di Giuseppe Altieri, Agroecologo
APPELLO AL GOVERNO ITALIANO.
Qualcuno vuole umiliare la Dignità degli esseri Umani (Diritto Costituzionale Inviolabile)?
La Costituzione Italiana ci impone di proteggere la Dieta Italica e la Biodiversità Mediterranea, che rappresentano “diritti precedenti”, dall’ennesimo attacco delle multinazionali agroalimentari.
Le farine di insetti non costano nulla, perché gli insetti si sviluppano da soli sui cereali marci e pieni di micotossine, stoccati da decenni in magazzini e trasportati in giro per il mondo da navi e container spesso infestati ed ammuffiti. Permettendo speculazioni sul mercato contro gli agricoltori tradizionali locali e i consumatori, da decenni ormai “consumati”…
Per farci mangiare cacca e pipì di insetti dei cereali o altre schifezze come scarafaggi o grilli… mentre ai ricchi si riservi magari un prodotto “biodinamico”
Se in un ristorante i Nas trovano uno scarafaggio per terra che fa lo spazzino di qualche briciola caduta, insieme a qualche formichina, chiudono il locale con una bella multa.
Ma se gli scarafaggi sono nel Piatto !? ….
Evidentemente, qualcuno vuole umiliare gli esseri Umani, facendogli mangiare spazzatura pericolosa e indigeribile.
Si fa appello alla Premier e al Governo affinché in Italia si applichi immediatamente la prevista clausola di salvaguardia nazionale contro Direttive e altre norme europee in materia, per fermare la produzione e l’importazione di farine di insetti a scopo nutrizionale umano.
Lasciamoli mangiare ai polli e alle galline, gli insetti, i quali riescono a digerirli e fanno anche delle belle uova. E liberiamo polli, galline e anatre negli uliveti e nei frutteti, laddove si mangiano anche la mosca dannosa alle olive, quella della frutta e del ciliegio… e molti altri insetti e lumache durante l’autunno e l’inverno, fertilizzando i terreni.
A tal proposito, visti gli scandali del nuovo regolamento europeo sulla zootecnia biologica, che autorizza vitamine sintetiche artificiali e razze di polli modificati geneticamente come i Broiler con deroghe alimentari (incluse tolleranze di OGM senza etichette nei mangimi), si chiede al Governo di applicare immediata Clausola di Salvaguardia Nazionale anche nella Zootecnia Biologica italiana, affinché torni ad essere al Pascolo e con alimentazione 100% biologica e libera da OGM.
Ricordo che in Italia è vietata l’immissione ambientale di OGM, anche grazie a una sentenza della Corte Costituzionale del 2005 che abrogò le norme di cosiddetta “coesistenza”, una contraddizione in termini nel momento in cui geni brevettati possono contaminare le varietà tradizionali compromettendone il diritto precedente. Come è possibile che si continuino ad importare OGM per mangimi o tollerarli, senza nemmeno etichettarli, addirittura anche negli alimenti biologici, fino a 9 grammi per kg di singolo ingrediente?
Una volta entrato nella dieta umana o animale il dna transgenico si diffonde nella natura, con trasferimento genico orizzontale tra microbi e piante, microbiota degli intestini umani e animali; e ciò è vietato…
Tra insetti “alimentari”, OGM e pesticidi senza limiti di sommatoria di residui negli alimenti, stiamo letteralmente violentando la Costituzione della Repubblica Italiana Art. 32, 9, 44, 41, 3 comma 2, et al., con conseguenti danni genetici, cancerogeni, teratogeni, ormonali, che si ripercuotono anche sulle future generazioni… compromesse ancor prima di nascere, se non interdette per l’incremento drammatico della sterilità delle coppie italiane.
Nell’anniversario odierno delle modifiche costituzionali che hanno rafforzato il diritto alla salute ambientale anche per le future generazioni, in attesa di interventi immediati da perte del Governo Italiano, si fa appello ai “Consumattori” (con 2 tt e la C maiuscola) affinché non entrino più nei supermercati che vendono “alimenti” non rispettosi della tradizione mediterranea ed italica; e vadano piuttosto a far la spesa dagli agricoltori, rigorosamente Biologici (www.cibusinprmis.it). A tal proposito, al fine di perseguire gli obiettivi della politica agro-ambientale europea, per la prevenzione sanitaria e l’educazione, appare fondamentale inserire l’obbligo di alimentazione biologica e mediterranea (ovvero a prevalenza vegetariana) nella ristorazione scolastica ed ospedaliera, con priorità degli alimenti tradizionali provenienti dai territori, tutelando in primis le fasce più deboli, i bambini e gli ammalati.
