Eugenetica e scientismo

Eugenetica e l'uso della paura del virus

di Loreto Giovannone

L’annunciata riduzione della popolazione mondiale del NSSM 200 (National Security Study Memorandum de secretato dalla Casa Bianca nel 1989), presentato come pianificazione della popolazione mondiale, è già da tempo in atto non resta che ammetterlo. All’art. 34 fissa le strategie da indicare sui diritti di individui e coppie per determinare liberamente e responsabilmente il numero dei figli e vi è scritto chiaramente: Piano d’azione per la popolazione. Fermo restando l’ambigua origine del Covid, in Italia è altrettanto ambiguo
l’imperio del governo nel rendere obbligatorio il preparato genico che viene chiamato “vaccino” a fronte della bassa mortalità e soprattutto della curabilità della malattia virale all’insorgere della riconosciuta sintomatologia. L’esperimento complessivo di ingegneria sociale e politico-sanitario che il governo sta conducendo sulla popolazione italiana è chiaramente un rinnovato patto faustiano tra il potere e lo scientismo di pseudo virologi, pseudo esperti che non si confrontano con la propria comunità scientifica
ma agiscono d’imperio senza l’etica della scienza medica, avidi di carriera e denaro. I soggetti che il governo presenta come scienziati non sono mai d’accordo tra loro, anche il Comitato tecnico scientifico, a cui si appoggia il governo per attuare le decisioni (prese da entità estere), spesso è contraddittorio nella comunicazione e la narrazione massmediatica genera gravi conseguenze sullo stato sociale. Due sono le leve psicologiche che usa chi impone la comunicazione ai mass media per penetrare nell’inconscio profondo: paura della guerra e della morte, i mezzi militari che trasportano bare le evocano
entrambe. Il Comitato governativo ha al suo interno immunologi, infettivologi, veterinari, ortopedici, anestesisti, un attore-igienista, un politico, quasi tutti con carriera amministrativa. Si ripresenta drammaticamente il problema etico della filosofia della scienza, problema etico che la politica al governo
ha rimosso opponendosi persino alle cure domiciliari il cui efficace effetto terapeutico è conclamato. La scienza al servizio della politica è dominata da fideismo scientista, in nome del feticcio della sanità pubblica
impone regole e censura la ricerca autonoma e libera della verità. La terapia genica imposta alle popolazioni, dai colossi della finanza sanitaria mondiale, è la palese continuazione dell’eugenetica, la selezione della razza teorizzata alla fine dell’800. Oggi come all’ora, la massa non partecipa alle decisioni del suo futuro, le decisioni del resto vengono presentate come già prese, l’ipotetico mondo futuro viene rappresentato come già diviso in due categorie. Come nel secolo passato si teorizzava le due razze superiore e inferiore, oggi come allora stanno creando due categorie umane. Una oligarchia superiore, autoreferenziale, depositaria della verità che in nome dello scientismo decide per tutti, è padrona dei destini dell’umanità; l’altra categoria inferiore che forma la massa degli individui resa subalterna dagli esperimenti in atto di modifica del DNA. (https://thewashingtonstandard.com/bombshell- moderna-chief-medical-officer-admits- mrna-alters-dna/). Con l’introduzione di frammenti biologici esterni al corpo umano e all’acido nucleico DNA trasmettitore del genoma umano, sotto altra forma, riemerge l’eugenetica e le teorie
della disuguaglianza della razza di De Gobineau, Spencer, Lombroso, Galton di fine ‘800 e della drammatica deriva ideologica nazista e fascista nel ‘900. Come nel positivismo evoluzionistico di fine ‘800 il concetto deriva dalla teoria dell’evoluzione di Darwin. L’eugenetica attuale consiste nell’assumere il concetto di evoluzione come fondamento di una terapia genica all’umanità intera. In realtà è usata per ridurre l’insieme degli individui a massa totalmente controllata dai mezzi tecnologici dell’informatica. Non è escluso che
modificare il DNA possa compromettere la natura biologica umana proiettandola in una realtà incognita, ignota. Eugenetica e pseudoscienza dell’800 in Italia. Il termine “eugenetica” deriva dal greco “eu-geni” che significa “ben nato”, fu coniato da Francis Galton nel suo libro Inquiries into Human Faculty and its Development del 1883. Galton, cugino di Darwin, definì l’eugenetica come “la scienza del miglioramento della razza – non solo mediante accoppiamenti, ma la selezione per permettere alle razze o alle stirpi
