Logistica in Italia: i sindacati Cgil-Cisl-Uil firmano un contratto bidone

Multinazionali soddisfatte. Ai lavoratori resta solo la resistenza

Comunicato Si Cobas e Adl Cobas

A distanza di 17 mesi dalla scadenza del CCNL viene siglato un nuovo accordo solo per la parte economica che concede briciole in un settore che ha sempre lavorato in tutto il periodo della pandemia pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e subendo pesantissime rappresaglie sul piano repressivo in alcuni dei gangli fondamentali del settore, con la totale complicità di quei sindacati confederali che hanno sottoscritto il rinnovo del contratto.

Basti pensare a quello che ha messo in campo Fedex/Tnt a Piacenza con la chiusura del magazzino, mettendo in mezzo alla strada 300 famiglie, all’unico scopo di portare un attacco frontale all’esperienza Cobas, l’unica che ha portato legalità e diritti in questo comparto.

Un comparto che ha goduto da sempre della complicità dei sindacati confederali.
Cariche della polizia, fogli di via, arresti, divieti di dimora, multe pesanti, sono questi gli “argomenti” democratici che lo Stato e Fedex hanno messo in atto per ripristinare un sistema di sfruttamento che aveva portato alla realizzazione di enormi profitti, in assenza di una reale presenza sindacale.

Fedex è la punta di diamante di un progetto che si pone l’obiettivo di colpire Si Cobas e Adl Cobas.

Infatti, non solo vi è stata la chiusura del magazzino di Piacenza, ma è in corso una vergognosa operazione di internalizzazione in alcuni Hub (Padova e Bologna in primis) che ha lo scopo esplicito di favorire CGIL Cisl e UIL, privare dei diritti sindacali Adl Cobas e Sicobas e contenere il costo del lavoro.

A Padova e Bologna i confederali hanno firmato l’accordo per l’internalizzazione con una rappresentanza interna ai magazzini, ultraminoritaria a Padova e inesistente a Bologna.

La posta in gioco per i padroni della logistica è altissima in quanto siamo in presenza di una precisa volontà di portare un colpo micidiale alle nostre organizzazioni.

In un contesto di questo tipo viene firmato questo accordo che, dopo 17 mesi dalla scadenza del contratto, porta nelle tasche dei lavoratori mediamente, nell’arco di 4/5 anni, un incremento netto di circa 60 € suddivisi in 4 tranche e va ad incrementare i carrozzoni della sanità privata (Sanilog ed Ebilog).

E per quanto riguarda la vacanza contrattuale (17 mesi) verranno erogati 230 € lordi (corrispondono circa ad un netto di 10 € al mese) suddivisi addirittura in tre rate, con la prima rata di 100 € (sempre lordi) nel mese di luglio di quest’anno, la seconda di 50 € in ottobre e i rimanenti 80 € nel mese di aprile del 2022.

Nello specifico un lavoratore al 5° livello dopo ben 17 mesi dalla scadenza del contratto avrà nel mese di ottobre di quest’anno 15 € lordi di aumento e arriverà ad un massimo di 88 € lordi entro il 2024 con altre tre tranche nei mesi di ottobre 2022, ottobre 2023 e marzo 2024.

Questo il risultato strombazzato da padroni e sindacati come un ottimo accordo. Certo si tratta di un ottimo accordo per i padroni perché continuerà a garantire ampi margini di profitto.

E per quanto ci riguarda, non rinunceremo ovviamente alle battaglie che non abbiamo mai smesso di fare per ottenere quegli obiettivi che abbiamo rivendicato nella nostra piattaforma di lotta e che deve andare a toccare, oltre che consistenti aumenti salariali ( in questo senso già sono stati ottenuti importanti risultati in BRT e in GLS attraverso l’istituzione di premi di risultato e aumento del ticket), anche modifiche migliorative sul lavoro notturno, sulla condizione del personale viaggiante (cancellazione dell’art.11 bis e 11 quinques – sul lavoro discontinuo, aumenti della trasferta), sugli scatti di anzianità, sulla necessità di garantire i lavoratori dichiarati inidonei, ecc.), sulla necessità di garantire i diritti sindacali in base alla rappresentanza reale all’interno dei posti di lavoro, sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, ecc.

I “sindacati” confederali hanno dichiarato che verranno nei magazzini per mettere in votazione l’accordo siglato, ma sappiamo bene che si tratta come sempre è successo di una consultazione fasulla, in quanto, non verrà tenuto in minima considerazione il punto di vista dei lavoratori.

 

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