Le statistiche italiane drammatiche, sulla perdita di aspettativa di vita sana e sull’incremento delle patologie cronico degenerative, sull’obesità e i tumori infantili e/o neo-natali, ai vertici mondiali, ci fanno capire che è ormai troppo tardi… Il nostro paese, simbolo della Dieta Mediterranea, è quello che maggiormente ha subito i danni della globalizzazione agroalimentare.
Troppo tardi per non fare nulla… Ma è necessaria in primis l’immediata revisione del Programma Agricolo Nazionale 23-27, recentemente approvato a Bruxelles senza sostanziali modifiche dopo esser stato precedentemente bocciato e, quel che è più grave, prima dell’insediamento del neo-Ministro Lollobrigida che nei prossimi anni guiderà l’Agricoltura Italiana e non sarà certamente disposto a fare il “pilota automatico” di un programma scritto dai colletti bianchi di un governo precedente.
Affinché si interrompano le erogazioni, ormai trentennali, di miliardi di € in pagamenti, contributi e sostegni ai redditi di agricoltori che impiegano pesticidi e disseccanti chimici (in una falsa interpretazione dell’agricoltura Integrata, che oltretutto è obbligatoria su tutto il territorio europeo da 2014 e, quindi, non poteva da tempo percepire pagamenti riservati ad attività volontarie “agroclimatico-ambientali” a beneficio collettivo); e di allevatori industriali che oltre ai pesticidi, impiegano ogm e antibiotici, vitamine sintetiche, ecc, attraverso un presunto “benessere animale”, senza sostanza negli aspetti cruciali di nutrizione e pascolamento.
Dobbiamo elaborare un Programma di Sviluppo Agroecologico e una PAC che sostenga esclusivamente agricoltura e zootecnia biologica, integrate e comprensoriali, recuperando il pascolo (anche tra le coltivazioni di ulivi, frutteti, viti, ecc, incrementandone la fertilità), le rotazioni colturali con foraggi ed agro-zootecniche (come il pascolamento precoce dei cereali che ne stimola l’accestimento), la biodiversità e gli antichi cereali e legumi locali, dagli aspetti nutraceutici indiscussi, fortemente adattati ai territori e resilienti ai cambiamenti climatici e che riducono enormemente gli input energetici.
Per garantire una reale sovranità e sicurezza alimentare, aumentando la biodiversità e proteggendo il suolo dall’erosione e desertificazione causate della perdita dell’humus, con conseguente dissesto idrogeologico drammatico per mancanza della spugna biologica in grado di trattenere l’acqua.
Le previste misure agrocliamtico-ambientali, cumulabili con i pagamenti per il benessere animale e l’agricoltura biologica, consentano di tenere i terreni coperti in inverno come in tutte le fasi inter-colturali (finanziando colture intercalari e cover crops), creare consociazioni agroecologiche e agroforestazioni, incrementare la biodiversità funzionale, insetti utili e impollinatori, attraverso colture a fioriture prolungate, fasce tampone, siepi e alberature, fissando in tal modo i gas serra climalteranti (CO2, Metano, Ammoniaca, Ossidi di N). Creando un sistema di certificazione nazionale dei crediti di carbonio agro-zootecnici che consenta di monetizzare i benefici apportati alla collettività da parte degli agricoltori Agroeco-Biologici, al fine del raggiungimento degli obiettivi delle politiche internazionali agro-ambientali e di resilienza contro i cambiamenti climatici.
Se il Ministero dell’Agricoltura non interviene immediatamente e le Regioni continueranno a regalare miliardi nel mantenimento dello status quò, ovvero Agricoltura Chimica chiamata Integrata, pseudo-agricolture conservative a base di disseccanti, o di precisione con pesticidi “mirati” da droni (che possono essere molto meglio impiagati per distribuire insetti utili e biofertilizzanti, gestire meccanicamente le erbacce e il monitoraggio delle avversità colturali); o falso benessere animale, sostegni al reddito sic et simpliciter (ad ettaro o capo allevato), mancanza di assistenza tecnica agroecologica e di assicurazioni agevolate per le produzioni biologiche (per le quali spendiamo oltre 1 miliardo di € all’anno), etc… perderemo anche l’Ultimo treno, che possa riportarci ai sacri porti della Tradizione Agrecologica Mediterranea.
L’Agricoltura italiana, che dovrebbe guidare l’Europa, è finita purtroppo su un binario morto …
Non dobbiamo rassegnarci, bensì recuperare il tempo …e i sensi perduti.
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