Negoziati: cosa vuole l’occidente dalla Russia?

Milioni di ucraini scappano dal paese, altri vanno ad est altri vanno ad ovest

Tutte le strade portano a Roma

di Maurizio Torti

Quante volte ascoltiamo in tv o leggiamo sui giornali la parola pace, oppure chi non vuole la pace? Questo è un pensiero superficiale non porta a nulla, in questo conflitto come negli altri, non basta dire vogliamo la pace ma è fondamentale chiedersi e chiedere che tipo di pace.

Nel conflitto Russia e Ucraina, i negoziati, a seguito delle emozioni provocate dagli eventi bellici ed amplificate dalla propaganda, da un giornalismo impreparato e di parte, sono probabilmente in una fase di “stallo” non vanno avanti ma analizziamo cosa c’è sul tavolo.

La Federazione Russa ha sempre ribadito di essere pronta ai negoziati sulla base di precise richieste, chiare e concrete: denazificare, smilitalizzare, neutralità, indipendenza delle due repubbliche popolari.

Quale è il significato?

Denazificare: per anni, precisamente dal 2014, nella regione del Donbass, gruppi di irregolari, mercenari di ogni paese e truppe regolari dell’esercito Ucraino, tutti con un comune denominatore, una ideologia nazista, storica, e attuale, espressa non solo nei vessilli, nelle bandiere ma in una profonda ideologia politica e culturale come quella del nazismo germanico della seconda guerra mondiale. Da oltre 8 anni, questi gruppi di mercenari e regolari si sono macchiati di orrendi assassinii, torture, incarceramenti, assalti militari e crimini atroci al fine di cancellare la cultura russa presente nell’identità di milioni di abitanti della regione del Donbass. Anni di guerra quotidiana, poi finalmente gli accordi di Minsk e gli osservatori dell’OSCE ma l’Ucraina non ha mai rispettato nessun punto dell’accordo, la guerra non si è mai fermata ha solo assunto una contenuta intensità ma questo non ha evitato 14mila vittime, di cui oltre il 50% sono civili. A nulla sono servite le decine di denunce delle autorità della Federazione Russa all’ONU, al Consiglio dei Diritti Umani e l’occidente non si è mai interessato, basta consultare gli archivi dell’ONU e soprattutto quelli dell’OSCE, dove quotidianamente sono registrate le violazioni degli accordi di Minsk.

Smilitarizzare: a seguito dell’accordo nel 1994 denominato “Memorandum di Budapest”, tra la Russia e l’Ucraina garanti gli USA e la Gran Bretagna, l’Ucraina consegna le armi nucleari alla Russia ma da dieci anni, gli USA, inviano enormi quantità di danaro per riarmare ed addestrare l’esercito ucraino e i vari battaglioni di ideologia nazista. Tra l’Ucraina e gli USA, solo da poco tempo, l’opinione pubblica mondiale, viene a conoscenza di cospicui investimenti, da parte degli USA per la ricerca e sviluppo nell’ambito sanitario in Ucraina. Col passare del tempo, esperti della federazione Russa e non solo, fanno luce su questi investimenti ed oggi sappiamo che gli USA hanno finanziato e gestito almeno 3 laboratori di ricerca su agenti patogeni, questi laboratori sono classificati come di livello 3 e 4, per intenderci ad altissimo rischio come quello di Whuan. Cosa si fa in questi laboratori? Perchè in Ucraina? Non è più possibile nascondere nulla per gli USA, le prove sono concrete, quei laboratori sono un pericolo per l’umanità e restano ancora alcuni chiarimenti, dato che l’esistenza è stata confermata da funzionari del Congresso USA.

Neutralità: dalla fine del Patto di Varsavia, la Russia e gli USA, sotto l’osservazione della Nazioni Unite discutono di armi, nel tentativo di trovare nuovi accordi su quali armamenti, i paesi membri della Nato, posso schierare sui propri territori. Nel dettaglio, è possibile consultare i verbali, le richieste da parte della Federazione Russa ed i tentativi di trovare una soluzione per cui la sicurezza della Federazione Russa non fosse mai in discussione. Gli USA, la Nato non hanno mai avuto realmente questi interessi, l’obiettivo della Nato e degli USA è sempre stato quello di accogliere sempre più membri all’interno della Nato ed istituire nuovi basi USA e istallare armamenti considerati dalla Federazione della Russia un grave pericolo per la sicurezza dei suoi territori. Sul tavolo dell’ONU ci sono molte proposte e una chiara linea rossa posta dalla Russia, in Ucraina non è possibile istallare alcune particolari armi in dotazione della Nato e degli USA, specialmente missilistiche, in grado di colpire Mosca in breve tempo, circa 3/4 minuti.

Indipendenza: dopo 8 anni di guerra, crimini di ogni tipo mai riconosciuti dall’occidente, dall’ONU, dalla Nato, dagli USA, dall’Europa e dall’Italia. La regione del Donbass non può più subire ulteriori attacchi militari, nulla è cambiato anche dopo l’elezione del nuovo presidente dell’Ucraina, Zelensky che ha fatto della sua campagna elettorale, promessa principale la fine della guerra nel Donbass, questo non è accaduto. Dalla sua elezione, la repressione nei confronti dei cittadini del Donbass è sempre più forte, non vengono riconosciute competenze a chi ha studiato in Russia, quindi o sei disoccupato oppure puoi pulire i bagni pubblici, non puoi parlare russo, la repressione continua fino al 24 febbraio 2022. l’Ucraina per 8 anni ha provato a cancellare ogni identità russa all’interno della regione del Donbass. Il terrore, le torture, i bombardamenti sui civili, da parte dei battaglioni nazisti ucraini, sono una tecnica-strategica militare antica, l’obiettivo è terrorizzare la popolazione e spingerla ad abbandonare il territorio, in modo da avere sempre più una popolazione omogenea alla cultura ucraina. E questo lo vediamo anche durante la guerra di questi giorni, terrorizzare la popolazione, dividerli e fargli decidere di scappare verso la Russia oppure nell’area della Galizia ucraina. Alla fine l’Ucraina sarà effettivamente separata e dalla base, cioè dalla composizione identitaria, dopo i movimenti di massa all’interno dei confini ucraini.

