.

La BCE, via Mario Draghi, ha già fatto sapere che, a seconda che si tratti di nuova moneta o di nuovo debito, sono comunque illegali o inammissibili.

Nino Galloni gli fa notare che nel primo caso allora tutta la moneta scritturale sarebbe illegale, a cominciare dalla moneta bancaria e che all’Italia mancano le condizioni di Germania e Francia per poter compertere sui mercati (leggi la risposta di Nino Galloni a Mario draghi sui minibot).

Nel secondo sappiamo già com’è la storia.

L’Italia non può permettersi di aumentare lo stock del debito. A prescindere.

Nemmeno se il tasso di interesse fosse inferiore a quello che una BCE a guida Weidmann o suo omologo consentirebbe sui nostri BTP?

Quando Draghi accenna al fatto che con i minibot il debito pubblico aumenterebbe, fa riferimento alla questione del debito della pubblica amministrazione (PA) verso i fornitori privati che con i minibot verrebbe spostato “nella colonna” dei passivi del debito pubblico generale perché “finanziato” con Titoli pubblici.

Sia ben chiaro che anche con i minibot il debito totale rimarebbe uguale.
Non verrebbe creato debito in più.Quindi la questione dell’eccesso di debito (aumentato sotto i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) casomai è solo formale, non sostanziale, è puramente contabile.
Non riguarda nemmeno la sostenibilità del debito, come abbiamo ribadito più volte, ultima delle quali nel nostro libro.
Certo, sarebbe meglio poter fare come altri Stati, tipo la Germania che nasconde spesa previdenziale e debito dei Lander dentro altri libri contabili, mentre l’Italia lo fa nel debito complessivo, ma quanti lo sanno?

Non entreremo negli aspetti tecnici perché esiste già una sterminata letteratura a riguardo più autorevole della nostra.

Se la tematica fosse troppo ostica consigliamo la lettura del libro di economia spiegata facile.

Assolutamente sconsigliato invece è l’allineamento ad una corrente di pensiero o l’altra – dei pro e dei contro – che si speculano su Facebook basandovi su umori pompati dagli ormoni delle ideologie.

L’ideologia non ci azzecca una beata mazza con la moneta.

Chiaro?

Se mai c’entra con il modo con cui la si intende utilizzare.

I MINIBOT NON RIPRISTINANO LA SOVRANITÀ MONETARIA

I minibot sono una tra le tante opzioni, al pari dei CCF, delle statonote, ecc. con cui iniziare a mettere in discussione IL SISTEMA.

Un sistema che penalizza l’economia reale e che tutela il mercato globale delle merci a basso costo e dei mercati speculativi.
In realtà, per i soliti (ig)noti, sarebbe semplice come uno schiocco delle dita affossare l’idea dei minibot ed anche il Governo italiano.

Il ventaglio delle armi non convenzionali per fermare il progetto di Claudio Borghi e dello staff economico e legale a sua disposizione sono molto di più, complesse e articolate di quanto possiamo immaginare.

Ad esempio, come ci racconta questo pezzo di Maurizio Blondet, Papa Ratzinger venne fatto dimettere chiudendo i conti correnti della Banca Vaticana.
Significa che la hanno estromessa dal circuito che consente di trasferire moneta, di prelevarla dai bancomat.

Possiamo tranquillamente dire che i soldi del Vaticano erano stati bloccati diventando quella sì carta straccia.
Insomma, basta un click e sei fuori senza scomodare Black Rock e so(r)ci.

Il problema è che sarebbe difficile bloccare il Governo italiano in modo occulto e per quanto la magistratura stia correndo in aiuto del sistema, come ai tempi di Mani pulite e non solo, oggi la patata rischia di scottare in mano alla UE più che in quella di Matteo Salvini.

Perché?

Perché la UE avrebbe molti problemi a spacciare per benevola una mossa eccessivamente forzosa.

Allora accadrà solo che Italia e UE giungeranno a più miti consigli e questa è solo un strategia per iniziare a tastare il polso ai poteri forti?

Chi vivrà vedrà.

I MINIBOT SARANNO CARTA STRACCIA?

Il trattato di Lisbona consente l’emissione di monete a circolazione nazionale art. 128A, art. 128B.
Addirittura qualsiasi ente pubblico potrebbe emettere moneta elettronica.

L’unico problema è di chi decide di non accettarla.
Se non la vuole è solo per due ragioni: 1 non ne ha bisogno, 2 non ha capito di cosa si tratta.

Se lo Stato la garantisce e la accetta a sua volta, qualsiasi moneta essa sia, ha valore nominale tanto quanto l’Euro che non è né più né meno soldi del monopoli di qualsiasi altra moneta.