migliori di prevalere su quelle meno adatte di quanto avrebbero altrimenti avuto con l’evoluzione naturale”. Il discorso di Galton su “razza” e “ceppi di sangue” si sviluppò nel 21° secolo con l’evoluzione della genetica, tuttavia questa citazione coglie sinteticamente tre punti chiave dell’eugenetica: il suo scopo, i mezzi per raggiungerlo e il rapporto dell’eugenetica con la scienza. Il “ceppo razziale” di Galton è la nostra specie, gli esseri umani e le sue “linee di sangue” sono persone o tipi. (Robert A. Wilson. https://eugenicsarchive. ca/discover/connections/523 3 c e 4 8 5 c 2 e c 5 0 0 0 0 0 0 0 0 a 9 ) Sebbene Galton definisse l’eugenetica stessa come una scienza, fu anche un movimento sociale che prese piede in molti paesi all’inizio del XX secolo. Nell’Unità d’Italia l’ideologia detta positivismo, sposata dalla classe borghese nord centrica dominante, sancì la superiorità del nord conquistatore sul sud colonizzato. La deformazione della realtà, per volontà politica, iniziata dalle classi dirigenti post unitarie ha invaso e condizionato le discipline
della conoscenza scientifica, storica, umanistica della penisola italica. Si diede corso alla costruzione di una realtà parallela fino al punto che tutt’oggi non si ha conoscenza della verità storica dell’Unità italiana.
Le numerose aberrazioni e le distorsioni pseudoscientifiche italiche, del recente passato, furono alimentate dalla diffusione delle teorie di Charles Darwin. I concetti darwiniani furono estesi anche alla società, si diffuse la ideologia della razza nella corrente del darwinismo sociale a giustificazione ideologica delle discriminazioni razziste e classiste nel mondo umano. Dopo l’Unità fu funzionale alla conquista coloniale dell’ex Regno Due Sicilie; la élite Sabauda spinse nella società le teorie criminologiche di Marco Ezechia
Lombroso che sommavano alla inferiorità la propensione criminale per conformazione biologica dei coloni del sud. Teorie che pur essendo state totalmente sconfessate, abiurate, scartate dalla maggioranza
della comunità scientifica italica ed internazionale, da 160 anni sono continuamente e costantemente imposte, ripresentate, rigurgitate in ambiti e substrati di sottocultura in cui prevale l’ideologia delle mediocri classi dirigenti, la miopia pseudo scientifica, arretrata ed imbarbarita di fronte alla storia preunitaria della medicina e del diritto. Per una parte della conoscenza scientifica fu un arretramento di secoli, favorito dalla feroce, determinata borghesia filo Sabauda nella scalata al potere. Lombroso e i suoi seguaci furono l’immagine ideologica positivista del regime Sabaudo, essendo senza fondamento nella pratica scientifica si votarono al dogmatismo, psichismo e spiritismo della medium Eusapia Palladino. L’errore ontologico dei medici al servizio della ideologia. L’uso delle discipline mediche a scopo ideologico non è nuovo, ampiamente praticato nell’800 abbracciò diverse branche sotto l’obbedienza liberista dei governi liberali. La scienza divenne un nuovo dogma che implicava la cieca obbedienza agli uomini che in nome della modernità imposero il positivismo. Non mancarono i grandi contrasti nella comunità scientifica europea e oltre Atlantico. In Italia il maggiore esponente positivista fu Marco Ezechia Lombroso, il più arretrato nel senso della scienza medica e di conseguenza delle altre discipline affini. L’errore di fondo del positivismo, fatto discendere dalla ideologia lombrosiana, fu nel praticare le vecchie teorie della philosofia naturalis galeniche, progressivamente abbandonate dalla scienza medica nei due secoli precedenti. Dopo il postulato della reiterata esperienza di galileiana memoria e il superamento del principio della origine della vita dell’ex putri dello scienziato aretino Francesco Redi, la scienza medica praticò il metodo galileiano. Oltre 250 anni dopo, Lombroso, partendo dall’errato e già superato principio della degenerazione, applicava in campo medico la eraclitea dottrina dei contrari opponendo alla malattia il veleno per combatterla
trascurando lo studio eziologico della malattia. Lombroso applicò in tutti i settori lo stesso errato principio, estendendolo soprattutto nella antropologia criminale per cui ancora oggi viene rievocato molto spesso come culto sotterraneo. La gravità intollerabile è che tutt’ora permane in certi ambienti radicati nelle accademie e nei circoli universitari la sottocultura della pseudoscienza, dello scientismo funzionale alle istituzionali stanze del potere, nonostante i macroscopici errori di metodo e le loro conseguenze in termini
di vite umane. La odierna mancanza di coscienza ci ha esposti di nuovo allo stesso pericolo del recente passato, grandi errori e immensi orrori sta spargendo il rinnovato patto faustiano della pseudoscienza al servizio del potere finanziario che ha deciso la riduzione programmata della popolazione anziana e parte della popolazione attiva. Purtroppo in questo periodo della storia fallisce miseramente il positivo auspicio scritto sul diario di Anna Frank: “Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. Eugenetica e scientismo di Loreto Giovannone Eugenetica e l’uso della paura del virus “Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”, affermava il politico e filosofo Edmund Burke a metà del ‘700.

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