A seguito di questa breve analisi, ne sono consapevole, c’è un altro aspetto il presidente dell’Ucraina, Zelensky, battezzato come paladino della democrazia, glorificato dall’occidente è l’ultima persona che può sedersi al tavolo dei negoziati, perchè questa è una guerra, per procura, voluta, condotta dall’occidente, a livello logistico, finanziata ed assistita, concretamente sul teatro di guerra, il sacrificio e quello di uomini e donne ucraini.

Zelensky ha 3 gravi problemi da risolvere, il primo è quello interno, gli oligarchi ucraini che hanno sostenuto e voluto la sua elezione, sono gli stessi che manovrano il nazionalismo e i battaglioni nazisti, il secondo, l’Ucraina è indebitata pesantemente con il FMI ed il paese, prima del conflitto, era investito da una forte crisi economica e politica, il terzo sono gli interessi dell’occidente contro la Russia contro il nemico storico Putin.

Cosa vuole l’occidente, gli USA, la Gran Bretagna, Il Canada, la Nato, l’Europa e l’Italia dalla Russia?

Tutti questi paesi hanno i loro interessi in questo conflitto e con l’Ucraina e nei confronti della Federazione della Russia, di meno l’Italia, essendo asservita agli USA, non ha una sua proposta, non ha un suo interesse.

Proviamo ad immaginare quando come e perchè, questi signori, vedranno soddisfatti i loro interessi e partecipare al tavolo dei negoziati.

La Federazione della Russia deve rinunciare all’annessione della Crimea? Deve ritirarsi da tutte le posizioni all’interno dell’Ucraina? La regione del Donbass deve continuare a subire soprusi di ogni tipo? In Ucraina devono essere istallati super armi contro la Federazione della Russia? In Ucraina i biolaboratori devono continuare a lavorare segretamente e produrre armi batteriologiche e da usare contro chi? Sono consapevole non riceverò mai dagli USA, della Gran Bretagna, dal Canada, dalla Nato e dall’Europa una risposta ma spero di averla dai rappresentanti italiani, dal ministro degli Esteri Di Maio, da Draghi e dal presidente della Repubblica Mattarella.

Cosa stanno aspettando i leader per sedersi al tavolo dei negoziati? Quali sono i punti negoziabili alla Federazione Russa?

Il conflitto ha mostrato il suo vero volto, violento, crudele, orribile e continuamente sta instillando paure di ogni tipo nella popolazione civile, provocando enormi flussi in movimento, verso l’interno e l’esterno dell’Ucraina. Questo è un chiaro segnale, il paese si sta dividendo concretamente e l’odio, la vendetta continueranno ad alimentare lutti, dolori e violenza, immediatamente dopo il cessate il fuoco. Questo è il risultato di questo conflitto e non potrà essere cambiato, le linee del non ritorno sono state superate, una riconciliazione di un popolo, indicato da tutti come fratelli, oggi è impensabile e la responsabilità è dei belligeranti, dell’occidente, degli Usa, del Canada, della Nato, dell’Europa e di tutti quei paesi che continuano ad inviare armi e non hanno ancora compreso quanto male hanno procurato a milioni di persone.

Non è sufficiente questo scenario per convincervi ed accettare il negoziato e ottenere un cessate il fuoco? Non siete soddisfatti del sangue già versato?

Cari ministri degli esteri europei responsabili per l’invio delle armi ecco chi state armando.

“A volte li leghiamo mani e piedi. Parlo a nome della Legione georgiana, non faremo mai prigionieri russi. Gli occupanti russi e i kadyroviani” i combattenti ceceni, non saranno mai fatti prigionieri. Dopo il video shock di un presunto membro del suo battaglione che alla periferia di Kiev uccide a sangue freddo un soldato russo ferito e legato a terra, il comandante georgiano Mamuka Mamulashvili rivendica le azioni di vendetta contro le truppe di Mosca catturate in combattimento. Le sue parole in un’intervista rilanciano le polemiche su sospette atrocità e crimini di guerra commessi anche dagli ucraini e dai miliziani loro alleati.

La configurazione di un nemico è riuscita al 100%, in Italia ma non solo, la russofobia e la costrizione di scegliere da che parte stare, con la Russia o con l’Ucraina, sta generando danni molto gravi, le cronache dei giornali ne sono piene, ne riporto l’ultima in ordine di tempo, alla presentazione del libro di Sara Reginella, dal titolo Donbass la guerra fantasma nel cuore dell’Europa, durante la presentazione, è intervenuta la Polizia per garantire la sicurezza e l’incolumità della stessa autrice, attaccata con violenza verbale e fisica da chi non è capace di interloquire pacificamente, ed esprimere il suo pensiero privandolo d ogni forma di violenza.

Quello che sta accadendo nel nostro paese è molto grave ed ha raggiunti livelli di guardia pericolosi.

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