A sottolineare la battuta via canale Instagram di Economia Spiegata Facile, ecco un articolo apparso l’indomani del pezzo che stai leggendo: Draghi preso con le mani nella marmellata!

Ma appunto se mai il problema sarà, lo Stato accetterà i minibot in pagamento delle tasse?
Perché nel momento stesso in cui lo Stato li accetta per pagargli le tasse significa che è garante di quella moneta.

Se invece lo Stato non li accetterà in pagamento degli oneri di privati ed aziende (quindi anche per il pagamento delle multe o delle prestazioni sanitarie, ecc.) ha solo un’altra via: il corso forzoso.

Ma chi li terrà in mano vorrà liberarsene in fretta per non restare con il cerino in mano, vedi la legge di Gresham della moneta buona che scaccia quella cattiva.

DOVE SI DECIDONO I DESTINI DELL’ITALIA?

Immaginare che un Governo nazionale si possa emancipare in un mondo connesso, globale e per molti versi omogeneo, è pura ostinazione nell’ingenuità.

Così come L’Unità d’Italia venne pianificata e finanziatasecondo progetti di un nuovo ordine europeo ed occidentale, da poteri esterni, così sarà anche stavolta.

A parte che i piani mondiali non vengono fatti a spese di mecenati illuminati, come allora la spoliazione del sud Italia servì a restituire i prestiti e la liberazione dal nazifascismo comportò una sudditanza verso gli USA che ci trasciniamo dietro ancora oggi, domani ci troveremmo a dover pagare di nuovo un conto a qualcuno.

Rimango dell’idea che anche stavolta ci sia un piano in atto e forse uno scontro a livello di élite e che se è la “nostra salvezza” che si vuole, questa ci perverrà a prescindere dai nostri sforzi, anche se richiesti.

A chi giova dare in pasto il nostro patrimonio naturalistico ed artistico ai merca(n)ti ad esempio?

Al massimo la nostra speranza, se così si può chiamare, è che ad un certo punto del banchetto,la mano invisibile delle élite fermerà tutto dicendo: “vi siete cibati abbastanza, adesso ce ne occupiamo noi”.

Il dubbio che il ruolo di Salvatore della Patria non sarà qualcuno dell’attuale arco istituzionale è forte.
Insomma se forse oggi abbiamo i Garibaldi ci mancano i Mazzini e soprattutto i Cavour (o non si manifestano).

Intanto, avanti Savoia!

CON I MINIBOT NON SI ESCE DALL’EURO

Le preoccupazioni di coloro che vedono l’Euro messo in discussione sono fondate.
Ed era ora!

Ma non è che possiamo ritenere i minibot più seri di una spia che si accende sul cruscotto accanto al pilota automatico più volte evocato dallo stesso Draghi.

Oggi non sussistono le condizioni politiche, tecniche e sociali per un’uscita unilaterale.

Però è assolutamente urgente creare le condizioni che consentano all’Italia di restare in piedi e di prepararsi ad un eventuale crollo della moneta unica.

Chiamatelo piano B se vi piace oppure, più semplicemente scialuppa di salvataggio o ripristinodelle più elementari funzioni di uno Stato come lo sono la respirazione e la riproduzione delle cellule per il corpo umano.

Quali sono le condizioni necessarie ed oggi inesistenti in Italia per poter anche solo ipotizzare l’uscita dall’Euro?

Per prima cosa siamo sprovvisti di una classe politica e dirigente coesa e preparata sotto ogni punto di vista a cominciare da quello culturale.

Confindustria è compatta per la permanenza.

Per uscire occorre la maggioranza dei 2/3 dell’arco costituzionale.

Fantascienza.

Manca una sufficiente coesione sociale necessaria per resistere all’onda d’urto e per i successivi anni di duro rigore causato dalla guerra commerciale e finanziaria che mercati e altri Paesi europei ci sferrerebbero contro.

Perché anche se nessun sovranista lo dice, è questo che ci attende in ogni caso.

Siamo pronti a sostituire l’export delle componentistiche destinate alle case automobilistiche e non solo, tedesche e che danno da mangiare alle micro e piccole imprese, la nostra colonna dorsale?

Perché statene certi che se la Germania si organizza e lo farà, sarà come se ci troncasse il midollo spinale.

Come siamo messi a partnership internazionali con cui sostituire le esportazioni?

E con le forniture energetiche?

Appoggi politici internazionali proprio in mezzo alle scaramucce tra USA, Cina, Iran e Russia, ne abbiamo?

