Lettera alla Befana

Una nota particolare

di Maurizio Torti

(Scritto nell’anno scorso)

Non ho più l’età per credere alla Befana ma sono consapevole che dagli altri arrivano le meraviglie come le proprie mani preparano i miracoli per gli altri.Partecipare alla realizzazione di Sovranità Popolare, il giornale, è un’esperienza meravigliosa. Cari lettori e soci editori, tra poco il 2020 sarà il passato, abbiamo trascorso, insieme, un anno difficile. Affrontato ostacoli impegnativi, alcuni si sono rivelati una sorpresa e abbiamo dovuto accettare delle rinunce molto  dolorose ma neces-sarie. Non è stato facile per me, sia come giornalista sia come direttore, interrompere, temporaneamente, la stampa e la distribuzione del mensile cartaceo. I giornali costano e chi oggi può permettersi un giornale è la politica e il cittadino che vuole essere informato. Da gennaio 2019 a dicembre 2020 pagina dopo pagina, ci siamo battuti per la libertà di stampa e anche per il nuovo anno editoriale Sovranità Popolare continuerà ad essere un giornale indipen-dente e la libertà di stampa sarà la nostra bandiera, perché è un indicatore di democrazia e rispetto del diritto. La riconosciamo come un bene inalienabile, in passato essa è stato oggetto di leggi intese a limitarne l’impatto. Ancora oggi, se tutti i paesi del mondo formalmente dichiarano di proteggere la libertà di stampa, nei fatti alcuni la ostaco-lano. L’elenco dei direttori e degli editori perseguitati è lungo, primo tra tutti è l’editore e giornalista Julian Assange, per cui nei suoi confronti si è scatenata una velenosa ostilità da parte dell’intero establishment politico e mediatico in ogni paese. E quale percezione abbiamo noi della nostra libertà distampa? Molto scarsa, perché in Italia esiste ancora una normativa ferma al 1925 che facilita la denuncia per diffamazione, non interviene sulla concentrazione delle testate e sugli assetti proprietari, molti colleghi vengono assassinati e altri vivono nella paura, oggi la stampa e i media sono sempre più oggetto di interesse del potere, il giornalismo non è libero. Chi è il nemico della libertà di stampa? Quali responsabilità hanno un giornale e la libertà di stampa? Gli articoli, le foto, le analisi e le inchieste di Sovranità Popolare corrono velocemente nell’infinito digitale, incrociando tanti altri strumenti di comunicazione di massa. Giorno dopo giorno cresce la domanda d’informazione, facilitata da internet ma è ancora tutto troppo complicato ed i nemici della stampa si riconoscono abbastanza bene, la censura. Accade nuovamente come durante la prima guerra mondiale e la censura militare. Tutti i media, tutti i giornali sono uguali, orchestrati dalla globa-lizzazione dell’informazione, occorre cautela. Dobbiamo difenderci dai media? Dob-biamo creare dei filtri? Non ci sentiamo soli, non siamo, per fortuna, gli unici a battersi per la libertà di stampa ma non sono soddisfatto della propositività e della capacità di creare armonia, unione, un punto di forza e di aiuto per disegnare percorsi, definire degli standard per meglio comprendere ed affrontare il futuro della libertà di stampa e del giornalismo. Siamo veramente caduti nella trappola della competizione tra le varie testate, redazioni, blogger, gruppi e singoli individui impegnati nell’informazione? È sufficiente operare, in ordine sparso, contro questa glo-balizzazione dell’informazione? È possibile fare giornalismo d’inchiesta, politica e preservare l’indipendenza della testata? Nella mia espe-rienza ho accolto, in questi anni, diversi appelli e non mi opporrò mai a nessuna proposta di collaborazione ma abbiamo ancora tanta strada da fare per continuare ad essere un giornale indipendente. Il giornale ha dei costi, come garantire la sua sopravvivenza? Nel mondo del giornalismo globale ci sono solo due scelte: la prima fare poli-tica, la seconda fare pubblicità, chi dei due sistemi garantisce più libertà di stampa? Probabilmente il giornale che fa pubblicità. Sovranità Popolare non è un giornale di un partito o della politica ma è di proprietà del cittadino che vu-ole essere informato e soprattutto che vuole informare. Questo è quello che ci distingue nell’infinito digitale e per il futuro. Cosa vorrei chiedere per il nuovo anno che verrà? Credetemi non è assolutamente facile pensarci, per voi lettori e soci editori ho solo il mio obiettivo per il nuovo anno editoriale: quello di pubblicare tutto, della cultura, del-la politica, della tecnologia, della storia, della scienza, dell’istruzione e dell’economia, perché tutti devono esssere in grado di interpretare il mondo che verrà. Felice e migliore anno nuovo a tutti, non dimenticare di sostenere le tue pagine, proporre il tuo articolo ed invita un amico o un’amica ad abbonarsi a Sovranità Popolare

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