Lettera aperta di un sacerdote arabo a Sua Santità Papa Francesco

Siria Turchia Palestina terre martoriate da ladri bugiardi e assassini

Padre Elias Zahlaoui

Damasco 12 febbraio 2023 Padre Elias Zahlaoui

Santo Padre,

Molti mi rimproverano di insistere a scriverle apertamente, mentre io lo considero un obbligo che si impone con forza a ogni essere umano con una coscienza, e allora come sarebbe se questo essere umano fosse un sacerdote cattolico che ha un superiore spirituale a livello del mondo, rappresentato da lui, che si chiama “Vice di Cristo” sulla terra? Continuerò a scriverle finché lei rimarrà un rappresentante di Gesù!

Ciò che mi spinge a scriverle, oggi, di nuovo, è la mia amara delusione per la sua ultima presa di posizione nei confronti del terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, la mia patria.

Di fronte a questa catastrofe umana, non potreste fare di più che offrire preghiere a Dio e condoglianze all’umanità?

Prima di continuare, permettetemi di farvi la mia solita domanda:

Se il Signore Gesù Cristo fosse stato al vostro posto, avrebbe pronunciato le vostre parole e si sarebbe ritirato?

Non avrebbe aggiunto alle parole di preghiera e di cordoglio parole di ammonimento e di avvertimento, come fece quando affrontò, in Palestina, l’ingratitudine dei ricchi e la spavalderia degli altezzosi?

Non avrebbe almeno chiesto di porre immediatamente fine all’embargo imposto alla Siria, pur sapendo che non c’è nessuno ad ascoltarlo?

Come sacerdote cattolico siriano, che ha superato la soglia dei novant’anni, e pienamente consapevole che, da un momento all’altro, potrebbe essere chiamato a stare di fronte a Dio, vi chiedo, nel nome di Gesù Cristo:

È davvero possibile che lei ignori ciò che sta accadendo sulla scena internazionale, in generale, e ciò che sta accadendo in Siria, nello specifico, almeno negli ultimi dodici anni?

Allora, perché vi comportate come se non foste un rappresentante del Signore Gesù, né un suo servitore?

Yarmouk Palestinian camp in Damascus
2018

Sua santità,

fino a quando continuerete a far finta di non sapere che coloro che lanciano guerre “programmate”, promulgano leggi e impongono punizioni illegali a tutti i popoli, in realtà – come testimonia la lunga e oscura storia dell’Occidente – non sono altro che assassini, bugiardi e ladri, che hanno bisogno, prima di ogni altra cosa, di qualcuno che li salvi da se stessi, per poi cercare di salvare il loro popolo e i popoli del mondo dalla loro escalation di male?

Allora, perché tacete, giustificando così il silenzio di tutti i funzionari delle Chiese cattoliche in Occidente?

Che cosa direte al Signore Gesù, se il piano di distruzione del mondo arabo, di dispersione dei suoi popoli e di svuotamento dei suoi cristiani, soprattutto in Palestina e in Siria, la sua patria, sarà portato a termine?

Non sei forse un suo servo?… lo stesso Gesù che ha pronunciato le parole più dolci verso i deboli della terra e le più dure verso gli altezzosi? Non è forse richiesto al servo – anche se avesse la minima fede – di ripetere le parole del suo padrone?

Sua Santità,

Lei viaggia molto, quindi cosa Le impedisce di visitare la Siria, in modo da vedere con i Suoi occhi cosa hanno trasformato le persone, che sono profondamente radicate nella fede, nella magnanimità, nella nobiltà, nell’amabilità e, oggi, nella loro enorme sofferenza a causa di questo terremoto distruttivo?

La scandalosa discrepanza tra la risposta dei “padroni” della terra e dei loro numerosi servitori, che si affrettano a soccorrere la Turchia per alleviare gli effetti della sua calamità, e il fatto che chiudano un occhio sulla Siria, non vi ha fatto inorridire? Questa Siria che è stata crocifissa per più di dodici anni, soffrendo inoltre un terremoto devastante e un assedio soffocante?

Sembra che abbiate bisogno di qualcuno che vi racconti oggi, e ogni giorno, la storia del compassionevole samaritano, come l’ha raccontata il Signore Gesù nella sua Bibbia!

Posso quasi sentirlo dire a tutte le sue chiese, oggi, e ai “padroni” della terra, allo stesso modo:

Fino a quando resterò con voi? E fino a quando vi tollererò?

O forse avete bisogno di sentire da lui il diluvio di orrori terrificanti che ha riversato sulla testa dei suoi negatori, in modo da risvegliarli, quando ormai aveva rinunciato a correggerli?

A conclusione di questa schietta effusione filiale del mio cuore, vorrei ricordarvi, anche oggi, ciò che il Signore Gesù, nella sua saggezza e nel suo amore, ha ritenuto opportuno dire proprio a Damasco, come voi e i funzionari specializzati di Roma avete potuto constatare. Alcune di queste cose le ha dette nel 2004, cioè 7 anni prima della guerra in Siria, e altre nel 2014.

In questi suoi discorsi c’è un’estrema e dura saggezza per tutto l’Occidente, così come promesse umanamente impossibili per tutto l’Oriente, e infine una promessa decisiva per coloro che egli ha paragonato a Giuda!

campo rifugiati palestinesi in Siria Damasco

Il 10 aprile 2004, Gesù disse

Il mio ultimo comandamento per voi,

Tornate ciascuno a casa sua, ma portate l’Oriente nei vostri cuori.

Da qui si è sprigionata una nuova luce – voi siete i suoi raggi – su un mondo che è stato sedotto dal materialismo, dal desiderio e dalla fama, tanto da perdere quasi tutti i valori.

Per quanto riguarda voi, conservate la vostra identità orientale!

Non permettete che vi venga tolta la volontà, la libertà e la fede in questo Oriente.

Il 17 aprile 2014, Gesù ha detto:

Le ferite che hanno sanguinato su questa terra, sono le stesse ferite del mio corpo, perché la causa e l’autore sono uno solo.

Ma siate certi che la loro sorte è simile a quella di Giuda!

Beati coloro che credono e proclamano la loro fede!

Santità,

La prego di accettare il mio amore e il mio rispetto.

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