MINIBOT E LA NUOVA FRONTIERA DELLA COMPRENSIONE DEI TEMI ECONOMICI

I minibot hanno innanzitutto un merito. È quello di aver portato il dibattito sui contenuti e su questioni tecniche.
Dal punto di vista culturale il risultato è duplice.

Da una parte mette in bocca ai cittadini temi di sostanza e dall’altra ci fa uscire dal loop degli argomenti ammessi dal dibattito circoscritto alle logiche mainstream imperanti.

I minibot sono un’idea.

E ormai l’idea è stata lanciata creando un pericoloso precedente in ambito economico dove hanno sempre regnato i dogmi.

Spread, debito pubblico, deficit, ecc. sono termini che abbiamo imparato bene o male a interpretare e a comprendere.

Da oggi si è iniziato a parlare anche delle soluzioni a problemi che fino a ieri erano granitici ed immutabili come un destino senza alternative.

T.I.A.N.

There is an alternativesi traduce in un nuovo acronimo con il quale sostituire il più famigerato T.I.N.A. (There si no alternative) imposto come dogma dalla corrente neoliberista.

Dal nostro punto di vista questo è l’aspetto più importante di tutta la faccenda.

Per noi che abbiamo fatto della alfabetizzazione economica la nostra missione, si tratta di un balzo quantico epocale.

Un altro aspetto su cui prevediamo si imperneerà la questione è di tipo politico.

I minibot di per sé non sono nulla di risolutivo.

Sono un anello situato in un punto qualsiasi di una catena che ha imprigionato la nostra civiltà che potrebbe saltare ma non ci renderà liberi di punto in bianco.

Ciò che all’indomani delle europee va delineandosi è che, forte di un mandato pieno alla Lega, il Governo a tinte verdi ha deciso di mettere in discussione i dogmi su cui la prigione poggia le fondamenta.

Ora sarà interessante vedere l’evolversi del confronto tra UE e Italia.

Capiremo quanto la UE avrà intenzione e la capacità di usare il pugno di ferro in questo confronto.

Forte del fatto che la Commissione europea e Mario Draghi sono a fine mandato, mentre la Lega è lanciata nei sondaggi, Borghi e soci ingranano la quarta e si pongono come principale antagonista al SISTEMA.

Non sappiamo se i minibot verranno fatti e non sappiamo come, a debito o no, emessi dal Tesoro e garantiti da Tesoro o Cassa Depositi e Prestiti (CDP), ma la sfida è lanciata.

Oggi che i comuni cittadini sanno che le alternative esistono e si possono mettere in pratica. Cosa più importante gli italiani INIZIANO A PARLARNE.

Comincia a scricchiolare anche il basamento su cui poggiano i mercati.

Adesso le persone hanno iniziato ad imparare che, al di là di ogni ragionevole dubbio, sono incatenate mani e piedi a soggetti che speculano sulle loro esistenze con il fine ultimo di esercitare il proprio potere su di noi.

Ma è un potere che avrà la meglio solo sino a quando gli verrà concesso di fare ciò che vuole.

UNA NUOVA ROTTA È STATA TRACCIATA

Se questa è la rotta che intendiamo seguire allora rimettiamoci in viaggio.

Urge più che mai introdurre lo studio delle materie economiche sin dai primi anni di scuola.

Ciò deve essere anteposto a qualsiasi progetto di costruzione di una nuova banca pubblica, prima della adozione di monete sovrane complementari o parallele che siano.

Prima che CDP inizi a svolgere il ruolo di prestatrice di ultima istanza.

Prima di qualsiasi piano industriale occorre avere un piano culturale.

Senza, il rischio è che il cambiamento possa non essere compreso o che addirittura trovi ostacoli proprio tra coloro che ne trarrebbero giovamento.

Poi vengano rimessi in moto tutti gli organi del nostro corpo e iniziamo a respirare l’aria del vero cambiamento standocene comodamente sulla riva del fiume in attesa che passi il cadavere dell’Euro.

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2 Commenti

  1. “Per uscire occorre la maggioranza dei 2/3 dell’arco costituzionale.”

    perchè è in costituzione?

  2. “Perché statene certi che se la Germania si organizza e lo farà, sarà come se ci troncasse il midollo spinale.”

    l’italexit si porterà dietro uno svalutazione del 20/30 %, quindi rinunciando alla componentistisca italiana dovrebbe rinunciare ad un prodotto molto economico a favore di chi?

    mettiamo pure che l’italexit sarà una bomba sui mercati non solo finanziari ed è probabile che i commerci mondiali si vadano ad inceppare, ed in una situazione del genere la germania che il 50% del pil legato alle esportazioni avrà altro a cui pensare che ad eventuali ritorsioni.

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